Troppo forte per la Serie B, troppo sfortunato per la A: Torregrossa è il lusso del Pisa
Dimostrazione di strapotere, incarnazione della precarietà
Dopo 45 minuti il Pisa è sul risultato di 1-1 col Modena. La squadra di Luca D’Angelo domina sul piano del palleggio e mostra ai tifosi accorsi all’Arena Garibaldi un calcio brillante. La sensazione, tuttavia, è che manchi qualcosa. Nell’avvio di ripresa i toscani faticano a passare in vantaggio ed ecco che al 60′ l’allenatore fa la mossa che consegna di fatto i 3 punti. Fuori Matteo Tramoni, dentro Ernesto Torregrossa. L’attaccante in 30 minuti segna da 9 puro con una girata nell’area piccola il gol del 2-1, serve da 10 sopraffino la palla del 3-1 a Gaetano Masucci dopo essersi girato con un numero d’alta classe e si procura il rigore del 4-2 scattando sul filo del fuorigioco e costringendo con un dribbling il portiere avversario Riccardo Gagno al fallo. Il penalty, neanche a dirlo, lo trasforma spiazzando l’estremo difensore.
Se il calciatore ex Brescia e Sampdoria avesse patito meno infortuni nel corso della carriera, nessun club di Serie B avrebbe la possibilità di ingaggiarlo. Sfortunatissimo a inizio carriera, il trentenne nativo di San Cataldo trova continuità nell’arco di una stagione soltanto nel 2018-19, anno in cui trascina a suon di gol, assist e giocate spettacolari e decisive le Rondinelle in Serie A. Nel massimo campionato dimostra di poterci stare alla grandissima, gonfiando 7 volte la rete in appena 25 presenze nonostante la retrocessione della squadra. A gennaio del 2021 il presidente Massimo Cellino è costretto a concedergli la cessione in blucerchiato, ma è proprio a Genova che il suo calvario ricomincia. Entra subito nel cuore dei tifosi segnando il gol decisivo da subentrato all’esordio contro l’Udinese, ma sarà una rondine che non farà primavera. In un anno solare raccoglie la miseria di 363 minuti giocati (Coppa Italia compresa) a causa di una serie infinita di problemi muscolari, quasi tutti al polpaccio.
Pisa e Torregrossa, un connubio quasi vincente
Il passo successivo è il trasferimento nel mercato di riparazione 2022 al Pisa. Torregrossa parte fortissimo, segnando 7 gol nel girone di ritorno e riuscendo a disputare anche un considerevole numero di partite. I problemi fisici, tuttavia, continuano a limitarlo. Non gli impediscono, però, di apporre il proprio marchio nella finale playoff contro il Monza, in cui non potrà restare in campo fino alla fine per evidente mancanza di condizione. Sarà un grande rimpianto al termine dei 210 combattutissimi minuti che sono valsi la promozione dei brianzoli. Dopo lunghe riflessioni, i nerazzurri decidono di acquistarlo a titolo definitivo in estate. Il fisico non gli lascia tregua, ma in campo è lui a non darne agli avversari. Sin qui ha giocato 75 minuti in stagione e ha segnato 3 gol fornendo anche 1 assist. Ogni rete in cui è entrato è risultata determinante ai fini del risultato finale. Ormai si tratta di un calciatore che ha palesato manifesta superiorità rispetto al contesto cadetto, ma anche manifesta fragilità. Gli infortuni ne stanno minando in misura devastante la carriera, ma il Pisa ha scelto di puntarci comunque e sta avendo ragione. Nonostante una presenza in campo col contagocce ha portato alla causa ben 4 punti sui 10 totali. Senza, i nerazzurri occuperebbero l’ultima posizione in classifica.
Dimostrazione di strapotere, incarnazione della precarietà. Ernesto Torregrossa contiene contraddizioni, ma sul rettangolo verde è uno spettacolo per gli occhi.