VeneziaMestre, serve più coraggio
Atmosfera da grandi occasioni al Penzo questo sabato, figlia di un entusiasmo in lenta ma inesorabile crescita e complice l’accesa rivalità nata l’annata scorsa dentro e fuori il terreno di gioco tra veneziani e parmensi. Curva di casa quasi al completo, poco più di duecento i tifosi giunti dall’Emilia. Ma se la cornice di pubblico […]
Atmosfera da grandi occasioni al Penzo questo sabato, figlia di un entusiasmo in lenta ma inesorabile crescita e complice l’accesa rivalità nata l’annata scorsa dentro e fuori il terreno di gioco tra veneziani e parmensi. Curva di casa quasi al completo, poco più di duecento i tifosi giunti dall’Emilia. Ma se la cornice di pubblico è stata all’altezza dell’evento, altrettanto non si può dire di larga parte del match. Lagunari che ricalcano fin dall’avvio lo stile visto fino ad oggi, fatto di chiusure e ripartenze, gialloblu partiti con la voglia e la grinta di chi si sente già con le spalle al muro. Le tre sconfitte di fila infatti hanno costretto il Parma a giocare una partita arcigna, a tratti nervosa; ma mentre nella prima frazione i ducali sembravano più in palla, con gli esterni bassi ad accompagnare sempre l’azione offensiva, nella seconda gli ospiti hanno ceduto il pallino del gioco agli avversari, che paradossalmente, ma come spesso capita, hanno subito gol nel loro migliore momento, e nell’unica occasione concessa. Il secondo gol consecutivo subito da calcio da fermo però, dovrebbe iniziare a suonare come un piccolo campanello d’allarme, sebbene Inzaghi ed il suo staff non appaiano intenzionati a modificare il proprio stile di marcatura (a zona) durante queste fasi.
Veneziamestre che decide di partire con il “falso nueve”, lasciando a riposare inizialmente il terminale offensivo designato dal mercato, quel Zigoni che finora non sembra ancora essere entrato a pieno nei schemi offensivi lagunari. Fin dalle prime battute di gioco s’intuisce come Marsura possa essere quella mina vagante di cui questa squadra inizia ad avere un bisogno evidente; i suoi movimenti alle spalle di Moreo gli permettono infatti di liberarsi un paio di volte al tiro, nonostante una manovra veneziana troppo lenta e prevedibile, anche a causa di un Bentivoglio in giornata no. Ma sebbene il Parma sembrasse concedere il fianco in più di una circostanza alle ripartenze avversarie, i veneti non hanno mai avuto l’energia giusta per azzannare la partita. La percezione, anche in questa partita, è che Inzaghi non voglia ancora concedere alla sua squadra di attaccare a pieno organico, troppo spesso infatti le due ali di un 3-5-2 che assomiglia sempre di più ad una difesa a cinque, non hanno avuto la forza (o il permesso?) di sganciarsi, costringendo l’altro punto di forza di questa squadra, Falzerano, a giocate personali troppo sporadiche ed isolate. Un atteggiamento, quello dell’ “Unione” che magari sarebbe più facile da comprendere lontano dal Penzo, ma in casa sarebbe lecito aspettarsi maggior coraggio. Anche perché la retroguardia arancioneroverde sembra in grado di sostenere un attacco più pesante che consenta maggiori soluzioni. A tal proposito da sottolineare, ancora una volta, la splendida prestazione di capitan Domizzi, nonostante la scomoda sfida con Calaiò.
Proprio quando costretti a rincorrere il risultato, i lagunari hanno mostrato delle alternative di gioco sulle quali si potrebbe lavorare con maggior convinzione, a cominciare da un attacco a tre che la stagione passata ha fatto le fortune del tecnico emiliano. Appare evidente come la catena Falzerano-Marsura possa essere la chiave di volta di un attacco poco rifornito e poco cinico, ad Inzaghi il compito di costruirgli intorno una squadra equilibrata. Curiosa se non inspiegabile infine la scelta del tecnico di sostituire nel finale Marsura con Pinato, un giocatore dalle doti decisamente più difensive, mentre il Jolly Mlakar continua a non trovare spazio alcuno.
Tra le considerazioni finali di questo VeneziaMestre-Parma bisogna parlare di una sconfitta probabilmente non meritata, alla luce anche di un episodio piuttosto dubbio in area ducale, ma per costruire le basi di una comoda salvezza serve un deciso cambio di passo, in primis a livello mentale, per provare a dettare il proprio gioco ed i propri ritmi, almeno negli incontri con avversari alla pari, come questo Parma sembrava essere.
Per i lagunari ostica trasferta a Terni sabato prossimo, vedremo se la squadra riuscirà a reagire come è sempre riuscita a fare dopo una sconfitta nella stagione scorsa.