Garbato, ma non troppo – Viali, effetto Di Fra: ottimo allenatore, non fine stratega. Esonero ad Ascoli una lezione da imparare
Una storia come tante, da cui si può apprendere qualcosa
Capita spesso in merito a Eusebio Di Francesco di parlare di “rinascita” in seguito ai risultati che sta ottenendo al Frosinone con la stessa facilità con cui ci si prendeva gioco di lui dopo gli esoneri con Sampdoria, Cagliari ed Hellas Verona. L’intervista che l’allenatore semifinalista di Champions League con la Roma ha rilasciato quest’oggi a Cronache di Spogliatoio ci racconta una storia diversa, che il campo aveva già urlato ma che non tutti hanno saputo e voluto ascoltare. Il mister ha cambiato ben poco del suo credo da una realtà a un’altra, la differenza l’hanno fatta i contesti.
Questo excursus non è fine a se stesso, ma serve a delineare la parabola di William Viali. A pochi mesi dalla prodigiosa salvezza ai playout con un Cosenza dato da tutti per spacciato, il tecnico ha incassato l’esonero da parte dell’Ascoli vedendo il credito conquistatosi con tanta fatica e tanta gavetta in Serie B improvvisamente eroso. In estate l’allenatore ha dovuto scegliere tra la permanenza in Calabria e l’approdo in bianconero e, basandosi sui risultati degli ultimi anni, ha sposato la causa del Picchio. Più si delineava il mercato, tuttavia, più appariva evidente che la rosa più attrezzata tra le due fosse quella ereditata da Fabio Caserta.
Viali ha visto assemblarsi una rosa giovane e piuttosto carente, soprattutto a centrocampo, rimpolpata in extremis con Francesco Di Tacchio e Ilija Nestorovski in condizioni non ideali e decimata nel reparto arretrato da un vasto numero di infortuni. Con un materiale umano poco idoneo alle proprie idee, l’ansia dei risultati che non arrivavano e un tempo a disposizione ben inferiore rispetto a quello di cui aveva goduto in precedenza, l’esito è stato il più scontato. Dietro il sollevamento dall’incarico non ci sono grandi responsabilità tattiche o gestionali, ma solo frenesia bipartisan. Il mister in estate ha sopravvalutato le intenzioni societarie, la società in autunno ha sopravvalutato la rosa.
Una storia come tante, che deve insegnare qualcosa. In un calcio in cui l’immagine assume un ruolo sempre più rilevante e in cui la decisione dell’esonero è pressoché quotidiana, è necessario per gli allenatori migliorare nell’analisi delle proposte. Ora per William Viali una grande opportunità, alacremente costruita e oggettivamente meritata, è sfumata in un attimo. Le qualità per ottenerne di nuove e più prestigiose non mancano affatto, ma tutta la vicenda avrà lo scopo di orientare le scelte future.