4 Febbraio 2019

L’arte di saper allenare: Braglia un maestro. Grosso: tante risorse e zero risultati

L’arte di saper allenare: in qualsiasi categoria, a qualsiasi latitudine, con qualsiasi approccio e con le più variegate idee. Chi studia per farlo, chi lo ha nel DNA, chi si ritrova in panchina per caso o chi prosegue per inerzia una carriera da calciatore, che sia di alto o di basso livello. In questa Serie […]

L’arte di saper allenare: in qualsiasi categoria, a qualsiasi latitudine, con qualsiasi approccio e con le più variegate idee. Chi studia per farlo, chi lo ha nel DNA, chi si ritrova in panchina per caso o chi prosegue per inerzia una carriera da calciatore, che sia di alto o di basso livello.

In questa Serie B di diversità in quanto ad allenatori ce n’è molta ed il campo, giudice supremo di questo sport, parla sempre in modo chiarissimo e dà sempre la soluzione ad ogni problema. In questa Serie B, inoltre, ci sono i tecnici come Piero Braglia: anni 64 di cui 20 su una panchina. Una gavetta enorme, infinita, molte soddisfazioni in C, la B con Frosinone e Juve Stabia, le chances con Lecce ed Alessandria ed il capolavoro col Cosenza. Capolavoro che non si è ultimato con la promozione in Serie B tramite l’inferno dei playoff ma, anzi, che è iniziato da quella magica notte per i Silani. Con una difesa confermata, un centrocampo puntellato solo a gennaio ed un mix di attaccanti mai decisivi, eccezion fatta per qualche exploit, nella loro carriera in Serie B, il buon Braglia sta tenendo a galla il Cosenza con abnegazione, idee, garra, gruppo, fame, voglia. I rossoblù sono lo specchio del tecnico ed a Cosenza i tifosi, a prescindere dal risultato, possono lasciare il Marulla sapendo che i calciatori hanno grondato sudore per la maglia che indossano, per 90 minuti, per tutto il campionato.

In questa Serie B, poi, ci sono tecnici come Fabio Grosso: dalla grande carriera da calciatore alle spalle, da eroe di Berlino, da Campione del Mondo, dalla grande volontà, dalle grandi squadre, dai pessimi risultati. Non un’idea, non una trama, non una continuità di risultati, non una coerenza. Che sia il Bari, squadra di livello che si è affannata per raggiungere i playoff persi col Cittadella, o il Verona, corazzata proveniente dalla Serie A con una coppia d’attacco da, numeri alla mano, 50 gol in due. Il cammino del Verona prosegue senza acuti ma, dato l’equilibrio del campionato di Serie B, ancora in lizza per qualsiasi posizione. Gli scaligeri hanno tutte le carte in regola per vincere ogni partita ma nelle ultime 4 gare tra Foggia, Padova, Cosenza (vedi Braglia) e Carpi, sono stati raccolti solo 3 punti ed una cocente umiliazione nel derby col Padova fanalino di coda. Poco, pochissimo, nulla per il Verona.

In questa Serie B ci sono allenatori ed allenatori: gavetta, esperienza, riscatto, freschezza, intoccabilità, intuito. Il parco allenatori della cadetteria è ricco e variegato ed i Braglia ed i Grosso, per caratteristiche, rappresentano due categorie diverse di allenatori.