1 Luglio 2017

Dezi e Ciano, gli eterni cadetti: il limite di esser top player in Serie B

Due anni di differenza, stessa scuola calcistica, medesimo destino: Jacopo Dezi e Camillo Ciano sono molto più che due tra i migliori calciatori che militano in Serie B, ne rappresentano l’essenza, la conoscono come pochi altri, ma non ne risultano padroni, bensì schiavi. Entrambi cresciuti nella Primavera del Napoli, entrambi formatisi a suon di prestiti di valorizzazione, entrambi sbocciati a Crotone, uno […]

Due anni di differenza, stessa scuola calcistica, medesimo destino: Jacopo Dezi Camillo Ciano sono molto più che due tra i migliori calciatori che militano in Serie B, ne rappresentano l’essenza, la conoscono come pochi altri, ma non ne risultano padroni, bensì schiavi. Entrambi cresciuti nella Primavera del Napoli, entrambi formatisi a suon di prestiti di valorizzazione, entrambi sbocciati a Crotone, uno ceduto, al Parma, poi fallito, l’altro no, entrambi, ancora una volta, lontani dalla meritatissima Serie ADezi, 25 anni, interno di centrocampo di qualità, a cui nel tempo ha imparato ad abbinare la quantità, reduce da una stagione magistrale a Perugia, ad inizio mercato sembrava in procinto di compiere il grande salto, accasandosi in prestito al Sassuolo allenato proprio dal suo maestro Bucchi, ma presto su di lui sono piombati Bari Frosinone, due club dalle enormi ambizioni che hanno scalzato anche la concorrenza della SPAL e se lo contenderanno nei prossimi giorni. Ciano, essendo un attaccante e quindi potendo contare su numeri più tangibili, costituisce un caso forse maggiormente inspiegabile: di mestiere non fa la prima punta, svaria su tutto il fronte offensivo, ma, nonostante ciò, raggiunge la doppia cifra da tre stagioni consecutive. Il 27enne di Marcianise, per di più, è di proprietà del Cesena, squadra obbligata a vendere per sistemare il proprio bilancio, motivo per cui, teoricamente, godrebbe di un’estrema libertà di scelta per il futuro. Dalla massima serie, tuttavia, si è fatto avanti unicamente in Benevento, che poi ha preferito spendere circa 2 milioni per il cartellino di Massimo Coda, spianando la strada ai soliti canarini e ad un Parma che, tornato in auge, desidera ritrovare il calciatore perduto due campionati or sono. Tirando le somme è palese che sia Dezi che Ciano sono bramati da squadre con cui potrebbero disputare la Serie A, anche se in un futuro non immediato, ma è inevitabile domandarsi se quest’ulteriore banco di prova non sia una ridondanza, dato ciò che hanno già dimostrato. Scrutando le rose ed i movimenti di mercato delle venti società che si contenderanno lo scudetto, diventa complesso comprendere se si tratti di totale miopia da parte di queste o se ai due ragazzi, o magari ai loro entourage, manchino convinzione, coraggio e carattere, ciò che permane è la costante sensazione di trovarsi di fronte ad un potenziale incompreso e lentamente dilapidato.