Giuseppe Caso, testa bassa ed esondare
GIUSEPPE CASO COSENZA – Nella Serie B delle stelle, che tante emozioni sta regalando con un’eccitante lotta promozione e un’intensa lotta salvezza, ci sono calciatori probabilmente poco mediatici ma indiscutibilmente cruciali. Elementi che profumano di futuro, capaci di edificare opportunità e meritare iniezioni di fiducia per gli sviluppi delle proprie carriere. Un’introduzione che combacia con […]
GIUSEPPE CASO COSENZA – Nella Serie B delle stelle, che tante emozioni sta regalando con un’eccitante lotta promozione e un’intensa lotta salvezza, ci sono calciatori probabilmente poco mediatici ma indiscutibilmente cruciali. Elementi che profumano di futuro, capaci di edificare opportunità e meritare iniezioni di fiducia per gli sviluppi delle proprie carriere. Un’introduzione che combacia con la stagione di Giuseppe Caso.
Tecnica ed esplosività al servizio del Cosenza
Il Cosenza, rapidissima e superflua ricapitolazione, sta vivendo una stagione eccessivamente febbrile, partita in ritardo e proseguita tra patemi, desideri, qualche baleno a intervallare le tante nubi con le quali la squadra è stata chiamata a convivere. Una situzione che ha ingenerato la necessità di trovare un trascinatore tecnico, tattico e attitudinale. Un ruolo che proprio Caso ha assorbito e custodito.
Il percorso del classe ’98 non è stato lineare, anzi: la Fiorentina – alla quale il diretto interessato ha dichiarato parole dolcissime – ha rappresentato un capitolo umano e calcistico centrale, ma l’esperienza ondeggiante in termini di minutaggo in Primavera ha comportato la necessità di faticare in misura maggiore per comporre il proprio biglietto da visita. La prima esperienza tra i grandi è stata altrettanto impegnativa, dato che Caso ha conosciuto la terza serie con il Cuneo del -21, una penalizzazione che ha portato alla retrocessione ai playout al termine dell’annata. L’Arezzo gli ha successivamente aperto le porte del Genoa, club che l’ha acquistato per poi girarlo proprio ai Lupi, dove ha trovato un nuovo contesto con delle falle evidenti per le ragioni esposte poco fa.
L’assenza di un equilibrio complessivo, dunque, è un tratto che ha presenziato a più riprese nel percorso del ragazzo, e si ha la sensazione che queste difficoltà ne abbiamo amplificato le caratteristiche e la percezione di dover costantemente incidere e trascinare. Come? Qui subentra l’io-tecnico dell’estrosa ala. Siamo al cospetto di un calciatore esplosivo, esondante nelle accelerazioni, perpetuo negli strappi.
La superiorità atletica appena menzionata viene accompagnata da una notevole capacità tecnica in conduzione, che permette a Caso di essere lucido nei momenti frenetici che caratterizzano, ad esempio, una transizione positiva, dinamica che sta caratterizzando l’annata di una squadra reattiva come il Cosenza. Imprendibile nell’uno contro uno – in particolar modo quando creato nella sua comfort zone, la fascia sinistra – per le ragioni sciorinate, è su questo suo tratto di tattica individuale che i rossoblu stanno costruendo una corposa fetta della propria pericolosità offensiva (non è un caso che Giuseppe sia il miglior assist-man della squadra, con cinque passaggi da gol). Tra le tante cose che rappresenta per i suoi compagni, il nativo di Torre Annunziata è quello che ha refertato il maggior numero di tiri (cinque – anche in questo caso – dei quali si sono tramutati in esultanze).
Una centralità che, riassunta, erge Caso nell’élitedei calciatori più impattanti della Serie B. Un percorso di crescita che, in quanto tale, dovrà essere aggiornato con una nuova tappa, nella quale – si spera – troverà la giusta mescolanza di equilibrio societario, continuità tecnica e minutaggio. Nel futuro del ventitreenne immaginiamo un training sotto l’aspetto associativo, perché con compagni dalla superiore cifra di talento avrà la possibilità di crescere nei movimenti senza palla e nelle combinazioni più rapide (ergo muovendo maggiormente il pallone), situazioni che nel Cosenza ha sperimentato in misura ridotta.
Uno sviluppo, possiamo dirlo con ragionevole certezza, il ragazzo alimenterà con l’umiltà e la dedizione al lavoro che ne stanno forgiando la carriera. Testa bassa e pedalare, anzi: testa bassa ed esondare.