13 Agosto 2020

Play-out Pescara-Perugia, che caos!

La partita di lunedì sera tra Pescara Perugia ha lasciato una lunga scia di polemiche che si trascinerà sicuramente fino al 14 agosto, data del match di ritorno, ma la kermesse di accuse tra le due società potrebbe andare anche oltre con un colpo di scena finale inaspettato per entrambe. Andiamo con ordine il match […]

Pescara

Stadio Adriatico di Pescara

La partita di lunedì sera tra Pescara Perugia ha lasciato una lunga scia di polemiche che si trascinerà sicuramente fino al 14 agosto, data del match di ritorno, ma la kermesse di accuse tra le due società potrebbe andare anche oltre con un colpo di scena finale inaspettato per entrambe. Andiamo con ordine il match di andata è finito 2-1 per gli abruzzesi grazie alle reti di Galano e Maniero su rigore. Annullando il momentaneo vantaggio ospite con Kouan, che in parte riscatta l’errore della partita contro il Trapani, finito per questo tra le ira dei fedelissimi biancorossi. Ma a tenere banco è l’episodio avvenuto nei minuti di recupero su una ripartenza in contropiede dei grifoni, dove un pallone lanciato appositamente in campo dalla panchina biancazzurra costringe l’arbitro Marinelli ad interrompere il gioco, per la presenza di due palloni sul rettangolo verde. A farne le spese sono stati il team manager Andrea Gessa reo di aver compiuto l’insano gesto e la società con un ammenda di 5000€. A gettar benzina sul fuoco ci ha pensato poi il ds umbro Goretti accusando Sottil di aver comandato l’ardito stratagemma. Sempre più comune nel nostro calcio in partite di questo genere, basti pensare ai play off tra Frosinone e Palermo, che costò la squalifica del campo ai ciociari. Subito pronta la replica del tecnico piemontese, che si professa un professionista esemplare e punta il dito contro il dirigente atto solo a caricare lo stato per il match del 14 agosto. A suo dire se c’è una parte lesa quella è il Pescara, per i due goal subiti in fuorigioco nel ultimo incontro casalingo in campionato e per il rigore non dato con conseguente espulsione del già ammonito Gyomber, non visto neanche con l’ausilio del Var, appunto nell’ultima gara. Nella totale bagarre è tornato a parlare in conferenza stampa anche il presidente dei grifoni Santopadre accusando l’ambiente di “voler il funerale del Perugia. Ma la squadra venerdì sera sputerà sangue e non retrocederà”. Questo nonostante continui la polemica dei tifosi verso società e giocatori, attraverso striscioni di protesta in diverse zone del capoluogo umbro. Sull’Adriatico invece tutto tace. Il massimo dirigente Sebastiani si sente di aver adoperato nel giusto ( in riferimento del ripescaggio a sfavore del Trapani) e ora si aspetta dai suoi ragazzi una reazione sul campo che per il momento è avvenuta solo in parte nel secondo tempo contro gli uomini di Oddo. I tifosi con un comunicato stampa prima del mach casalingo hanno abbandonato ogni forma di contestazione stringendosi intorno a Fiorillo e compagni, mostrandolo con drappi d’incoraggiamento appesi nelle vie cittadine. Comunque regna ancora molto scetticismo intorno alla prossima permanenza nella serie cadetta e sembra essere una quiete prima della tempesta in caso di esito negativo dei play out. Ma tra i due litiganti il terzo gode, o meglio ne potrebbero beneficiare un po’ tutti. È di oggi la notizia che il Trapani ha presentato ricorso per la sentenza rigettata in appello. In caso venga accettata si ripartirebbe con una B a 22 squadre, dove oltre ai siciliani verrebbe ripescata la perdente dello spareggio.
Ai posteri l’ardua sentenza. In attesa di una vigilia di ferragosto infuocata sull’asse Pescara-Perugia.

 

Articolo a cura di Giorgio Bernabei