7 Agosto 2020

Pescara-Perugia, i play-out della rabbia

PESCARA PERUGIA RABBIA – La sentenza della Lega ha decretato che i play out si giocheranno tra Pescara e Perugia. Non restituiti i due punti di penalizzazione al Trapani per i mancati pagamenti delle mensilità di gennaio. Le due squadre in caso di arrivo a pari merito dopo i 180 minuti regolamentari ricorreranno ai tempi supplementari […]

Serie B

PESCARA PERUGIA RABBIA – La sentenza della Lega ha decretato che i play out si giocheranno tra Pescara e Perugia. Non restituiti i due punti di penalizzazione al Trapani per i mancati pagamenti delle mensilità di gennaio. Le due squadre in caso di arrivo a pari merito dopo i 180 minuti regolamentari ricorreranno ai tempi supplementari e se necessario i rigori, (non vale la regola dei goal fuori casa), in quanto appaiate in classifica con il medesimo punteggio. La prima si giocherà in Abruzzo per via degli scontri diretti a favore degli umbri.

Pescara e Perugia due tifoserie invise tra loro unite in questo momento dalle ostilità verso le rispettive società.

Qui Pescara

Per il pubblico pescarese i play out rappresentano un incubo che continua, sicuri di una morte certa, i cui spareggi allungherebbero solo l’agonia. I tifosi sempre presenti e calorosi questa volta hanno scelto la via dell’indifferenza, almeno per il momento. Stanchi e rassegnati da un Presidente che va avanti con il proprio business personale nonostante le critiche talvolta anche feroci della piazza. L’umore della città è sotto i tacchi, nonostante le notizie che giungono da Perugia, che vede l’ambiente umbro nel caos più completo. Nessuno crede più in questi ragazzi, tanto da giudicare ingiusta la sentenza del CONI, attribuendo addirittura ai siciliani maggiori meriti nel giocare in serie cadetta. Sta di fatto che il Pescara se non ci fosse stata la penalizzazione dei granata, ai punti sarebbe già retrocessa. Il Perugia ha quelle individualità come Iemmello, Melchiorri o Falcinelli, che ai biancazzurri mancano e questo sfiducia ulteriormente l’ambiente. A Verona baciati dalla dea bendata, per i risultati provenienti dagli altri campi, si è voltato le spalle alla fortuna. In mancanza di qualità occorre tirare fuori la grinta, ma di gettare il cuore oltre l’ostacolo non se ne parla. La conferenza stampa pre Verona di Sottil: “con il Chievo non è una partita ma è la partita” fu cognata da CarlettMazzone in un lontano derby del 1994 dove i giallorossi s’imposero con un perentorio 3-0 che non ammetteva repliche. Invece i dannunziani sono scesi in campo arroccati in difesa, non superando mai la metà campo. Non si vede più un appiglio, un lampo di luce in fondo all’Adriatico. Non resta che affidarsi alla più classica frase: la palla è rotonda.

Qui Perugia

Come già accennato in precedenza anche a Perugia la situazione non è idilliaca. Prima della partita contro la Virtus Entella si sono fatti sentire i ragazzi della Nord, con uno striscione fuori dal Curi contro la dirigenza e i giocatori. La prima colpevole di essere capace solo di lucrare sui biancorossi anziché riportare la squadra ad i fasti di un tempo. I secondi accusati di scarso impegno, facendo il bello e cattivo tempo dentro gli spogliatoi a discapito del allenatore di turno. In riferimento all’esonero di Cosmi e al richiamo di Oddo. Nel frattempo il ds Goretti e il presidente Santopadre, in vista del mach contro gli Adriatici avrebbero voluto cambiare di nuovo tecnico ricevendo i rifiuti di Colantuono Novellino, destabilizzando ulteriormente l’ambiente e spedendo tutti in ritiro a Cascia. A questo ha fatto eco anche la protesta del Centro di Coordinamento dei clubs. Stufi dal mutismo della Società e sconcertati dall’atteggiamento in campo dei suoi tesserati. Invitandoli a togliere il Grifo dal petto perché non meritevoli.

Queste sono le condizioni in cui si giocherà Pescara Perugia. Un match infuocato da girone infernale.

 

Articolo a cura di Giorgio Bernabei