9 Giugno 2020

Remember the name: Samuele Ricci

SAMUELE RICCI EMPOLI – La miglior combinazione di talento e gioventù in Serie B, senza eccessivo timore di errare, risiede nel corpo e nella mente di Samuele Ricci. Ultimo prodotto di una filiera, quella dell’Empoli, dove utilizzano meravigliosamente la ricetta per la valorizzazione del settore giovanile, quello di Ricci è sicuramente il profilo del campionato […]

SAMUELE RICCI EMPOLI – La miglior combinazione di talento e gioventù in Serie B, senza eccessivo timore di errare, risiede nel corpo e nella mente di Samuele Ricci. Ultimo prodotto di una filiera, quella dell’Empoli, dove utilizzano meravigliosamente la ricetta per la valorizzazione del settore giovanile, quello di Ricci è sicuramente il profilo del campionato cadetto più eloquente in termini di prospettiva.

Il suo percorso, fino ad ora, è stato costantemente colorato di azzurro: quello della compagine toscana, con cui si sta mettendo in mostra, e della Nazionale (al momento diverte e si diverte con l’Under 19). La cronologia delle sue prestazioni è una costante esaltazione di qualità, figlia di una maturità notevole abbinata a un talento tanto genetico quanto custodito e allenato. Il suo percorso di assimilazione del contesto è durato poco più di due mesi: dopo essere subentrato contro lo Spezia (terza presenza in campionato, era ventinove ottobre) non è più uscito. Il timore poteva essere quello di lanciare una preda in pasto ai leoni, ma è parso evidente come il leone in questione sia il centrocampista classe 2001.

È complicato imporsi a 18 anni, in particolar modo in una squadra che fa fatica, come inizialmente accaduto all’Empoli. L’andamento negativo del gruppo può influenzare il rendimento del singolo, ma Ricci ha perennemente dato la sensazione di saper gestire i momenti carichi di incertezza e instabilità, prima di poter liberare un bagaglio di immense possibilità con l’arrivo di Marino. Personalità, dunque, abbinata a un talento oggettivamente speciale. La tecnica di Samuele svela sempre una precisa finalità, uno scopo, senza essere mai fine a se stessa. Il gioco corto o lungo, la verticalizzazione o la conduzione sono costantemente propedeutiche alla manovra collettiva. Tra i tanti punti di forza che descrivono il talentuoso calciatore, spicca la percezione di un netto dominio della circostanza e della conseguente lettura della giocata: saper cosa fare, insomma. A dar manforte al discorso appena esplicato c’è una considerevole atleticità, che Ricci mostra saltuariamente con strappi di indiscussa intensità.

Difficile considerarlo unicamente un regista nella comune accezione del ruolo, seppur è in questa collocazione che viene impiegato: le sue caratteristiche lo rendono arruolabile in ogni posizione del centrocampo ma, soprattutto, l’eccezionalità del suo talento legittimano iniziative personali e giocate che fuggono dalla recinzione in cui viene ingabbiato il playmaker nel nostro dizionario tattico. Diciotto anni, impressioni sublimi e tante pagine ancora da scrivere. Remember the name: Samuele Ricci. 

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