30 Agosto 2020

Tiago Casasola, calciatore che inganna

TIAGO CASASOLA COSENZA SALERNITANA / Ci sono calciatori che hanno bisogno di registrarsi in uno specifico contesto, con compiti precisi e costantemente perfezionati per raggiungere una qualità prestazionale quasi meccanica. Altri calciatori rappresentano un modo diverso di intendere il proprio percorso di crescita e cercano continui stimoli per poter aggiungere elementi e possibilità al bagaglio […]

TIAGO CASASOLA COSENZA SALERNITANA / Ci sono calciatori che hanno bisogno di registrarsi in uno specifico contesto, con compiti precisi e costantemente perfezionati per raggiungere una qualità prestazionale quasi meccanica. Altri calciatori rappresentano un modo diverso di intendere il proprio percorso di crescita e cercano continui stimoli per poter aggiungere elementi e possibilità al bagaglio tecnico e cognitivo che accompagna la carriera. Tiago Casasola rientra sicuramente nella seconda categoria. La sua trayectoria italiana (Huracán, Boca Juniors e Fulham le compagini in cui ha militato prima di approdare nel Belpaese), probabilmente, ha mostrato meno rispetto alle potenzialità del classe ’95, che è uno di quei profili che brillano se analizzati nel dettaglio ma che, all’apparenza, non eccellono per spettacolarità.

Un errore, quello di basare la valutazione esclusivamente la qualità sulla base dell’eventuale coniglio fuoriuscito dal cilindro. Raccontare Tiago Casasola vuol dire focalizzarsi sulla piacevole complessità racchiusa nelle prestazioni del calciatore. Una complessità che non è stata percepita sin dalle esperienze italiane dell’argentino, che ha dovuto probabilmente prendere confidenza con il proprio talento prima che con i contesti in cui ha militato. Questa consapevolezza è sicuramente cresciuta negli anni, dove Tiago ha periodicamente aggiunto alternative alla propria identità tecnico-tattica. Nato difensore centrale, oggi sposa perfettamente l’idea di calciatore moderno, che evita di essere incatenato in un ruolo ma, tenendo ovviamente conto delle indicazioni dell’allenatore, può contribuire allo sviluppo della manovra in diverse maniere.

Argomentazione, quella condotta, che trova riscontri pratici nelle prestazioni. Onde evitare richiami eccessivamente indietro nel tempo, la prova è riscontrabile nell’ultima esperienza, dove l’argentino ha indossato la maglia del Cosenza. Dopo il rodaggio delle prime uscite (ricordiamo che Casasola ha vissuto la prima parte di stagione alla Lazio, senza avere la possibilità di scendere in campo), la ripresa del campionato e l’approdo di Roberto Occhiuzzi in panchina hanno elevato Casasola a elemento cardine di una squadra che ha nettamente invertito il proprio trend, diventando bella e vincente. Un calcio propositivo ed elaborato quello di Occhiuzzi, che ha richiesto e ottenuto la disponibilità di tutti i calciatori. Come detto in apertura, Casasola va a nozze con questo modus operandi.

Il tecnico ha compreso le potenzialità del calciatore che, schierato sulla fascia destra, ha offerto un saggio di interpretazione della circostanza. Casasola ha scomposto i canonici compiti di attacco e difesa in una gamma sicuramente più ampia e imprevedibile. Non è un classico esterno destro, proprio perché il classicismo calcistico non appartiene al suo stile. Consapevole della propria tecnica, lo si è spesso visto assumersi le responsabilità di creatore di situazioni, ergo creatore di gioco. La dilagante trasferta contro l’Empoli, presumibilmente la miglior prestazione stagionale del Cosenza, ha mostrato tutto ciò: la performance (condita da ben tre assist) racconta di un calciatore presente nelle tre fasi di gioco (offensiva, difensiva e di transizione, su quest’ultima ha lavorato in maniera intensa) in grado di saper eludere linee di pressione con un filtrante, in grado di assistere e ricevere anche in una zona più centrale del campo, convenzionalmente non attribuita a un giocatore di fascia. Merito di una richiesta tattica moderna e dell’intelligenza del calciatore chiamato ad applicare un certo tipo di credo.

Questa versione di Casasola, mobile senza palla, preciso in conduzione e utile per impostazione e rifinitura, è stata difficile da contrastare, perché ottimamente inserito in un contesto corale di consapevolezza che nel calcio sia fondamentale gestire tempo e spazio della giocata. Il Tiago Casasola di Cosenza ha dimostrato di essere completamente a proprio agio nelle rotazioni organizzate e continue, diventando dunque una risorsa fondamentale per la propria squadra e un’arma in grado di ingannare l’architettura difensiva degli avversari. Tornato alla Salernitana, Castori potrebbe decidere di dargli fiducia. Un calciatore così propenso alla modernità e all’aggiornamento va salvaguardato: questa è la strada per confermarsi su certi livelli.

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