1 Marzo 2019

UOMO COPERTINA SERIE B – Tutino, la gemma di Napoli splende grazie a Braglia e al Cosenza

TUTINO COSENZA UOMO COPERTINA – Nel mondo del calcio può capitare di esser considerati predestinati già a 16 anni e senza prospettive ad appena 22. La carriera di Gennaro Tutino pareva assestata su questa inesorabile parabola discendente dopo i tanti buoni colpi e propositi ai tempi della Primavera del Napoli e le peregrinazioni e gli infortuni successivi a tale periodo. […]

TUTINO COSENZA UOMO COPERTINA – Nel mondo del calcio può capitare di esser considerati predestinati già a 16 anni e senza prospettive ad appena 22. La carriera di Gennaro Tutino pareva assestata su questa inesorabile parabola discendente dopo i tanti buoni colpi e propositi ai tempi della Primavera del Napoli e le peregrinazioni e gli infortuni successivi a tale periodo. Un carattere difficile  l’aveva portato a non ambientarsi in molte delle squadre in cui ha militato in prestito e la rottura del legamento crociato ne aveva ulteriormente minato le chance di crescita.

La sua storia è quella di tanti giovani italiani e mette in mostra tutti i limiti intrinseci dei settori giovanili, oltre che l’inadeguatezza strutturale della Serie C: luogo di perdizione, piuttosto che spazio d’affermazione, per tante promesse del calcio italiano. L’ala sinistra classe 1996, tuttavia, proprio quando sembrava sul punto di non ritorno ha incontrato l’allenatore che gli sta cambiando la vita: Piero Braglia.  Sotto la sua guida ha acquisito solidità, grinta e dedizione alla causa e da giocatore estemporaneo è mutato in fattore costante. Grazie alla continuità delle sue giocate, esaltate dal modulo del tecnico, Tutino ha saputo condurre il Cosenza all’insperata promozione in Serie B e ha fortemente lottato per restare in Calabria anche nel campionato cadetto.

Quest’anno ha raggiunto una nuova dimensione: 7 gol e 3 assist, la paternità, un copione in cui può recitare senza pressioni il ruolo di protagonista e una classifica che ora permette ai tifosi di sognare. Tanto della stagione stratosferica dei Lupi Silani può essere attribuito alla sua capacità di interpretare in maniera devastante il 4-3-3, facendo ammattire assieme a Baez le difese avversarie e permettendo alla punta di godere di marcature meno asfissianti e alle mezzali di inserirsi negli spazi aperti. Cosa gli manca per un’ulteriore salto di qualità? Sul piano tecnico nulla, su quello della maturazione però può ancora migliorare. Un rosso per reazione come quello inflittogli a Livorno dimostra che la lucidità è una dote in cui ancora non eccelle.

Se riuscisse a limare gli atavici difetti, Genny avrebbe tutto per arrivare laddove, ai tempi delle giovanili, chiunque si sarebbe immaginato di vederlo. Qualora il Cosenza desse seguito a quanto di buono mostrato fino ad adesso, tuttavia, non ci sarebbe bisogno di trasferirsi altrove: Braglia ha bisogno di lui, e lui del mister. Questa coppia vincente coi giusti e necessari accorgimenti potrebbe davvero sognare in grande.