ESCLUSIVA PSB – Palumbo e gli inizi a Mugnano, il sindaco Sarnataro: “Che soddisfazione, gli auguro la Serie A con il Modena”
Il Sindaco di Mugnano ai nostri microfoni
Nato a Scampia, cresciuto rincorrendo – con la mescolanza tra eleganza e voluminosità che sin dai primi calci ne hanno caratterizzato il modo di stare in campo – i propri sogni dalla forma sferica, Antonio Palumbo non ha mai perso contatti e connessioni, quanto interpellato in merito, con le sue lande, la terra che ne ha ospitato gli esordi, il punto di partenza di un percorso che ha senza alcun dubbio disseminato tanti meriti. Territorio fertile per il calcio, Mugnano di Napoli è il posto in cui la prima scuola calcio – Amici di Mugnano – ne ha accolto le capacità e, così come fatto qualche anno prima con Raffaele Palladino e Pasquale Schiattarella, oppure – tra gli altri – con Simone Russini, esterno offensivo oggi al Padova che proprio con Palumbo è cresciuto, incitatone i propositi. La nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Luigi Sarnataro, sindaco del Comune appena menzionato, per parlare proprio del centrocampista classe ’96 del Modena.
Sindaco, Mugnano ha una spiccata propensione per la cura dello sport, un tratto certamente distintivo. Concentrandoci sul calcio, quello che lei rappresenta è un locus amoenus, dato che sono tante le storie partite da lì, sia per i residenti che per chi ha affidato a Mugnano gli albori della propria carriera. Uno di quest’ultimi è Antonio Palumbo, nato a Scampia ma immesso nel mondo del pallone dalla Scuola Calcio Amici di Mugnano, da cui è partito il viaggio che, ad oggi, l’ha reso uno dei centrocampisti più incisivi della Serie B, con indiscutibili prospettive da massima serie, dove al momento è fugacemente apparso. Che soddisfazione prova a poter associare ad Antonio alla sua terra?
“È una grande soddisfazione, nel solco di quella che possiamo addirittura definire una tradizione che oramai la città di Mugnano sta regalando ai concittadini, ovvero la fioritura di calciatori che arrivano ai massimi livelli del calcio, come Raffaele Palladino, Giulio Migliaccio, Pasquale Schiattarella, in un percorso avviato illo tempore da Biagio Grasso. Palumbo ha già esordito in A, ma tutti speriamo che possa tornare a calcare quei palcoscenici. È un’evoluzione che ci auguriamo possa vivere quanto prima”.
Società che lei conosce inevitabilmente molto bene, la scuola calcio Amici di Mugnano – come detto poc’anzi – ha contribuito alla germogliazione del “primo” Antonio.
“È un motivo di grande orgoglio. Menziono, oltre Antonio, Simone Russini, ora al Padova in Serie C: lasciarono insieme la Campania direzione Terni, quando la Ternana decise di credere in loro. Entrambi giocavano nella scuola calcio Amici di Mugnano, così come altri dei professionisti che abbiamo citato prima. Mio padre è stato un socio storico dell’associazione Amici di Mugnano e, quando è purtroppo scomparso nel giugno dello scorso anno, quest’ultima l’ha commemorato con una targa che ho davvero apprezzato e che mi ha fatto ulteriormente sentire parte del tessuto sociale e associativo. Parliamo di una realtà che va confinata nel calcio, onora anche altri interessi e trasuda amore per la cultura, pur avendo raggiunto proprio nel calcio livelli di eccellenza”.
I nativi Palladino, Migliaccio, Schiattarella, Palmiero, Russini, D’Elia, i graditissimi ospiti come Palumbo, così come altre storie che non hanno seguito il calcio come faro ma che per esso sono transitate prima di spiccare il volo verso lidi differenti, basti pensare al celebre Salvatore Esposito, anch’egli passato per la scuola calcio Amici di Mugnano prima di cominciare a costruire una carriera da attore che l’ha reso un’eccellenza mugnanese nel mondo. Mugnano, quindi, è un serbatoio molto talentuoso e – indubbiamente – da valorizzare.
“Sono storie davvero coinvolgenti. A mio avviso Mugnano è in grado di raccogliere talenti provenienti dall’intera Area Nord, come lo stesso Palumbo, originario di Scampia, potendo offrire condizioni forse leggermente migliori, con le quali coltivare e alimentare la cattiveria agonistica propria di determinate zone. Qui ci sono mezzi utili a sviluppare il percorso calcistico, come lo Stadio Comunale Alberto Vallefuoco, un impianto in erba sintetica utilizzato anche da società fuori-Comune. In questo processo di valorizzazione di un polo, Mugnano, che definisco attrattivo, bisogna sottolineare il Trofeo D’Alterio, che pur nascendo in quel di Villaricca sta avendo praticamente sempre luogo qui: è un torneo internazionale, di altissimo livello, tra i più importanti al mondo, in grado di ospitare vivai più che rinomati, basti pensare che l’ultima edizione è stata vinta dall’Atalanta”.
Ha mai incrociato Palumbo e, nel caso in cui così non fosse, le andrebbe di dedicarli un pensiero come primo cittadino mugnanese?
“Auguro ad Antonio di potersi misurare nuovamente, e al più presto, con la Serie A, magari proprio con il Modena. Ha un contratto fino al 2027, il suo legame con i Canarini è saldo, la speranza è che possa essere il trascinatore dei gialloblu nel ritorno in massima serie. Sarebbe davvero bello, per la città di Mugnano, poter nuovamente esultare per le gesta in A di un talento partito da qui”.