ESCLUSIVA PSB – Avv. Sperduti: “Le battaglie legali potrebbero far slittare i campionati. Caso Lecco paradossale, la Reggina…”
Il parere dell'esperto
Le questioni legali, ormai da diversi anni, vanno di pari passo a quelle sportive. In un calcio italiano sempre più verso l’abisso, a questo giro è toccato a Lecco e Reggina “prendersi la scena” dopo l’esclusione alla prossima Serie B in seguito alla segnalazione della Covisoc.
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Per fare chiarezza su ciò che attenderà addetti ai lavori e tifosi in vista dell’estate di ricorsi, abbiamo interpellato l’Avvocato Matteo Sperduti, esperto in Diritto e Giustizia Sportiva. Di seguito l’intervista completa.
Questione Reggina – Ancora una volta un contrasto tra giustizia sportiva ed ordinaria. I calabresi non hanno versato i 700mila euro che per lo Stato potevano essere pagati entro il 12 luglio venendo esclusi dai controlli Covisoc. Che prospettiva vedi col ricorso al Consiglio Federale?
“Partiamo dalla procedura. In primis, entro oggi la Reggina deve depositare il Ricorso avverso al parere negativo espresso dalla COVISOC la quale poi analizzerà la documentazione inoltrata e darà il suo parere che porterà alla decisione definitiva emessa dal Consiglio federale di venerdì. Da quello che ho potuto leggere, le motivazioni che hanno portato o porteranno la società amaranto a presentare il ricorso si fondano essenzialmente sull’accoglimento da parte del Tribunale di Reggio Calabria del piano di ristrutturazione presentato dal club basati su conti rigorosi e rigidi. Per la Covisoc, però, la posizione debitoria della Reggina non è chiara ma soprattutto presenta un ammanco verso lo Stato per un omesso pagamento di 780 mila euro dovuti all’Erario. L’esito del ricorso, dunque, è incerto seppur vi sia una grande incongruenza tra l’Ordinamento statale che riconosceva la possibilità di dilazionare il pagamento anche in scadenze temporali lontane e l’Ordinamento sportivo che, ancora oggi, non si è adeguato alle riforme strutturali previste dallo Stato per le questioni di crisi societarie, I giudici sportivi avevano già dato torto alla Reggina nei precedenti procedimenti basando proprio le motivazioni sull’indipendenza ed autonomia delle norme federali che devono garantire parità di condizione a tutti i partecipanti ai campionati. Staremo a vedere l’esito ma è pur chiaro che l’Ordinamento federale deve adeguarsi a tutte le modifiche e riforme del codice delle imprese, altrimenti la discrepanza non permetterà, anche in futuro, alle società di avere un percorso netto tra stato e ordinamento federale”.
Caso Lecco – Il problema riscontrato per il Lecco è un unicum con lo stadio indicato in ritardo: è spacciato? Ci sono margini per poter sovvertire la Covisoc dinanzi ad un’esclusione formalmente corretta?
“Paradossale il caso del Lecco. Sappiamo che la società è in regola con i diversi pagamenti e con la fideiussione richiesta, circostanza questa importantissima ai fini dell’iscrizione. Il problema è, come ben sappiamo, lo stadio determinato proprio dallo slittamento dei play off. Il club non ha un impianto con capienza sufficiente per la categoria e nella relativa richiesta di iscrizione alla Serie B era stato proprio indicato come stadio per le partite interne l’Euganeo di Padova, allegando a tale documentazione l’autorizzazione e disponibilità della società di casa, il Padova, ma in assenza della diretta autorizzazione della Prefettura e della Questura, pervenute solo il 21 giugno. La Covisoc si è sempre espressa ritenendo il termine come “perentorio” anche perché cosi indicato dalle Licenze Nazionali per l’iscrizione al relativo campionato. Bisognerà vedere se, all’esito del deposito delle relative memorie, la successiva valutazione sarà diversa appurando l’attenuante dello slittamento dei Play Off e la relativa vicinanza tra la finale che ha sancito la promozione e la scadenza del termine. Si ricorda che in passato erano stato concessi anche degli ulteriori termini per il deposito della documentazione da parte delle società ad esempio ripescate”.
I ricorsi andranno verosimilmente in diversi gradi: in quale ci sono margini per poter vincere questi ricorsi? Storicamente le decisioni della Covisoc tendono sempre ad essere confermate; ci sono precedenti simili? E se dovessero vincere il ricorso dopo la riammissione di un’altra squadra si andrebbe verso la B a 21 o verso uno slittamento dell’inizio del campionato per capire bene la questione?
“Questione complicata da definire in quanto è stato più volte detto di non voler campionati a squadre dispari. Bisogna comprendere come si esprimerà il Consiglio federale di venerdì e successivamente l’eventuale ricorso in primis al Collegio di garanzia presso il Coni e, nel caso di ulteriore rigetto, al Tar (entro il 7 agosto) ed al Consiglio di Stato (entro il 29 agosto). Si prospettano anche per questa estate due battaglie giuridiche che porteranno, forse, allo slittamento dei campionati”.