ESCLUSIVA PSB – Mister Baroncelli: “Ascoli? Dispiace per mister Viali. Cosenza? La squadra è in fase crescente”
Le parole dell'ex vice allenatore di Ascoli e Cosenza ai nostri microfoni
Il campionato di Serie B inizia ad entrare nel vivo.
A tal proposito abbiamo intercettato, in esclusiva ai nostri microfoni, un profondo conoscitore del campionato cadetto come Simone Baroncelli. L’ex vice allenatore di Ascoli e Cosenza si è espresso sull’attuale stagione di Serie B toccando, inoltre, diversi temi. Di seguito l’intervista completa.
Sabato scorso era allo stadio “Picco” per assistere al match tra Spezia e Cremonese. Entrambe le squadre sono retrocesse dalla Serie A ma, nonostante le ambizioni di inizio campionato fossero pressoché simili, si ritrovano invece a lottare per obiettivi decisamente differenti. Cosa ha inciso di più secondo lei?
“Innanzitutto ho assistito ad una bella partita, giocata da due squadre ben allenate e con due moduli a specchio. Sicuramente, ai fini del risultato, ha inciso anche il fattore classifica. La Cremonese lotta per la Serie A mentre lo Spezia si è ritrovato invischiato in una posizione di classifica che a mio avviso non rispecchia i valori della rosa e le ambizioni della società. Sono sicuro però che mister D’Angelo riuscirà a risalire la china perché è un tecnico preparato, ne usciranno. Inoltre, secondo me, la differenza tra le due squadre sta nei risultati. Lo Spezia non è ancora riuscito a fare quei 4 o 5 risultati consecutivi per uscire dal limbo ma ritengo che comunque abbia davvero una buona rosa, sicuramente andrebbe migliorato l’aspetto mentale”.
In occasione del gol di Coda pesa, soprattutto, l’evidente errore di Salvatore Esposito.
“Secondo me non si può parlare di errore, è stato sfortunato. Il fattore ambientale può incidere tanto in questo momento”.
Tra i protagonisti del match del “Picco”, lato Cremonese, figuravano anche Michele Collocolo e Frank Tsadjout. Il primo si è reso protagonista di una grande prestazione mentre il secondo, nonostante radio mercato lo voglia lontano da Cremona, da subentrato ha avuto un buon impatto sulla partita. Lei ha allenato entrambi in quel di Ascoli, meriterebbero la Serie A?
“Frank è un grande atleta, molto duttile e disposto al sacrificio. Forse gli manca ancora qualcosa in fase realizzativa. Collocolo, invece, non è più una sorpresa, è migliorato sotto tanti aspetti ed ha un tecnico come Stroppa che sicuramente potrà dargli una grande mano nel suo percorso di crescita. Sono contento per lui perché è un ragazzo molto umile”.
Le sue due ultime esperienze si chiamano Ascoli e Cosenza. Con i bianconeri, da vice di mister Sottil, sono arrivati una salvezza importante prima ed i playoff dopo. In Calabria, invece, è stato il vice di mister Viali ed è arrivata una salvezza miracolosa culminata nel play-out con il Brescia. Che giudizio dà al campionato delle due squadre?
“Ad Ascoli, insieme a mister Sottil, abbiamo fatto una vera e propria impresa. Arrivammo il 23 dicembre del 2020 con la squadra che fino a quel momento aveva collezionato soltanto 6 punti, il mister riuscì a condurre la squadra alla salvezza senza passare dai play-out. L’anno successivo, invece, arrivarono i playoff. É una piazza che, per prestigio e ambizioni, mi è certamente rimasta nel cuore. Per quanto riguarda la stagione attuale non sono cosa non possa essere andato perché secondo me la rosa è buona. Ho lavorato con mister Viali a Cosenza e so bene che è un tecnico preparato e che cura tutti i particolari, certamente mi dispiace per come sono andate le cose perché lo reputo davvero un ottimo tecnico. Cosenza? Anche questa è una piazza che vive di calcio e dove si sta bene. Sono stato li per otto mesi e posso dire che il presidente Guarascio è attaccassimo alla squadra ed è anche ambizioso, gli piace che la sua squadra giochi sempre per vincere. Hanno cambiato alcune cose ed è arrivato un tecnico preparato come Caserta che ha dato una sua identità alla squadra. Inoltre, sono particolarmente contento per un giovane come Cimino, già lo scorso anno aveva lasciato intravedere cose interessanti. Sabato è arrivata anche una grande vittoria con più meriti del Cosenza piuttosto che demeriti del Venezia, la squadra secondo me è in fase crescente”.
In casa Cosenza, la settimana scorsa, è stata resa ufficiale la cessione di Massimo Zilli alla SPAL. L’attaccante classe 2002 era molto apprezzato dalla tifoseria rossoblù, cosa gli è mancato per affermarsi definitamente in Serie B?
“Innanzitutto è un ragazzo con una buona tecnica e una struttura importante. Penso che gli serva trovare più continuità e, soprattutto, più certezze nei propri mezzi. È un ragazzo molto sensibile e gli va dato tempo senza caricarlo di troppe aspettative. Lo scorso anno, ad esempio, mister Viali lo ha impiegato tantissimo, poi è chiaro che i giovani hanno bisogno di continuità e per noi lo scorso anno ogni punto era fondamentale. Andare in C non è assolutamente una battuta d’arresto, la SPAL potrebbe rappresentare uno step fondamentale per il definitivo salto di qualità. Mi verrebbe da citare l’esempio di Manconi, ora al Modena, con cui ho lavorato ai tempi del Livorno, all’epoca incontrò diverse difficoltà ma ripartendo dalla C ha trovato la maturità giusta ed ora si sta esprimendo bene anche in Serie B”.
Spostandoci verso le zone nobili della classifica, non posso non chiederle un parere sulla bella realtà chiamata Cittadella. Qual è il segreto della squadra veneta?
“C’è solamente da imparare, sia in tema di programmazione che di lungimiranza. Alla base c’è anche una rete scouting importante, ritengo che debba essere da esempio per tante squadre. È un mix perfetto di giovani e più esperti, cito tra tutti Angeli e Cassano. La programmazione è importantissima in Serie B, poi è normale che si devono creare le giuste coppie nei ruoli però prima o poi i frutti arrivano”.
Qual è, invece, la squadra che l’ha impressionata di più?
“Sicuramente il Parma, ho avuto di guardare il match con la Sampdoria e mi hanno impressionato, giocano benissimo e con una facilità disarmante, la squadra poi è giovanissima, da Circati e Balogh fino ad arrivare a Bernabè. Complimenti alla società perché hanno programmato lasciando lavorare serenamente mister Pecchia ed ora stanno raccogliendo i frutti. La qualità è davvero eccelsa. Un plauso, però, vorrei farlo anche al Venezia, mister Vanoli dallo scorso anno sta facendo un grande lavoro”.
Mister, dal secondo al settimo posto ci sono ben 6 squadre racchiuse in 6 punti. Chi la spunterà alla fine?
“Secondo me il Parma resta, certamente, la favorita numero uno. Poi vedo in grande crescita la Cremonese e credo che si giocherà il secondo posto con Como e Venezia. Il Palermo lo vedo un pò più indietro perché a livello di risultati è stato più altalenante ma che, al tempo stesso, ritengo abbia un tecnico preparatissimo“.
La Sampdoria invece è la delusione di questo campionato?
“Secondo me è sbagliato parlare di delusione, è chiaro che da una società storica come la Sampdoria ci si aspetta cose importanti, però le retrocessioni portano sempre tante scorie. La Serie B è un campionato difficile, poi hanno perso anche Pedrola per tanto tempo. Hanno giocatori interessanti come Gonzalez, un centrocampo tra i più giovani della categoria con Panada, Askildsen, Giordano. Io non la chiamerei una delusione perché è una squadra che ha idee”.
Le strappo una battuta finale, cosa si aspetta dal futuro? Le piacerebbe intraprendere un’avventura da capo allenatore?
“Le dico la verità, nella vita ci sono dei ruoli ed a me piace il ruolo di vice o di collaboratore, quando il mio allenatore fa grandi cose tutti ne traiamo beneficio. Per me è importante poter esser d’aiuto e cercare di portare la soluzione. Ognuno di noi deve cercare di fare al meglio quello che è il suo ruolo, poi in futuro chissà”.