ESCLUSIVA PSB – Fusco raccontato da chi lo allenato. Cerrato: “Era il mio piccolo Crouch. Può essere una risorsa per la Salernitana”
L'intervista completa
C’è stato spazio anche per Gerardo Fusco nell’attacco della Salernitana in questa altalenante prima parte di stagione. Il classe 2005 ha giocato qualche minuto nelle partite con Juve Stabia e Brescia, con Colantuono che è in cerca di una nuova soluzione offensiva. Infatti nessuno tra Simy, Wlodarczyk e le altre punte è riuscito a convincere a pieno il tecnico.
La Salernitana sta dunque pensando di concedere un po’ di spazio anche a Fusco, autore di 6 gol in 10 partite tra campionato Primavera 2 e Coppa Primavera. Il ragazzo ha anche già esordito in Serie A nella scorsa stagione, in occasione di Salernitana-Hellas Verona.
Per far conoscere meglio Gerardo Fusco, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Pasquale Cerrato, che lo ha allenato per 3 anni nelle giovanili della Salernitana. Di seguito l’intervista completa:
“Sono felice di averti accompagnato per 3 anni e soprattutto sono felice per te, per il ragazzo che sei e che hai sempre dimostrato di essere, per quanto ci tieni e hai dimostrato di tenerci per la Salernitana”, queste sono state le parole di Pasquale Cerrato in un post su Instagram il giorno dell’esordio di Fusco in Serie A contro l’Hellas Verona. Che legame c’è tra Gerardo Fusco e la Salernitana?
“Abbiamo fatto 3 anni insieme, io l’ho preso in Under 15 e l’ho portato fino in Under 17. Il padre Luca Fusco è recordman di presenze con la maglia della Salernitana e io mi ricordo la salernitanità di Gerardo Fusco, che era quasi viscerale. Già da ragazzino andava in curva e il legame che il ragazzo ha con Salerno è dalla nascita. So quanto ci tiene alla Salernitana e immagino che per un ragazzo-tifoso esordire nella sua squadra valga il doppio”.
C’è qualche aneddoto che ci vuole raccontare?
IL SOPRANNOME – “All’inizio in Under 15 faceva un po’ fatica e aveva difficoltà nel trovare il primo gol, a Cosenza segnò e fece una corsa liberatoria. Lo chiamavo sempre ‘il piccolo Crouch’ perché lo ricordava molto per caratteristiche fisiche. È un ragazzo con cui si può scherzare molto, a modo”.
LA SORPRESA – “Quando era in Under 17 lui faceva spesso la richiesta per andare a fare il raccattapalle nelle partite in Serie A della Salernitana all’Arechi. Per una questione di tempi non ci fu la possibilità di inserirlo per Salernitana-Napoli e lui ci rimase male, anche perché era difficile anche trovare il biglietto. Noi dello staff gli facemmo una sorpresa dandogli il biglietto per il match”.
Ci presenta Gerardo Fusco come giocatore? Quali sono le sue caratteristiche?
“È un attaccante dotato di fisicità, è alto e quindi nel gioco aereo è bravo. Ha imparato tanto anche a proteggere palla, che ricordo aveva questa difficoltà all’inizio. Tecnicamente è migliorato tantissimo, l’ho visto ultimamente e sotto questo profilo è cresciuto. In generale però credo che lui abbia una caratteristica poco comune nei giovani di oggi, quella di ascoltare, apprendere e mettere in pratica. Tre cose non facili da trovare”.
Quanto ha inciso nella crescita di Fusco il supporto del padre, Luca Fusco, che tutt’ora lo allena in Primavera?
“Il padre Luca Fusco lo allena in Primavera, in passato Gerardo ha anche sofferto questa cosa, ma è stato bravo ad estraniarsi da tutto. Ha colto i suggerimenti giusti da suo padre, mai invadente e bravo nel dare consigli. Luca è quello che un genitore deve essere. Hanno ruoli diversi i due Fusco, però lo spazio per i suggerimenti che portano ad una crescita c’è sempre”.
Fino ad ora l’attacco della Salernitana ha fatto molta fatica, Fusco può essere una buona alternativa nel corso della stagione? Cosa può aggiungere a quel reparto?
LO SPAZIO – “Parliamo di un ragazzo che in Primavera sta facendo benissimo, il salto in prima squadra è notevole. Davanti ha comunque attaccanti con cui potersela giocare e in questo momento va dato merito a mister Colantuono che gli sta dando uno spazio che vista la situazione di classifica non è nemmeno scontato che ci sia. Sta facendo i suoi minutaggi e secondo me non sta sfigurando, può essere dunque una risorsa. Poi c’è da tenere in considerazione il mercato invernale che può portare nuove soluzioni davanti”.
FUSCO E GLI ALTRI ATTACCANTI – “Le caratteristiche possono essere simili a Simy, ma lui è più mobile, può aggiungere un po’ più di rapidità ed imprevedibilità. Poi giocare per la squadra per cui tifi può essere un quid in più, se parliamo da un punto di vista calcistico si può dire che è anche un po’ più rapace, come lo dimostra in Primavera”.
Come vede la stagione della Salernitana?
“La Salernitana viene da una retrocessione dolorosa e scritta in anticipo. Non è facile ripartire, la storia ci insegna che ci sono diversi doppi salti anche all’indietro. Ora si ritrova a lottare ancora per la salvezza e in Serie B è anche più difficile. Quando nell’ambiente si crea un certo strato di negatività è difficile che questo si riesca a toglierlo. Salerno è una piazza che dà tantissimo, ma allo stesso tempo è giustamente anche molto esigente. Ci sono tante varianti che non aiutano. Credo che Petrachi sia stato bravo in estate nel fare una specie di rivoluzione. Penso che la Salernitana abbia tutte le carte in regola per salvarsi, ora tocca iniziare a fare punti. Secondo me deve costruire la sua salvezza in casa, perché l’Arechi è un fortino”.