7 Dicembre 2024

ESCLUSIVA PSB – Dionigi: “Pagliuca bravo a calarsi nella categoria. Il Frosinone risalirà”

L'analisi dell'allenatore sul campionato cadetto

Cosenza Calcio

Attaccante di razza, con il goal nelle vene, prima di iniziare la sua nuova vita in panchina. Abbiamo analizzato insieme a Davide Dionigi, ex allenatore fra le altre di Brescia e Cosenza, il campionato di Serie B in vista del rush finale del mese di dicembre. Di seguito l’intervista completa.

Mister partirei innanzitutto da un’analisi generale su questo campionato di Serie B. Ci sono state conferme, come il Sassuolo, ma anche tante piacevoli sorprese come Cesena o Juve Stabia. Quali sono le tue impressioni?

“È la solita Serie B dove nulla è scontato, l’esempio emblematico è il Frosinone che si trova a lottare per non retrocedere. Le neopromosse stanno dando filo da torcere a tutti, ma questo è un campionato che è incerto fino alla fine. La differenza rispetto agli ultimi anni riguarda la zona bassa della classifica, ancora non si è creato quel distaccamento che c’era lo scorso anno. C’è un equilibrio che mette in difficoltà tante squadre. In cima alla classifica immagino invece una lotta a tre per i primi due posti tra Sassuolo, Pisa e Spezia fino alla fine, con la Cremonese che magari potrebbe risalire e insidiare queste posizioni”.

A proposito di Cremonese, si era ripartiti in estate dalla conferma di Stroppa. Poi, quasi all’improvviso, il breve passaggio alla gestione Corini, prima del ritorno dell’ex allenatore del Monza. Sono situazioni che alla fine posso incidere nella corsa alla promozione diretta?

In Serie B c’è sempre tempo di recuperare, si può vincere o perdere con chiunque. Poi è normale che questi scossoni possono incidere, da fuori è difficile capire cosa possa essere successo, ma la Cremonese ha una rosa che gli consente di poter ancora ambire alle prime posizioni. Assolutamente”.

Prima si parlava di sorprese, sicuramente il Cittadella nelle ultime posizioni è un po’ un’anomalia rispetto a quanto visto durante le ultime stagioni. Cosa è cambiato secondo te?

“Il direttore Marchetti potrebbe aver già individuato questa anomalia, la società raramente cambia allenatore a stagione in corso e se lo ha fatto c’è sicuramente qualcosa che si è inceppato. Il Cittadella però potrebbe essere avvantaggiato rispetto a chi si trova in posizioni impensabili rispetto alle previsioni di inizio stagione, conosce bene questo campionato ed è abituato anche a lottare fino alla fine”.

In zona play-out troviamo anche il Frosinone, ti saresti aspettato tutte queste difficoltà? Tra le big protagoniste di un campionato con diversi alti e bassi c’è anche il Palermo. Dopo le polemiche delle ultime settimane è arrivata la vittoria con lo Spezia, alla prima sconfitta della stagione.

Assolutamente no, il Frosinone ha una rosa importante con giocato di livello. Ovviamente c’è tutto il tempo per sistemare le cose e venirne fuori, ne sono convinto. A quel punto bisognerà però capire chi prenderà il suo posto in zona retrocessione perché squadre come Cesena, Mantova e Juve Stabia le vedo ormai proiettate verso altri obiettivi. Da gennaio in poi le cose cambieranno e sarà divertente capire come cambierà la situazione nelle ultime posizioni. Palermo? Ha una squadra di categoria superiore, adesso ci vuole però continuità per una squadra che vuole puntare alle prime posizioni”.

In generale, un dato che fa spesso riflettere, è quello degli esoneri. In Italia si cambia in fretta, e i risultati non sono sempre quelli sperati.

“Ma questo è da sempre il male del calcio italiano, soprattutto la Serie B è un campionato con un classifica cortissima e cambiare è complicato. In poche giornate si può sovvertire ogni tipo di pronostico, la cosa positiva è che durante questa stagione c’è stato più equilibrio e quindi anche a livello di panchine sono state poche le novità”.

Prima parlavamo di Juve Stabia, la squadra di Pagliuca sta confermando le grandi cose fatte vedere durante l’ultimo campionato di Serie C. Dici Mantova o loro come grandi sorprese? Come singoli invece?

“A me piace molto la Juve Stabia perché secondo me fa un gioco pratico adatto alla categoria e ai giocatori che ha. Un calcio fatto di fatica e sudore, l’intelligenza di Pagliuca è stata quella di aver capito subito il campionato di Serie B. La C e la B sono due campionati diversi, lui è stato bravo ad ambientarsi subito nella categoria e anche a cambiare qualcosina per non rischiare troppo. Sui singoli ti dico invece Vergara della Reggiana, è un calciatore che ha strappo e qualità. Quando entra in campo è a trattai devastante e spacca la partita”.

Tra poche settimane sarà tempo di calciomercato, una finestra ristretta che spesso richiede operazioni rapide e puntuali.

“Il calciomercato è sempre difficile perché i giocatori bravi se li tengono. Rischi magari di prendere gente che è ferma da tempo, poi dipende anche da che cosa cerchi o serve. La cosa importante è andare a prendere un calciatore pronto, perché altrimenti riportarli in condizione è difficile visti i pochi mesi a disposizione”.

Mister, domanda finale, che tipo di progetto ti piacerebbe sposare in futuro?

“L’ultima esperienza è stata a Cosenza dove ho lasciato una squadra salva, quindi mi sono prefissato che prima di rientrare voglio trovare la situazione giusta a livello societario. Ho avuto diverse proposte, alcune le avrei anche accettate, adesso sto aspettando il momento giusto per ripartire. Per me non è una questione di categoria, devi cercare di non sbagliare scelta”.

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