De Leo a PSB: “Raimondo mi ricorda Trezeguet, Antov farà bene anche in Serie A, su Vignato…”
Le parole dello storico collaboratore di Mihajlovic in esclusiva alla nostra trasmissione
Emilio De Leo, storico collaboratore di Sinisa Mihajlovic, è intervenuto ai microfoni della nostra trasmissione Twitch, in onda sul canale de La Fiera Del Calcio.
Qui le sue parole: “Raimondo è un calciatore che stimo tantissimo, secondo me rappresenta il futuro, chi lo sta seguendo riuscirà a raccogliere tutto il suo potenziale. È un giocatore efficace, sa fare la scelta giusta spendendo poco, che da fuori sembra scontato ma da dentro è simbolo di un grande talento. Ricordo che si è sempre messo in gioco, anche ai tempi di Bologna quando era nella Primavera e giocava in prima squadra. Si muove bene sia col destro che col sinistro, è bravo nel gioco aereo, ha una capacità coordinativa e balistica incredibile. Mi ricorda Trezeguet per come sa sentire la porta, sono curioso di capire fin dove potrà arrivare, perché ha tutte le qualità giuste, soprattutto morali.
Ho parlato con Aquilani prima che arrivasse Vignato per parlare del suo acquisto. Continuo a non spiegarmi il perché non riesca ad affermarsi a Salerno. È un grandissimo talento, all’inizio andava accudito e seguito, lui vuole sentirsi al centro come tutti i giovani talenti. Come per tutti i ragazzi c’è bisogno che vengano spronati, che gli venga detta la parolina in più perché, secondo me, sono molto sensibili. Dall’altra parte c’è bisogno che si metta in gioco, che superi gli alibi e si “sporchi” di più le mani, perché per la concorrenza che c’è e per i ritmi che ci sono in Serie B è necessario.
Io immaginavo un futuro per lui da centrocampista, sulla falsa riga della scuola spagnola per cui riuscivano a muoversi in una zona così caotica senza perdere mai un passaggio, mai un controllo. Aveva una leggerezza incredibile, difficilmente veniva fermato se puntava l’uomo quando subentrava. Non ti saprei dire cosa è successo da Pisa a Salerno, ma deve continuare a essere gioioso, non lo conosco bene ma spero possa tornare quello di prima.
Antov, già ai tempi del Bologna, aveva delle qualità che la società aveva individuato, da parte nostra c’erano buone aspettative. Secondo me aveva bisogno di continuità, venendo dall’estero ci ha messo del tempo per emergere ma è una costante per chi svolge il suo ruolo o simile. I ritmi e i tempi più dilatati della Serie B poi lo stanno aiutando a migliorare. L’ho incontrato di recente e mi ha detto che si sentiva carico e determinato di queste nuove esperienze; mi ha anche detto di contattarlo se avessi bisogno, quasi come se fosse un procuratore. Ha una fame e un umiltà incredibile, dovremmo prendere esempio. L’anno prossimo potrebbe esprimersi bene anche in Serie A.”