ESCLUSIVA PSB – Mongiardo (Ultimo Uomo): “Parma avanti a tutti, il Como ora è più sofisticato. Catanzaro? Ecco cosa serve. Su Venezia e Spezia…”
L'analisi del campionato
La continua proliferazione di temi è un tratto distintivo della Serie B, la cui quotidianità viene riempita di analisi e pareri. Per mettere ordine e, al contempo, approfondire le tante angolosità di questo campionato, abbiamo raggiunto in esclusiva Emanuele Mongiardo, firma di un’eccellenza editoriale come “Ultimo Uomo” e di uscatanzaro.net, con cui sono stati diversi gli argomenti trattati.
La Serie B, in una definizione che ha trovato diverse conferme negli anni, pur beneficiando di alcune eccezioni, sta dimostrando di non avere padroni. Il Parma è al comando in maniera costante ma non inscalfibile, dato che le inseguitrici ribollono di intenzioni pericolose per i Ducali. L’esercito di Pecchia, secondo te, ha più strumenti tecnico-tattici rispetto alla concorrenza?
A mio parere il Parma è nettamente la squadra migliore del campionato. La loro superiorità atletica e tecnica mi sembra evidente e Pecchia è l’allenatore adatto per valorizzare tutto quel talento offensivo e, al contempo, mantenere la solidità difensiva. La particolarità del Parma è che può permettersi di attaccare anche con pochi uomini: difatti, le sue ali e i suoi centrocampisti sono così talentuosi da riuscire spesso a creare azioni pericolose anche in inferiorità numerica rispetto ai difensori avversari. La varietà di risorse a cui possono attingere i ducali è straordinaria: ci sono i dribbling e la velocità di Man, la tecnica di Bernabé, le conduzioni di due mezzali dalla grande falcata come Sohm ed Hernani. Per non parlare dei centravanti, visto che è una rosa che può permettersi di far uscire dalla panchina Charpentier. A mio modo di vedere è già da ora una squadra con parecchie individualità da Serie A. Poi, come giustamente hai detto tu, la B non ha mai un padrone definitivo e qualche inciampo capita anche al Parma. Alle spalle dei ducali, il Venezia è una squadra estremamente competitiva, che probabilmente quando avvicina i suoi talenti più grandi è anche la più bella da vedere. Il Como stava andando bene già con Longo. Si sapeva che il loro parco attaccanti avrebbe potuto essere uno dei migliori del campionato, ma mi sembra che Fabregas stia riuscendo a costruire anche una fase di rifinitura più sofisticata. Che dire poi della Cremonese, con due certezze come Stroppa in panchina e Coda in attacco. Sono tutte squadre che, consapevoli di avere singoli in grado di fare la differenza, riescono a metterli in condizione di rendere al massimo, senza complicare troppo il gioco. Detto questo, il Parma mi sembra comunque una spanna davanti a tutti”.
La competitività del campionato, tra i tantissimi esempi praticabili, ha fatto sì che il Venezia – attualmente al quarto posto a pari punti con la Cremonese – pareggiasse con due compagini della zona rossa di classifica come Lecco e Feralpisalò, prima di vincere la spettacolare partita contro la Sampdoria e capitolare contro il Cosenza. Quella di Paolo Vanoli è una compagine dentro un percorso evolutivo rispetto alla scorsa annata, dato che si percepisce una maggiore propensione al consolidamento del possesso palla, pur sfruttando le notevoli qualità tecniche e possibilità atletiche dei suoi interpreti. Come vedi i lagunari?
“Dopo il Parma, il Venezia è la squadra che mi ha fatto la miglior impressione, nonostante nell’ultimo periodo ha perso qualche colpo. Anche qui mi sembra che ci sia un mix di qualità fisiche e tecniche di altissimo livello per la Serie B. Tessman e Busio non saranno la coppia di centrocampo con più fantasia del mondo, ma riescono a coprire tanto spazio e a dare equilibrio, oltre ad accompagnare gli attacchi quando possono. La loro solidità permette a due giocatori estrosi come Johnsen e Pohjanpalo di esprimersi senza troppi pensieri. I due scandinavi, probabilmente, sono i giocatori più imprevedibili del campionato, a mio modo di vedere quelli più divertenti da guardare. Ritengo il Venezia potenzialmente un gradino più avanti rispetto a Como e Cremonese, anche per una questione di continuità tecnica. Per competere per il secondo posto, però, Vanoli e i suoi dovranno tornare ad avere la continuità che avevano dimostrato in autunno”.
Segui da vicino il Catanzaro, senza troppi dubbi definibile la compagine più interessante del campionato nel rapporto tra rendimento e aspettative. I calabresi, fonte fotmob.com, sono primi per percentuale media di possesso palla, numero di passaggi (fbref.com), percentuale di tiri che terminano nello specchio: alcuni dati di una serie certamente estendibile che aiutano a presentare i ragazzi di Vivarini come un gruppo desideroso di implementare una proposta offensiva, fatta di ritmi possibilmente alti e valorizzazione delle caratteristiche dei giocatori, come certificato dal rendimento di Vandeputte e Biasci, così da fare due nomi. Che opinione ti sei fatto di questa squadra e, al contempo, che prospettiva le dai?
“Nessuno a Catanzaro si sarebbe aspettato di accumulare 33 punti in così poco tempo. Tuttavia, i passi falsi delle ultime giornate hanno destato diversi allarmi. Per quanto la squadra abbia reso e abbia dato ai tifosi soddisfazioni come la vittoria a Marassi o quella nel derby col Cosenza, c’è la consapevolezza che forse i margini di miglioramento non sono più così ampi e che il mercato estivo, alla luce dei fatti, non è stato un successo. Il Catanzaro sta giocando con dieci undicesimi della formazione che aveva vinto il campionato di Serie C e alla lunga questo rischia di essere pericoloso, perché per quanto la squadra possa essere organizzata, in un campionato difficile come la B fare la differenza è spesso la capacità di imporsi dei singoli. L’obiettivo, comunque, resta una salvezza il più possibile tranquilla. La piazza non chiede di più”.
Dove credi che il sodalizio calabrese abbia i più ampi margini di miglioramento e, in ottica mercato, cosa servirebbe alla rosa per migliorare in termini di potenzialità?
Come è facile intuire dai numeri, visti i troppi gol presi, al Catanzaro servirebbe soprattutto migliorare la difesa. In questi giorni è arrivato Antonini dal Taranto, un centrale che si spera possa seguire le orme di altri giocatori arrivati dalla C come Baschirotto, Gatti o Dossena. Forse, però, servirebbe un altro difensore di piede sinistro, per fare quel ruolo ibrido tra centrale e terzino che serve a Vivarini per passare dalla difesa a quattro a quella a tre in fase di possesso. Infine, è assolutamente necessaria una punta di grande fisico, che permetta di avere un piano B in caso di emergenza: troppo spesso quando passa in svantaggio il Catanzaro non sa cosa fare e aggiungere un profilo di quel tipo fornirebbe un’ottima alternativa”.
Vedere nelle ultime cinque posizioni Ascoli, Ternana e Spezia, con i liguri tra l’altro fanalini di coda, sarebbe stato difficilmente pronosticabile all’inizio della stagione. C’è una squadra che ti ha realmente deluso in relazione alle tue sensazioni?
“Lo Spezia è indubbiamente la delusione del campionato e lo dimostra un caso come quello di Zurkowski: ceduto solo qualche giorno fa all’Empoli, in Serie A, alla prima partita contro il Monza ha realizzato una tripletta. Come è possibile che un giocatore capace di esprimersi così in Serie A non riuscisse a fare la differenza in B? È una domanda che potremmo farci per tanti altri giocatori dello Spezia: Verde, Bandinelli, Amian, Reca. Credo che chiunque, a inizio campionato, indicasse i Liguri come una delle due o tre squadre favorite per la vittoria finale. Oltretutto, fino ad ora non sono riusciti a dare la giusta direzione alla squadra due dei migliori allenatori degli ultimi anni di Serie B come Alvini e D’Angelo. Lo Spezia ha ancora tutto il tempo per redimersi, però deve iniziare il prima possibile, perché altrimenti i danni rischiano di diventare irreversibili”.