ESCLUSIVA PSB – Como, Abildgaard: “Dobbiamo puntare alla posizione più alta possibile. Qui mi sento bene e voglio continuare a migliorare”
Abildgaard in esclusiva ai nostri microfoni
Forza, intraprendenza, passione e ambizione: un bel mix di elementi che servono a formare un calciatore. Parlare da leader e con mentalità di squadra sono le basi per costruire qualcosa di vincente e lo sa molto bene Oliver Abildgaard, centrocampista del Como, che si è concesso ad un’intervista ai nostri microfoni. Arrivato quest’estate, ha subito dato la sue impronta al team, contribuendo all’ottima partenza dei suoi con tanta sostanza, spirito di appartenenza e qualità in campo. Commenti su questa partenza in Serie B, aggiornamenti sull’ambientamento e tanto altro.
Vediamo insieme le sue parole in esclusiva:
Iniziamo parlando di questa partenza: vi state affermando come una delle squadre più fastidiose da affrontare partita dopo partita, giocando bene e convincendo: quali sono gli obiettivi reali a cui può puntare questo Como?
“Personalmente credo che si debba puntare sempre alla posizione più alta possibile finché si ha l’opportunità di farlo. E’ un campionato molto equilibrato in cui chiunque può battere chiunque. Penso che fino a quando matematicamente si può puntare al primo posto perché non dovremmo farlo? Non credo sia una giusta mentalità puntare ai play off quando possiamo ancora puntare a posizioni più alte”.
Dopo una bella streak di risultati utili consecutivi è arrivata la seconda sconfitta, la prima in casa contro la Cremonese, miste Longo in sala stampa ha detto che è stato sbagliato l’atteggiamento iniziale ed effettivamente non è stata la prima volta che siete partiti col freno a mano tirato, salvo poi riprendersi e ribaltare la partita in molteplici occasioni: a cosa pensi sia dovuto questo?
“E’ una bella domanda. E’ il bello e il brutto del calcio. Quando sbagli qualcosa potresti essere punito subito. Non dovrebbe succedere ed è una delle cose che andrebbe fatta bene tutte le partite“.
Ora parliamo un po’ di te: come sta andando l’ambientamento nel mondo Como?
“Penso stia andando bene, dopo ogni gara o allenamento mi sento sempre di più a mio agio, sul campo e mi sto anche adattando alle idee del mister. E’ un ambiente e un gruppo facile in cui entrare, quindi qui mi sento bene e spero di continuare a migliorare”.
La Nazionale per te manca da quasi tre anni: pensi che Como possa essere il posto giusto per poter tornare nella selezione danese, nonostante la tanta competizione?
“La nazionale non è mai stata una cosa a cui ho dedicato troppo tempo. Ho sempre dedicato tutta la mia attenzione al club che rappresentavo. Preferisco lavorare così, piuttosto che speculare su cose che comunque non posso controllare”.
I tifosi stanno imparando a conoscerti calcisticamente: quali sono le tue caratteristiche principali in campo?
“Sono un centrocampista difensivo, un numero sei. I miei compiti principali sono di proteggere la squadra da contropiedi, intercettare molti passaggi e iniziare la costruzione, provando ad essere l’uomo che tiene la squadra insieme e di stabilizzarla. Questi sono alcuni dei miei obiettivi come calciatore. Di base provo a rendere il lavoro più facile ai miei compagni”.
Per chiudere, se il Como dovesse venire promosso in A, farai qualcosa di particolare?
“Mi gusterei il vino italiano, mi piace davvero tanto! Probabilmente avrò una piacevole serata con i miei compagni di squadra”.