ESCLUSIVA PSB – Collauto: “Il Venezia può essere protagonista. Caso Lecco? Giusto che chi merita sia premiato”
L'ex ds dei lagunari ai nostri microfoni
Ex calciatore di Como, Cremonse, Bari e Venezia, Mattia Collauto è intervenuto ai nostri microfoni per commentare il prossimo campionato di Serie B. Collauto è stato anche ex DS del Venezia, squadra della sua città a cui è rimasto legato anche al termine della carriera calcistica e dell’esperienza professionale. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni, rilasciate nel corso dell’intervista.
Quali sono le sue aspettative in vista del prossimo campionato di Serie B? Quali squadre reputa favorite per la promozione o comunque per la lotta al vertice della classifica?
“Il campionato di Serie B, come ha dimostrato quest’anno, è un campionato che riserva sorprese. Sarà sempre così perché ci sono una serie di dinamiche che poi portano a vivere il campionato fino alla fine. Naturalmente quest’anno c’è stata la marcia trionfale del Frosinone, che ha programmato e costruito una squadra nel modo giusto e ha ottenuto risultati importanti facendo anche un buon gioco, per cui è stata una vittoria del campionato meritata. Non saprei dire chi può essere protagonista. Sicuramente ci sono squadre che hanno i mezzi e i calciatori per riuscire a fare un campionato di rilievo, però poi dipende da troppe dinamiche. Il campionato di Serie B è lungo, tutto va interpretato nella maniera giusta, le sorprese sono sempre dietro l’angolo e quelle che sono state sorprese quest’anno possono avere delle difficoltà l’anno prossimo. Le squadre invece che hanno avuto delle difficoltà possono sicuramente far tesoro degli errori commessi e recitare i ruoli da protagonista. Per cui sarà un campionato sicuramente all’insegna dell’incertezza come è sempre stato, ma un campionato sicuramente bello da vivere”.
Il caso Lecco-Reggina-Brescia ha diviso l’opinione pubblica. C’è chi si schiera da una parte e chi dall’altra: qual è il suo pensiero in merito? Che idea si è fatto?
“C’è confusione. È vero che ci sono delle leggi che vanno rispettate, però vanno rispettati anche i termini. Nel caso del Lecco è lampante, probabilmente ha avuto qualche difficoltà di iscrizione, ma è anche tanto vero che poi il campionato è stato posticipato, quindi non c’erano i tempi necessari per poter procedere. Non mi vorrei sbilanciare troppo, perché sono cose che vanno al di fuori dell’aspetto sportivo. Vorrei solo soffermarmi sul fatto che chi merita sul campo è giusto che sia premiato. Mi riferisco soprattutto al caso del Lecco. È anche altrettanto vero che per fare calcio bisogna seguire le regole, bisogna fare le cose fatte in un certo modo, per il rispetto di tutti. Perché se vogliamo acquisire credibilità, dobbiamo assolutamente far rispettare quelle che sono le regole. Sono propenso a dare sempre una possibilità alle squadre che hanno difficoltà, ma che si sono guadagnate sul campo con merito i risultati acquisiti, ma sono altrettanto convinto che per avere credibilità bisogna far rispettare le regole. Quindi buon senso da parte di tutti, ma anche fermezza nel riuscire a fare calcio in un certo modo, in maniera pulita, molto chiara. Questo ne va della credibilità del calcio intero”.
Il Venezia nella scorsa stagione ha vissuto una vera e propria rivoluzione. Cosa ne pensa della linea adottata dal club, su ogni fronte? Come la reputa rispetto a quella adottata da lei e Poggi?
“Il Venezia ha preso la strada giusta, lo ha dimostrato nella seconda parte della stagione. Ha dimostrato di essere un’ottima squadra. Credo che il lavoro fatto da allenatore e dal club sia stato buono, naturalmente nella seconda parte della stagione. Nella prima c’è stata qualche difficoltà, che però fa parte del percorso. Io credo che il Venezia possa essere protagonista, perché è sulla strada giusta. Io credo che la rosa del Venezia, nella sua interezza, abbia dimostrato di poter recitare un ruolo di protagonista. Credo che faranno le scelte giuste, anche in questa sessione di mercato, per riuscire ad essere competitivi nella prossima stagione. Pohjanpalo? Sono dinamiche societarie che non mi riguardano. È lampante che Pohjanpalo sia un ottimo giocatore, lo dicono i numeri. Ha fatto 20 gol, è stato sicuramente trainante, ma questo non lo scopro io. È chiaro che tutti i tifosi del Venezia vogliono vedere Pohjanpalo al Venezia, perché è stato un giocatore che ha regalato emozioni e gol. Però non è un discorso che posso affrontare io”.
Il Bari può incontrare maggiori difficoltà rispetto allo scorso campionato? L’impronta emotiva dopo il finale thriller con il Cagliari può lasciare qualche traccia nei giocatori?
“Sicuramente potranno trovare delle difficoltà anche se non vendono dei pezzi, anche se la squadra rimane la stessa. Difficoltà soprattutto mentali che naturalmente vanno superate, vanno affrontate. Il Bari ha la fortuna di avere un pubblico incredibile. Se si riesce a capire che bisogna azzerare completamente quello che è stato fatto l’anno scorso, il Bari può recitare ancora una volta il ruolo del protagonista. Però si sta che ci siano delle difficoltà, soprattutto a livello mentale, perché hanno speso tantissime energie. Sicuramente l’amaro in bocca rimane per un po’, è una cosa che ti segna a livello sportivo. Quello che è successo al Bari è stato veramente un dramma sportivo. A due minuti dal fischio finale loro erano in Serie A e dico anche meritatamente. Devono avere la forza di azzerare tutto quello che è stato fatto l’anno scorso, di trovare nuovi stimoli. Hanno le possibilità di farlo perché hanno una dirigenza molto preparata, l’allenatore molto bravo, hanno pubblico, tutti gli ingredienti per poter fare questa cosa. Non nego che potranno incontrare delle difficoltà perché ogni anno è un anno diverso. La vera sfida del Bari sarà quella di azzerare quello che è stato fatto e di trovare delle nuove dinamiche, una nuova via per stupire ancora”.
Invece la Cremonese è stata retrocessa in Serie B dopo un solo anno in A. Lei crede che sia più complicato vivere una situazione come quella del Bari, oppure gestire una situazione come quella della Cremonese retrocessa?
“Sono due situazioni diverse, ma che hanno sicuramente delle problematiche. La Cremonese arriva da un campionato difficoltoso, diciamoci la verità, perché purtroppo i numeri sono quelli, non mentono. Non sono stati abbastanza bravi a rimanere a galla fino alla fine. Hanno avuto delle problematiche, secondo me hanno cambiato anche tanto. Cambiando tanto rischi veramente di allungare quello che è il processo di ambientamento nel contesto Serie A e purtroppo la Serie A è una categoria che non ti dà tempo. Rischi veramente di arrivare corto. È successo anche a noi a Venezia, è successo a Cremona con la Cremonese. La differenza è che in Serie B devi cambiare mentalità, devi calarti nel contesto di guerra sportiva, devi essere consapevole che c’è molto più equilibrio che nel campionato di Serie A. La Serie A è abbastanza spaccata in due se non in tre, la Serie B è un campionato molto livellato. L’importante a volte è snaturarsi e dare concretezza a quella che è poi la qualità del singolo o la qualità del gioco. In sostanza conta portare a casa punti, poi conta vincere, conta dare continuità ai risultati. Se vuoi essere protagonista in Serie B conta molto questo. Facciamo riferimento anche a quello che è stato il Genoa, squadra che naturalmente aveva grosse individualità. Sono stati bravi a non proporre un gioco di un certo tipo o perlomeno a proporlo non sempre, ma a calarsi nella mentalità che richiede il campionato di Serie B. Hanno trovato una certa continuità nei risultati portando a casa anche partite difficili con mestiere, con furbizia e sono riusciti poi a raggiungere l’obiettivo importante. La difficoltà del campionato di Serie B è proprio questa, riuscire a calarsi al più presto in una mentalità che sicuramente non è quella del campionato di Serie A”.