ESCLUSIVA PSB – Gregucci: “I rapporti con la Salernitana sono rimasti buoni. Ventura un top. La B ha il compito di formare i giovani…”
ESCLUSIVA PSB ANGELO GREGUCCI – Angelo Gregucci, ex tecnico dell Salernitana, tra le altre squadre, è intervenuto, in esclusiva, ai nostri microfoni. Ecco le sue parole: Salve Mister, in generale, quale squadra, in questo avvio del campionato cadetto, l’ha impressionata di più? “Non si può dire per ora. La B è un campionato molto strano. […]
ESCLUSIVA PSB ANGELO GREGUCCI – Angelo Gregucci, ex tecnico dell Salernitana, tra le altre squadre, è intervenuto, in esclusiva, ai nostri microfoni. Ecco le sue parole:
Salve Mister, in generale, quale squadra, in questo avvio del campionato cadetto, l’ha impressionata di più?
“Non si può dire per ora. La B è un campionato molto strano. Quindi va rinviato il giudizio perché è troppo presto. O meglio chi conosce la categoria, sa che dare un giudizio adesso, potrebbe essere controproducente perché tutto sarà stravolto nel giro di un mese. Quindi sono ancora da delineare tutte le posizioni”.
In merito a due delle sue ex squadre, che giudizio può darci su Dionisi del Venezia e Ventura della Salernitana?
“Uno è un ragazzo giovane che si sta affacciando a categorie importanti dopo aver fatto bene in categorie inferiori. E quindi, secondo me, sta facendo un ottimo lavoro per quanto riguarda la sua esperienza veneziana, che è nata sotto buoni auspici, perché le prestazioni sono all’altezza. La squadra ha un gioco, per così dire competitivo. In merito a Ventura, la carriera parla per lui. Una persona che conosce il calcio benissimo. Ha un’esperienza non importantissima, di più. Ha allenato a tutti i livelli. A, B, C: le categorie le ha fatte tutte. Ha anche allenato la Nazionale. Ha fatto dei percorsi importantissimi, quando in due/tre occasioni, tipo Cagliari, Lecce, ha portato la squadra dalla C alla A. Parliamo sicuramente di un top della nostra categoria”.
Si è lasciato in buoni rapporti con la dirigenza della Salernitana?
“Sì certo, i rapporti con la dirigenza granata sono buoni”
Come ha detto lei, è ancora presto per dare un giudizio, ma a suo avviso quale, tra le giovani promesse del campionato, potrebbe esplodere?
“E’ troppo presto dare giudizi e questo discorso vale sia per le squadre che per il singolo. La Serie B, a mio modo di vedere, dovrebbe valorizzare un po’ di prodotto giovane e dargli un tirocinio importante. Sintetizzando, dovrebbe, a rigor di logica, tirar fuori molti Castrovilli, Di Lorenzo tanto per intenderci. Giocatori che son passati dalla B, si stanno affermando in A tanto da meritarsi la convocazione in Nazionale. Quindi è il percorso che ti nobilita. Ci sono poi giovani talentuosi che dalla Primavera vanno direttamente a giocare in prime squadre di livello, ma si tratta di casi sempre più rari, nel senso che dal settore giovanile di X squadra tu possa giocare in prima squadra a tempo debito. Non vedo più quel tipo di covata alla Nesta, Totti che dalla Primavera volavano in prima squadra e si affermavano. Secondo me, il percorso migliore in questo momento è andarsi a formare. La Serie B ha il compito di formare quei ragazzi che vogliono diventare, con il talento, dei giocatori importanti”.
In ultima analisi, parlando appunto della Nazionale di Mancini, è stato intrapreso il percorso giusto? Potremmo condurre un Europeo all’altezza, lasciandoci finalmente il periodo buio alle spalle?
“Il percorso è giusto, ma necessita di una parola che il calcio non contempla che è il tempo. Ancora oggi questo percorso nuovo, fatto con il reclutamento di molti giovani promettenti, necessita di un completamento. Adesso, in primis, i nostri ragazzi si devono, prima di tutto, conclamare. Ad esempio, chi immaginava che Barella, Sensi, lo stesso Zaniolo, sconosciuto ai più, si affermassero così velocemente e fossero chiamati dalla Nazionale maggiore? Quindi in primo luogo, sta a loro, al percorso di crescita che dovranno fare nelle loro società. In secondo luogo, sta anche nel continuare a chiudere il cerchio di una proposta nuova di calcio, che la Nazionale, praticamente, ha improntato da quando Mancini è diventato selezionatore”.