23 Settembre 2024

ESCLUSIVA PSB – Avv. Sperduti: “Citta-Pisa, la sentenza può cambiare. C’è un precedente simile”

La parola all'esperto

Come si risolverà il caso Cittadella-Pisa? In prima battuta la giustizia ha dato parzialmente ragione al Pisa infliggendo un’ammenda al Cittadella. I toscani, come annunciato da Corrado qualche giorno fa, sono rimasti esterrefatti e hanno presentato ricorso.

Per capirne di più e provare a ipotizzare quanto potrebbe accadere, abbiamo contattato in esclusiva l’Avvocato Matteo Sperduti, esperto in diritto sportivo. Di seguito il suo punto di vista.

Leggendo il dispositivo in merito al caso Cittadella-Pisa, da non esperti della materia restano parecchi interrogativi. Come coesiste la responsabilità dei granata con la semplice ammenda? Si stanno ponendo le basi per un pericoloso precedente?

“Partiamo dal richiamare la fattispecie giuridica in esame ovvero la partecipazione alla gara, nel nostro caso una partita del Campionato di Serie B, da parte di un calciatore della società del Cittadella in posizione irregolare in quanto non inserito nella distinta di gara predisposta e consegnata prima dell’inizio della partita. Il Giudice Sportivo, a seguito del ricorso del Pisa, analizzando la regolarità della gara e la relativa omologazione, richiamando anche un principio di diritto sancito dal Collegio di Garanzia dello Sport presso il CONI, ha deciso di applicare una semplice ammenda alla società granata piuttosto che la partita persa a tavolino. Questo in quanto, secondo il giudicante, il Codice di Giustizia Sportiva, per il caso in esame non prevede tale fattispecie tra quelle specifiche per cui si può applicare la sanzione più afflittiva come quella della sconfitta a tavolino. Infatti, nel provvedimento emesso è stato chiarito che, in assenza di una precisa disposizione normativa che vada a sanzionare con la perdita della gara la posizione irregolare di un tesserato poichè non indicato in distinta, non è possibile adottare una sanzione per una condotta non specificamente richiamata dalla normativa né si può ricorrere all’istituto della “analogia” ovvero l’applicazione della sanzione per casi similari. Quindi, il Giudice Sportivo ha effettuato un ragionamento molto semplice: la normativa non ritiene, allo stato, che la mancata indicazione di un calciatore in distinta sia da considerarsi come posizione irregolare e pertanto non si applica la sanzione della perdita a tavolino. Effettivamente il Codice non riporta tale specifica fattispecie tra quelle per cui possa essere applicata la sanzione più grave e, legittimamente, il giudicante ha applicato la semplice ammenda quale sanzione amministrativa. Questo, ovviamente, potrebbe creare un precedente, non qualificabile secondo me come “pericoloso” però va definito in maniera uniforme come possono comportarsi le società in casi come quello in esame e deve essere il legislatore sportivo a risolvere tale dubbio, più che il giudice sportivo”.

Cosa potrebbe cambiare dopo il ricorso del Pisa? Sarà sovvertito il tutto?

“Certamente, il ricorso del Pisa può cambiare le carte in tavola ed il risultato giuridico può essere invertito. Questo perchè, ricordiamo che di diverso avviso sono state le decisioni prese dagli organi della giustizia sportiva per un caso similare, quello del calciatore della Roma Diawara, per cui era stato esplicitato come tale fattispecie, la partecipazione di un calciatore non inserito in distinta, non può comportare l’applicazione di una sanzione “gradata” ma deve comportare l’applicazione esclusivamente della perdita della gara quale effetto diretto. Dunque, tenuto conto dell’appello presentato dalla società del Pisa, vedremo nel proseguo del giudizio se il provvedimento sarà ribaltato oppure confermato dall’organo giudicante di appello”.