ESCLUSIVA PSB – Feralpisalò, Balestrero: “Società piena di valori. Vecchi un vincente. Scommessa? Mia nonna mi pregava di non farlo”
Intervista esclusiva a Davide Balestrero, centrocampista della Feralpisalò
Perno della Feralpisalò che ha vinto il Girone A di Serie C, conquistando una storica promozione in Serie B, Davide Balestrero si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni. Il centrocampista, che ha collezionato 33 presenze, messo a segno 4 reti e fornito 3 assist, ha toccato diversi punti.
L’intervista a Balestrero
La Feralpisalò è stata promossa in Serie B a soli 14 anni dalla propria fondazione: qual è il segreto?
“Bisogna partire dalla guida del club, ossia il Presidente Pasini che è un faro per la società. Compatibilmente con la sua attività personale è sempre molto presente e fa percepire la vicinanza a noi giocatori ed a tutti gli altri. La Feralpi è una società giovane ma è cresciuta in fretta grazie al passaggio di calciatori ed allenatori di livello che negli anni si sono susseguiti.
In questi due anni che sono stato alla Feralpisalò ho sempre visto cambiamenti che hanno portato a migliorie. Non è un caso che abbiamo vinto il campionato perché c’è un’organizzazione aziendale notevole; inoltre la società ha sempre insistito molto su comportamenti, codici etici, discorsi solidali e tutte cose che sono rare da trovare nel calcio. Sono sicuro che tutti questi valori verranno portati anche in Serie B”.
La promozione della Feralpisalò è anche la vittoria di un allenatore bravissimo come Vecchi: cosa rende il Mister un tecnico così forte?
“Il Mister è da anni – segue Balestrero – che gioca per i piani alti della categoria; l’ha sfiorata col Sudtirol e con noi l’anno scorso ha preparato il terreno per questa stagione. La caratteristica che mi ha da sempre impressionata del Mister è il lavoro. La settimana d’allenamenti è molto impegnativa e ti porta a raggiungere un’intensità d’allenamento che anche altri ragazzi che hanno avuto mille allenatori difficilmente hanno trovato. Ti dà una mentalità vincente anche in allenamento ti porta a voler vincere una partitina o un possesso. Inoltre è molto schietto, non guarda in faccia a nessuno ed è molto onesto”.
Quando avete capito di potercela fare?
“Abbiamo chiuso il girone d’andata da primi; poi alla prima di ritorno primi da soli. Lì il pensiero viene ma siccome non ci siamo mai staccati dalle secondo c’è sempre stata molta attenzione. Abbiamo avuto un periodo complicato a livello d’impegni con Pordenone, Renate, Vicenza e Lecco di fila. Abbiamo sempre detto che se avessimo passato indenni questo filotto sarebbe poi diventato bello ed i risultati ottenuti ci hanno dato margine. Dopo la vittoria di Vicenza le sensazioni sono diventate ottime”.
Questo traguardo storico ti è “costata” la tua folta chioma, tagliata per scommessa. Raccontaci questo curioso episodio.
“Tutti erano al corrente della scommessa ed avevo preparato familiari e la mia ragazza. Quando però hanno visto che tutti tiravano fuori rasoi e macchinette c’erano i miei genitori la mia ragazza e mia nonna che mi pregava di non rasarmi. Poi però dopo essermi rasato mia nonna ha riconosciuto di non stare così male (ride, ndr). Ma per la Serie B avrei fatto anche altro quindi va bene così, ha portato fortuna”.