ESCLUSIVA PSB – Binda: “Samp, c’è tristezza: gli scenari in caso di mancata iscrizione. Reggina, la battaglia è per la prossima stagione”
Intervista a Nicola Binda sui casi Sampdoria e Reggina
Penna espertissima e tra i massimi conoscitori della Serie B in Italia, Nicola Binda de La Gazzetta dello Sport è intervenuto ai nostri microfoni per parlare di diverse situazioni legate alla cadetteria. La retrocessione della Sampdoria ed il caso Reggina, su tutti, che tengono banco e lo faranno sino alla fine ufficiale delle questioni. Di seguito l’intervista completa a Binda.
La retrocessione della Sampdoria in Serie B apre a nuovi scenari legati al futuro non proprio chiaro sul club che potrebbe non iscriversi al prossimo campionato. Assisteremo alla solita trafila di ricorsi per decidere chi (eventualmente) prenderà il posto dei blucerchiati? Com’è la situazione?
“Prima di tutto serve rispetto in questa situazione, soprattutto per i tifosi. Questa è una vicenda dolorosa così come tutte quelle del passato tipo Bari o Palermo. Non bisogna parlarne in modo leggero perché alla base c’è un fondo di tristezza. Più passa il tempo e più il 20 giugno, data per le iscrizioni ai campionati, si avvicina: se non ci sarà una soluzione la Samp non sarà ammessa al campionato.
Solo in quel momento si apriranno i soliti iter; il primo, ovviamente, è quello legato alla Sampdoria con la Federcalcio che permetterà ad un altro soggetto di poter proseguire l’attività con un’altra matricola come fatto da Parma, Bari, Palermo e Catania. L’unica differenza potrebbe essere legato al fatto che la Samp, che ha vinto lo Scudetto, potrebbe ripartire dalla Serie C e non dalla Serie D. È logico che questa soluzione sarà da prendere in considerazione solo quando si capirà quali soggetti si presenteranno per l’acquisizione.
Poi, al tempo stesso quando ci saranno da formulare gli organici dei campionati, in Serie B serviranno 20 squadre e la ventesima squadra sarà scelta in base a diversi criteri. Bisognerà capire se ci sarà un ripescaggio o una riammissione, se sarà un qualcosa di preventivo o un’esclusione successiva. Se è riammissione è logico che si guarda la classifica e verrà riammessa la sconfitta del playout. Se si tratterà di ripescaggio, invece, non è escluso che ci possa essere una sorta di graduatoria con più squadre ma tutto fa pensare che la squadra che perde il playout probabilmente riuscirà ad essere nuovamente riammessa in B con tempo molto lunghi”.
La Reggina arriverà sino in fondo per esprimere le proprie ragioni: che tempistiche avremo? I playoff verranno rinviati?
“Per quanto riguarda il processo d’appello, essendo una Crote d’Appello Federale, tutto fa pensare dalle motivazioni del processo di primo grado che le regole della Federcalcio abbiano avuto il sopravvento. La Reggina è stata condannata perché secondo la Federcalcio sono state violate le sue regole ed anche per il Tribunale d’Appello in teoria dovrebbe proseguire su questa strada. Poi ovviamente le previsioni sui processi non sono come i pronostici di una partita però la Corte Federale ha in mano le regole della Federcalcio. La Reggina ha ricevuto una condanna al minimo e penso che al tempo stesso non ci siano tanti margini di trattativa.
La Reggina, dopo questo processo d’appello, potrà ricorrere in altri gradi di giudizio come al Collegio di Garanzia del CONI. Per avere la riunione del Collegio dovrà passare almeno un mese e nel frattempo Federcalcio e Lega B potrebbero prendere la decisione di far partire i playoff e poi eventualmente essere pronti a risarcimenti se la Reggina dovesse aver ragione. La Reggina potrebbe però chiedere al CONI un’istanza cautelare per far sospendere i playoff in attesa del giudizio. Se il CONI dovesse accoglierla è un ottimo segnale per la Reggina perché forse la condanna potrebbe non essere giusta; in caso contrario la condanna potrebbe essere legittima. Questa è la partita che riguarda questo campionato.
La vera battaglia che la Reggina sta combattendo è l’altra ed è quella per proseguire l’attività col piano di ristrutturazione del debito presentato al Tribunale che deve approvare ed è quello che permetterà alla Reggina di avere un futuro. Questo piano, una volta approvato, dovrà essere presentato alla Federcalcio che poi deciderà se sarà utile per l’iscrizione o meno.
Ho visto il piano ed è fantastico per la Reggina: prevede un abbattimento notevole del debito, molto più delle previsioni. La Reggina si troverebbe in una situazione paradisiaca perché se venisse accettato il piano alle condizioni della Reggina non dico che il club chiuderà in attivo ma quasi, ripartendo a zero e da un’ottima posizione. Il danneggiato, però, sarebbe il creditore: i debiti col Fisco sono di 15 milioni e 400 mila euro e se il debito viene abbattuto bene per la Reggina ma lo Stato italiano ci rimetterebbe un sacco di soldi. Senza entrare nel merito è che se il piano venisse accettato la Reggina avrà la possibilità di proseguire l’attività in condizioni economico-finanziarie splendide.
La speranza è che qualsiasi società possa salvarsi ma le condizioni con cui lo fai devono avere un’attenta valutazione. C’è poi da dire che la Federcalcio dinanzi a certe situazioni rischia di uscirne male perché poi scoprire oggi che ci sono situazioni debitorie così importanti sorge la domanda, in generale e non su squadre in particolari, su come abbiano fatto ad iscriversi senza le coperture che magari hanno squadre come Juve o Inter con coperture che altre squadre, non faccio nomi ma parlo in generale, non hanno”.