ESCLUSIVA PSB – Breda: “Il Vicenza verrà fuori da questa situazione. Ternana, puoi ambire a qualsiasi obiettivo di classifica. Sulla Reggina…”
ESCLUSIVA PSB BREDA – La Serie B entra sempre più nel vivo e, in attesa che si disputi l’ultimo turno in programma prima della prossima pausa per le Nazionali, gli spunti forniti dalle prime sei giornate del neonato torneo cadetto sono già, davvero, tanti. Per discutere ed analizzare i principali temi inerenti lo stesso, abbiamo […]
ESCLUSIVA PSB BREDA – La Serie B entra sempre più nel vivo e, in attesa che si disputi l’ultimo turno in programma prima della prossima pausa per le Nazionali, gli spunti forniti dalle prime sei giornate del neonato torneo cadetto sono già, davvero, tanti.
Per discutere ed analizzare i principali temi inerenti lo stesso, abbiamo raggiunto in esclusiva Roberto Breda, tecnico dalla notevole esperienza, che in carriera ha già avuto modo di sedere su panchine molto prestigiose: Reggina, Salernitana, Vicenza, Ternana e Perugia, Livorno e Pescara, solo per citarne alcune.
Partiamo dalla più grande delusione di questo avvio di campionato: il Vicenza. Una squadra, forte di un mercato estivo molto importante, partita con ambizioni di altissima classifica ma che, dopo sei giornate, è ancora a secco di punti. Come si spiega questo inizio a dir poco catastrofico dei Lanerossi?
“Non è facile dare una spiegazione, in effetti. Anche dal mio punto di vista è stata portata avanti un’ottima campagna acquisti, soprattutto perché coerente con le direttive tecnico-tattiche del mister. A volte, però, capita che le cose non vadano come vorresti e, forse, già negli impegni precampionato non si era creato quel feeling collettivo che è indispensabile per partire con il piede giusto. Se a questo aggiungi la sempre maggiore complessità del campionato cadetto, rischi di avere seri problemi. Dispiace perché Di Carlo è un allenatore molto preparato e la rosa è molto ben strutturata, e sono sicuro potrà presto venir fuori da questa situazione”
Circa una settimana fa era arrivato proprio l’esonero di Di Carlo il quale, solo pochi giorni prima, era stato inaspettatamente confermato ad interim sulla panchina biancorossa, dopo che la società sembrava aver sondato una miriade di profili, senza però trovare l’intesa con nessuno di questi. Quanto, una situazione tanto paradossale, crede abbia intaccato i già traballanti equilibri dello spogliatoio berico? Reputa Brocchi l’uomo giusto per sostituire il tecnico fautore del ritorno in Serie B dei veneti?
“Certamente non ha aiutato, perché in un momento tanto delicato il mister è stato, di fatto, delegittimato. E’ anche vero, però, che ciò è relativo: può accadere, infatti, che una situazione del genere possa addirittura aiutare a compattare la squadra attorno alla propria guida. A parte l’episodio con Padella a Ferrara, non credo poi che Mimmo avesse un cattivo rapporto con i suoi ragazzi, e di sicuro qualche partita in più a disposizione non può che essere un’arma in più per qualsiasi allenatore per cercare di dare quella svolta che, purtroppo, in questo caso non è arrivata. Questa è una squadra costruita per il 4-3-1-2, un modulo che Brocchi ha spesso utilizzato in carriera: teoricamente, da un punto di vista tecnico, ci sta che la scelta della proprietà sia ricaduta sull’ex trainer del Monza anche per cercare di dare continuità ad uno specifico progetto tecnico-tattico. E’ chiaro, però, che solo il campo potrà confermarlo”
Altro inizio stentato era stato quello della Ternana, partita con tre KO di fila ma che pare aver svoltato dopo il pari in extremis strappato nella trasferta di Monza a seguito del quale sono arrivati due successi pesanti contro Parma e SPAL. Crede, nel caso dei rossoverdi, sia stata solo una questione di “adattamento” alla nuova categoria dopo il torneo dominato in Serie C lo scorso anno? Dove crede possano arrivare le Fere?
“Secondo me han pagato la Coppa Italia, han fatto troppo bene con il Bologna e, sull’euforia della strepitosa cavalcata promozione, han pensato che fosse tutto facile (ride ndr). Hanno presto capito che tipo di musica bisogna suonare in Serie B e, infatti, stiamo osservando una squadra più concreta e solida nelle ultime uscite. Per me è una compagine veramente forte con degli ottimi elementi come Donnarumma, Pettinari e Martella, per citarne alcuni, che hanno rinforzato una rosa già molto ben strutturata che contava elementi di lusso, su tutti Falletti. Chiaro che la cadetteria sia un torneo tosto, ma per me la truppa umbra può ambire a qualsiasi obiettivo”
Ancora imbattuta, invece, la Reggina di Aglietti ma che, su sei partite, ha raccolto appena due vittorie. Cosa crede manchi agli amaranto per effettuare il definitivo salto di qualità?
“Non perdere è già una grande prova di solidità. A volte hai bisogno di tempo e fino a Dicembre/Gennaio, complice anche il mercato, c’è sempre spazio per tutto. Lo scorso anno la Salernitana ha dimostrato che con la solidità si può ottenere qualcosa di veramente importante, e quindi credo sia già un grandissimo punto di partenza dal quale poi si può andare a migliorare quella che può essere la fase offensiva o la capacità di portare a casa la partita. Gli amaranto hanno i giocatori per riuscirci, perché anche il club di Gallo ha portato avanti un mercato di spessore”
Dopo sei giornate la bagarre per i piani alti appare, comprensibilmente, ancora molto confusa, con diverse sorprese ed alcune compagini che, invece, ancora faticano ad ingranare, racchiuse in pochissimi punti. Quali squadre l’hanno convinta di più e da quali, invece, si aspettava o si aspetta un rendimento diverso?
“La classifica parla sempre chiaro: seppur partendo senza i favori del pronostico, Pisa ed Ascoli sono tra quelle che hanno fatto meglio, portando avanti un lavoro di estrema lucidità. Andare a prendere un ragazzo come Lucca che ora tutti definiscono un fenomeno ma che nessuno prima pigliava, è sinonimo di grande competenza. Anche lo stesso Picchio ha fatto bene a portare avanti l’ottimo lavoro condotto lo scorso anno da Sottil, inserendo poi i tasselli giusti nell’organico bianconero. La squadra che mi ha deluso per il potenziale che ha, invece, è il Parma: a partire da Buffon, fino ad arrivare ai fenomeni che ha davanti, mi aspetto faccia molto di più”