ESCLUSIVA PSB – Breda: “Salernitana competitiva, il Frosinone ha ancora tempo. Pisa e Spezia di valore già l’anno scorso. Contatti in B? Qualcosa c’è stato, ma…”
L'intervista a Roberto Breda: l'allenatore ha parlato a PSB del torneo cadetto e delle sue impressioni, nonché di alcuni retroscena.
Roberto Breda è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare le prime otto giornate del campionato di Serie B. Allenatore con vastissima esperienza in cadetteria, Breda vanta ben 337 presenze nella categoria. Latina, Vicenza, Reggina, Perugia, Entella, Livorno, Pescara e Ascoli prima dell’ultima, sfortunata, annata sulla panchina della Ternana. Dopo aver tracciato un bilancio di questi primi otto turni, Breda ha rivelato di aver avuto contatti nelle ultime settimane con club del torneo cadetto. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore:
Per cominciare, vorrei farle una domanda a proposito di una delle sue ex squadre attualmente in B, ovvero la Salernitana. Che peso ha la vittoria di Palermo nell’economia del campionato per la squadra di Martusciello?
“Dopo il disastro dell’anno scorso è tornata a essere una squadra viva. È una squadra che non molla, che ha recuperato tanti risultati dopo il 90′. All’inizio avevano anche problemi dal punto di vista difensivo, però è una cosa che adesso ho messo a posto. È una squadra nata da un mercato con delle problematiche, però secondo me non è male. Ha dei buoni elementi tra quelli rimasti dalla stagione precedente e quelli che ha preso. La Salernitana rimane una squadra competitiva. Dove arriverà ancora non si può dire, ma non si può dire per nessuno. Però allo stesso tempo è una squadra che può spingere fino alla fine. Soprattutto considerando il fatto che quando gioca in casa con il pubblico di Salerno ha una bella spinta”.
Secondo lei cosa sta succedendo invece a Frosinone? La Serie B è un campionato difficile anche per le squadre appena retrocesse, ma come può una squadra del blasone del Frosinone iniziare un campionato in questo modo?
“Bisogna essere dentro per capire cosa è successo. È una società che investe molto sui giovani e che cambia anche molto per questo motivo. Quindi magari quest’anno non sono riusciti a creare la giusta alchimia, ma secondo me c’è ancora tutto il tempo. Il problema è che quando tu retrocedi dalla Serie A, la piazza si aspetta di avere una squadra che subito lotta per risalire. Invece quando programmi non è detto che tu riesca a farlo sempre. Poi è chiaro che la delusione da parte della tifoseria non sta aiutando tanto. Però è una squadra che ha degli ottimi elementi e che può risalire. È ancora presto per tutti, in tutti i sensi. Ho visto delle partite in cui è stato anche sfortunato il Frosinone”.
A proposito di squadra un po’ in difficoltà, le chiedo se si aspettava la decisione da parte del Cittadella di separarsi con Gorini dopo tre anni abbondanti insieme.
“Rispetto al passato è qualcosa di diverso, raramente era capitato. Sul giudizio se uno non è dentro si fa fatica. Sapendo che è una società che non è solita cambiare, forse si sono resi conto che quest’anno i presupposti per poter dare continuità a un certo tipo di lavoro non c’erano. Anche se vedo che poi l’hanno fatto a malincuore perché Gorini era un uomo della famiglia ed è costato tanta fatica a fare questo tipo di scelta. Credo che abbiano fatto delle scelte per il bene della Cittadella e cercando di dare una svolta al campionato”.
Capitolo Spezia: unica squadra imbattuta e seconda in classifica. D’Angelo parla di obiettivo salvezza, ma la classifica potrebbe far presupporre il contrario, anche se è vero che siamo alle prime giornate. Che idea si è fatto di questa squadra, capace di far sbocciare talenti come Pio Esposito?
“L’anomalia era l’anno scorso per la rosa che avevano. Lo Spezia non doveva fare quel tipo di campionato, purtroppo poi si è salvato a spese nostre. Doveva fare un campionato di vertice, i valori c’erano già. Quest’anno sono venuti fuori e la squadra è compatta. Lo Spezia è difficile da affrontare, subisce pochissimi gol e ne fa tantissimi su palla inattiva. Ha giocatori importanti, Esposito su tutti ma non solo lui. E l’allenatore è abituato a fare anche questi tipi di campionato, perché a Pisa è andato a fare i playoff e quindi sa anche come gestire i vari momenti e le varie difficoltà. È logico che anche qualche gol su azione devi iniziarlo a fare, ma l’importante è farne uno in più degli avversari”.
A proposito del Pisa: ritmo di quest’anno direi impressionante, a maggior ragione se guardiamo le ultime due stagioni e la rosa che in fin dei conti non è cambiata molto. In pochi si aspettavano un avvio del genere. Inzaghi ha avuto un impatto del genere anche con la Reggina e a Benevento, anche se il risultato non è stato lo stesso…
“Inzaghi anche a Brescia aveva avuto una bella partenza, poi dopo dei problemi con il presidente lo avevano ostacolato. È abituato a fare campionati del genere. A Reggio ha avuto una flessione anche a causa degli enormi problemi societari, credo che sia un discorso a parte. Il Pisa sta ottimizzando la rosa a disposizione, cosa che l’anno scorso accadeva in misura minore. C’è stato un momento che non dico che abbia rischiato di essere coinvolto “sotto” (playout ndr) ma quasi, quindi credo che ci sia stato da parte di Inzaghi un ottimo lavoro”.
Qual è secondo lei la più grande delusione per adesso? Da quale squadra si aspetta una reazione o un upgrade ulteriore?
“La delusione è il Frosinone, ha una classifica che nessuno aveva previsto. La squadra che secondo me tra un po’ partirà forte è il Sassuolo: con il recupero di Berardi ha una rosa che c’entra poco con questa Serie B. Grande segnale con il Cittadella, mi aspetto che il Sassuolo inizi a ingranare un’altra marcia”.
Lei si sentirebbe pronto a una chiamata dalla Serie B? Ha avuto contatti con qualche squadra negli ultimi tempi? Ha qualche tipo di progetto in serbo per il futuro?
“Quando ti chiamano valuti se è la situazione giusta oppure no. Ho avuto dei contatti, ho avuto qualche cosa, sì. Però non è ancora capitata la cosa giusta. Ma sono un po’ di anni che faccio questo campionato e la volontà è quella di continuare, sapendo che poi non dipende solo da me. Si guardano tutte le partite di Serie B e poi si vede cosa succede”.
“Ternana? L’anno scorso abbiamo fatto un lavoro veramente importante, però siamo partiti tanto dal basso. Quando ho preso la Ternana erano stati fatti 6 punti dopo 12 partite. Anche il momento della scelta è un momento che, da parte mia, va pesato con più attenzione“.