ESCLUSIVA PSB – Cia: “A Benevento gran mentalità. Su Pisa, Sudtirol ed Atalanta…”
Michael Cia, centrocampista classe 1988 in forza al Sudtirol, ha calcato i campi di Serie B con la maglia dell’Albinoleffe ed ha assaggiato, all’alba della sua carriera, l’ambiente Atalanta dall’interno. Con un passato, tra le altre, al Benevento ed al Pisa, la redazione di pianetaserieb.it l’ha raggiunto in esclusiva per parlare anche delle sue due […]
Michael Cia, centrocampista classe 1988 in forza al Sudtirol, ha calcato i campi di Serie B con la maglia dell’Albinoleffe ed ha assaggiato, all’alba della sua carriera, l’ambiente Atalanta dall’interno. Con un passato, tra le altre, al Benevento ed al Pisa, la redazione di pianetaserieb.it l’ha raggiunto in esclusiva per parlare anche delle sue due ex squadre ora protagoniste nel campionato cadetto. Ecco l’intervista completa:
Al Benevento, nella stagione 2011/2012, hai realizzato 11 gol in quella che è stata la tua miglior stagione a livello realizzativo. Come mai non ci sono stati i presupposti per continuare in Campania e cosa ci sai dire della società sannita?
“A Benevento ho fatto una stagione molto positiva e con quella maglia ho cercato di tornare in Serie B che era il mio obiettivo personale ma per diversi motivi non ci siamo riusciti e per questo e per altri motivi sono poi approdato al Como ma con la piazza campana sono in ottimi rapporti. Sulla dirigenza posso dire che già da diversi anni la società dimostrava una mentalità vincente che veniva mostrata anche dagli investimenti che venivano fatti. Anche la stagione in cui c’ero io sulla carta eravamo fortissimi ma purtroppo non è bastato; credo che quando ogni anno ci si pone l’obiettivo di salire di categoria prima o poi ci si riesce e loro ci son riusciti benissimo anche alla luce del campionato che stanno facendo”.
Nella stagione 2013/2014 hai indossato la maglia del Pisa, società che oggi sta passando un periodo molto delicato: che rapporto avevi coi tifosi e che effetto ti ha fatto Pisa?
“Credo che Pisa sia una piazza molto importante con dei tifosi molto caldi. Vedere queste difficoltà è davvero un dispiacere ed è normale che per una società affrontare tali situazioni non è mai facile così come non è facile scendere in campo con questa situazione. L’unica cosa da fare è reagire sul campo ma purtroppo non è così facile farlo”.
Sei passato, all’inizio della tua carriera, per l’Atalanta. Hai notato metodologie di lavoro o un metodi di scouting diverso rispetto alle altre società in cui sei stato?
“Per ciò che concerne il settore giovanile dell’Atalanta è da tantissimi anni che anche tramite lo scouting stanno ottenendo risultati importantissimi in senso di calciatori che arrivano in prima squadra. Ci vuole tanta esperienza e l’occhio giusto per trovare calciatori così mirati; non è facile scegliere il calciatore giusto e quando una società ha questi metodi è un vantaggio perché si riesce a lavorare bene coi giovani che poi vengono valorizzati”.
Inevitabile chiederti del Sudtirol: quali sono gli obiettivi di squadra e quali quelli personali?
“A livello di squadra vogliamo sicuramente fare un anno migliore di quello passato in cui siamo arrivati a metà classifica. Ora abbiamo ritrovato la vittoria dopo un po’ di tempo senza i 3 punti; il nostro girone è più difficile rispetto agli scorsi anni ma abbiamo chiari i nostri obiettivi e dobbiamo conoscere i nostri limiti che però possono diventare la nostra forza. Anche personalmente voglio continuare così e magari poter raggiungere la Serie B con questa maglia”.