ESCLUSIVA PSB – Cicchetti: “Pisa osso duro per chiunque. Sul Cittadella…”
Si può già parlare di “favola Cittadella”? Alla fine gli organici più forti prenderanno il sopravvento nella nostra tanto amata Serie B? Il Pisa come farà fronte alle difficoltà dovute al ritardo di preparazione? Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Gianfranco Cicchetti, esperto di mercato e noto agente che, in esclusiva ai nostri […]
Si può già parlare di “favola Cittadella”? Alla fine gli organici più forti prenderanno il sopravvento nella nostra tanto amata Serie B? Il Pisa come farà fronte alle difficoltà dovute al ritardo di preparazione? Di questo e tanto altro abbiamo parlato con Gianfranco Cicchetti, esperto di mercato e noto agente che, in esclusiva ai nostri microfoni, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Prime tre giornate andate, troppo presto per tirare conclusioni, ma un Cittadella partito a razzo. Quanto durerà il magic moment della società neopromossa?
“Il Cittadella, così come il Benevento, sono due matricole terribili ma sorprese fino ad un certo punto. Basta guardare i due organici e sapere come lavorano i due club per capire che sono tutt’altro che una rivelazione. Anzi, credo possano essere mine vaganti del torneo fino alla fine”.
Nonostante il campionato sia già cominciato, ci sono società definibili ancora cantieri aperti, come il Pisa (che aspetta Lazzari e Mudingayi): parlando proprio dei toscani, quanto sarà importante la presenza di Gattuso in panchina? Date le conosciutissime qualità morali e non di Ringhio.
“Il Pisa ha l’handicap di una partenza ritardatissima e paga in questo momento una rosa estremamente corta, composta da soli 16 giocatori. I toscani faranno diversi movimenti di mercato tra gli svincolati, non solo Mudingayi e Lazzari. La presenza di Gattuso è determinante, sia sul piano tecnico che su quello umano. Ringhio è un leader ed un trascinatore, sul Pisa si vede chiaramente la sua impronta: la sua squadra ha fame e sarà un osso duro per chiunque”.
Ad oggi le compagini meglio attrezzate sembrano le tre retrocesse dalla Serie A Hellas Verona, Carpi e Frosinone, nessuna delle quali è però a punteggio pieno. L’organico è davvero così importante in un campionato ostico e lungo come la Serie B?
“La serie B è un campionato lungo e logorante, nel quale alla fine emergono sempre i valori. Gli organici delle tre retrocesse sono ricchi e ben assortiti. Io credo che almeno una, se non due, di queste tre squadre alla fine sarà tra le tre promosse in serie A”.
Andiamo in casa Benevento, avrei una curiosità sulla quale vorrei discutere: Filippo Falco impressionante in queste prime uscite, può essere la stagione della sua definitiva esplosione?
“Sono anni che attendiamo il suo definitivo salto di qualità. E’ un giocatore che in B fa la differenza. A 24 anni credo sia arrivato al momento di fare il passaggio in pianta stabile anche nella massima serie”.
Tra Serie A e Serie B, l’unica società a non avere stranieri in rosa è la SPAL, una società che punta dunque fortemente sul Made in Italy (un tuo commento).
“Lo zoccolo duro italiano paga sempre, così come di giovani talenti italiani ce ne sono diversi e anche di prospettiva, basta puntarci. Riguardo la Spal, è una società che fa della programmazione uno dei suoi punti di forza, quindi non mi stupisce che il ds Vagnati sia andato a pescare tanti giovani prodotti nostrani, a partire da Meret per passare a Pontisso, Picchi e Cerri”.