ESCLUSIVA PSB – Cosenza, Baez: “Spero che i nostri tifosi non perdano mai questa passione. Noi dobbiamo crederci fino alla fine”
JAIME BAEZ ESCLUSIVA PSB – La nostra redazione ha contattato in esclusiva Jaime Baez, attaccante del Cosenza. In questa piacevole chiacchierata sono stati diversi gli argomenti affrontati. Tra questi c’è il suo passato con le maglie di Livorno, Spezia e Pescara, il suo presente con i Lupi e la ripresa del campionato. Come stai? Come […]
JAIME BAEZ ESCLUSIVA PSB – La nostra redazione ha contattato in esclusiva Jaime Baez, attaccante del Cosenza. In questa piacevole chiacchierata sono stati diversi gli argomenti affrontati. Tra questi c’è il suo passato con le maglie di Livorno, Spezia e Pescara, il suo presente con i Lupi e la ripresa del campionato.
Come stai? Come hai vissuto questo momento?
“Abbastanza bene. Essendo una persona che esce poco, non mi è pesato molto stare in casa, però mi è mancato molto il mio lavoro. Insomma, mi sono mancati gli allenamenti, le partite e la competizione. Oltre ad allenarmi a casa, in questo periodo mi sono dedicato a diverse cose. Come molti, ho cucinato tante cose. Poi, ne ho approfittato per finire un corso di coaching che stavo facendo online. Infine, come tutti, ho guardato molte serie tv. Ho finito “designated survival” e “la casa di carta” e ho iniziato “the last dance”.”
Questo lockdown ha cambiato il modo di lavorare. Quanto ha modificato il vostro? Avverti differenze rispetto a prima nella preparazione delle partite e/o nella gestione degli allenamenti?
“Durante il lockdown, ci siamo allenati da casa in videochiamata. Ora, siamo tornati quasi alla normalità. Ci alleniamo tutti insieme, ma rispettiamo le regole. Durante gli allenamenti non è cambiato quasi nulla. Ci sono stati dei cambiamenti, come il fatto che non possiamo stare tutti insieme nello spogliatoio o farci la doccia al campo.”
Parliamo un po’ di te. Se dovessi descrivere Jaime Baez, come lo faresti?
“Come mi descriverei? Come un ragazzo che tiene molto alle persone che ha vicino e che fa di tutto per aiutarle. Jaime è questo sia fuori che dentro il campo. Infatti, anche in campo, sono molto generoso e mi sacrifico molto per la squadra. E, alle volte, è una pecca perchè ci sono volte in cui bisogna essere egoisti e non lo è. Sono contento però della persona e del calciatore che sono.”
Dopo essere arrivato in Italia, hai indossato la maglia del Livorno, dello Spezia e infine del Pescara. Che esperienze sono state?
“La mia prima esperienza a Livorno non è andata molto bene. Ero arrivato da poco in Italia. La situazione che ho trovato non era delle migliori. Poi, sono andato a La Spezia. Oltre a essermi trovato meglio, ho giocato di più. Lì mi sono sentito anche più considerato. Anche a Pescara mi sono trovato bene, nonostante non abbia giocato quanto volevo. Questa esperienza mi ha fatto crescere molto come persona. Tutte e tre le valuto però delle esperienze positive perchè mi hanno fatto crescere.”
Nel 2018 sei arrivato a Cosenza. Quali sono state le tue prime sensazioni in città? E ora, che ti sei ambientato, come ti stai trovando?
“Molto buone. La prima cosa che ho visto e che mi ha colpito è il tifo che, a differenza di altre piazze, è molto caldo. Spero vivamente che non perdano mai questa passione per il Cosenza perchè, oltre a essere bellissima, ti fa sentire vivo. Come mi sto trovando ora? Benissimo. Nonostante la stagione difficile, mi trovo benissimo. Ho trovato finalmente una squadra che, oltre a farmi sentire importante, mi fa sentire parte integrante del progetto. E, questo mi spinge a cercare di migliorarmi dopo giorno dopo.”
Hai giocato sia come ala sinistra che come punta. Qual è la posizione in cui ti piace giocare di più?
“Mi piace giocare molto come esterno. Perchè? Oltre a cercare di dare una grande mano ai miei compagni dietro, ho più libertà per attaccare e servire i miei compagni di reparto.”
Se ci fosse la possibilità di creare un attaccante perfetto, quali caratteristiche dovrebbe avere per essere tale?
“Deve essere sicuramente molto forte fisicamente, tecnicamente e soprattutto determinante davanti alla porta. Ci sono due giocatori che ammiro che sono uruguaiani come me: Cavani e Suarez. Il primo è molto generoso. Mentre, il secondo credo che, oltre a essere uno dei migliori attaccanti al mondo, è concreto. Difficilmente sbaglia un gol.”
Prima di parlare del presente, facciamo un passettino indietro. Che stagione è stata quella giocata fino a prima dello stop?
“Come ti dicevo, è stata una stagione difficile. Siamo partiti in ritardo. Alcune partite le abbiamo perse nei minuti finali. Altre, invece, siamo stati in vantaggio e abbiamo dominato la maggior parte del tempo ma, non si sa come, si ribaltava il risultato. Ci è dispiaciuto e ci dispiace perchè ci teniamo tanto e crediamo in questa squadra. Ora rimangono dieci partite e dobbiamo dare il 1000%.”
Che ripresa del campionato ti aspetti?
“Questa ripresa è una grande incognita. Sarà un campionato a sè. Come ho detto, dobbiamo dare il massimo in queste ultime dieci partite. Non sarà facile per nessuna squadra perchè la preparazione è stata veramente corta. Noi ci siamo sempre allenati anche da casa e siamo sempre rimasti in contatto.“
Quale sarà l’arma in più che servirà al Cosenza per salvarsi?
“Il gruppo. Il gruppo deve essere l’arma in più. Oltre a questo, dobbiamo crederci fino alla fine. Solo in questo modo potremmo fare bene.”
C’è qualche giocatore di Serie B che ti ha colpito in particolar modo?
“Ci sono diversi giocatori che mi hanno colpito. Se dovessi fare dei nomi, farei sicuramente il nome di Raùl Asencio ed Emmanuel Rivière. Prima della sosta stavano molto bene e lo dimostra il fatto che entrambi hanno segnato molto.”
FONTE FOTO: Cosenza Calcio