ESCLUSIVA PSB – Fabiani: “Mercato Salernitana? Centrati tutti gli obiettivi. Lista over a 18 è allucinante! Vi dico la mia sul caos tifosi”
FABIANI SALERNITANA – E’ stato sicuramente un buon mercato quello della Salernitana, caratterizzato dai colpi ad effetto Tutino ed Antonucci, senza dimenticare l’arrivo di altri calciatori validi, soprattutto da casa Lazio. Qualche uscita, come normale che sia, in parte giustificata dai numeri della lista over, ma anche dalla funzionalità e dall’adattabilità dei calciatori alla rosa […]
FABIANI SALERNITANA – E’ stato sicuramente un buon mercato quello della Salernitana, caratterizzato dai colpi ad effetto Tutino ed Antonucci, senza dimenticare l’arrivo di altri calciatori validi, soprattutto da casa Lazio. Qualche uscita, come normale che sia, in parte giustificata dai numeri della lista over, ma anche dalla funzionalità e dall’adattabilità dei calciatori alla rosa di mister Castori. Per fare il punto della situazione sul calciomercato granata, Angelo Fabiani, DS della Salernitana, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Direttore, qual è il suo giudizio sull’operato della Salernitana nella sessione di calciomercato giunta al termine?
“Abbiamo fatto ciò che era nella nostra possibilità, collocando anche una ventina di calciatori in uscita. C’è stato un gran da fare e in termini di entrate abbiamo preso soltanto calciatori funzionali agli ideali tecnico-tattici di mister Castori. Non ho rammarichi perché gli obiettivi erano quelli e li abbiamo centrati. C’è da dire che avevamo già un organico ben attrezzato e all’altezza”.
Il colpo dell’ultimo giorno di mercato è stato quello di Mirko Antonucci. Come è nato l’affare?
“Abbiamo preso lui e Anderson perché dal punto di vista tecnico possono darci tanta qualità in mezzo al campo. Sono contento dei loro arrivi e nel caso di André si tratta di un ritorno a Salerno. Tornando ad Antonucci, posso dire che è l’affare è nato come qualsiasi altro: nel calcio circolano diversi nomi e bisogna essere bravi ed abili a manifestare il proprio interesse”.
Attenzione agli svincolati o vi ritenete a posto così?
“Nella maniera più assoluta siamo a posto così. Osserviamo giovani promettenti, come il 2001 Iannoni, che ha già debuttato con noi in Coppa Italia. Per il resto ci riteniamo completi in tutti i reparti”.
Felipe Curcio sembra non aver gradito la cessione negli ultimi giorni di mercato. Cosa ne pensa in merito?
“Penso che, prima di tutto, andrebbe cambiata questa norma relativa al limite dei 18 over. Non l’ho introdotta di certo io e posso dire che penalizza calciatori e società. In certi frangenti rischi di dover lasciare andare qualcuno funzionale al progetto e ti ritrovi costretto a fare delle scelte. E il calciatore rischia di ritrovarsi fuori rosa se non accetta i movimenti di mercato”.
Il suo discorso vale anche per Fella?
“Sì, vale anche per lui. L’abbiamo acquistato dal Monopoli per poi girarlo all’Avellino, piazza importante. Lo stesso vale per Cernigoi. Ripeto, la norma dei 18 over penalizza un po’ tutte le società. Inizialmente credevo che la situazione potesse cambiare, adesso inviterei chi di dovere a prendere sotto esame questa situazione allucinante”.
Chiosa finale sui dissidi fra società e tifoseria. Vuole esprimere il proprio parere?
“Ritengo che il tifoso o l’ultrà abbia un modo particolare di vedere il calcio. In genere non gli interessa se hai qualche squalificato o problemi nella lista over, pensa soltanto a vincere. Ci sta che qualcuno non sia d’accordo con l’operato, aspettandosi la qualificazione ai play-off nel corso dell’ultimo quinquennio. I risultati non nascono mai a caso, ma sono frutto di una programmazione. Basta vedere lo Spezia, che è andato in Serie A dopo tanti anni di investimenti. Possono nascere anche annate disgraziate come quelle del Perugia, squadra retrocessa nonostante le grandi ambizioni. Vincere non è facile ed è necessario avere pazienza. La nostra società si sta consolidando nella cadetteria e non può che migliorare. In campo ci vanno i calciatori e noi, dirigenza, non possiamo far altro che dare istruzioni ai calciatori e al tecnico di turno. Per il resto giustifico tutto e tutti, quando ci sono critiche civili e costruttive non possono che essere da stimolo per l’ambiente. Questo clima “teso”, inconsciamente, ci ha dato una spinta più per migliorare il nostro lavoro. E’ necessario dire che la tifoseria salernitana è sana, passionale e corretta. Ho girato da Nord a Sud, ma non ho mai visto così tanta passione. Qui i tifosi non comprano la maglietta perché è già tatuata sulla loro pelle”.