Esclusiva PSB – Jacobelli: “Pisa, la tua garanzia è Gattuso! Sui giovani…”
Raggiunto in esclusiva dalla redazione di pianetaserieb.it, Xavier Jacobelli, direttore editoriale del corrieredellosport.it, tuttosport.it ed editorialista sull’edizione cartacea del Corriere dello Sport, ha parlato della situazione paradossale del Pisa e del problema giovani in Italia. Ecco l’intervista completa: L’esplosione di Kessiè, anche in Serie A, è sotto gli occhi di tutti e dunque la domanda […]
Raggiunto in esclusiva dalla redazione di pianetaserieb.it, Xavier Jacobelli, direttore editoriale del corrieredellosport.it, tuttosport.it ed editorialista sull’edizione cartacea del Corriere dello Sport, ha parlato della situazione paradossale del Pisa e del problema giovani in Italia. Ecco l’intervista completa:
L’esplosione di Kessiè, anche in Serie A, è sotto gli occhi di tutti e dunque la domanda sorge spontanea: sono pochi i Kessiè provenienti dai vivai pronti per la Serie A o sono poche le società come l’Atalanta che hanno coraggio di gettare subito nella mischia i giovani calciatori?
“E’ una questione di coraggio assolutamente perché non è affatto vero che nelle società italiane manchino giovani italiani e stranieri all’altezza per essere lanciati e Kessiè ne è la dimostrazione. Il tutto è condizionato dall’andazzo tipicamente italiota di ritenere un calciatore giovane a 23/24 anni a differenza come Inghilterra, Sapgna e la stessa Francia. E’, quindi, l’assenza di coraggio da parte di società ed allenatori a ritardare il tutto; un caso eclatante è quello del Sassuolo al debutto in Europa League, basta vedere i calciatori che avevano in campo i neroverdi di scuola Roma che poi spende 18 milioni per Gerson, con tutto il rispetto di questo mondo per il calciatore brasiliano”.
Dopo un buon avvio di stagione ed analizzando la rosa della Spal ci si meraviglia come gli estensi abbiano una rosa completamente italiana. Non crede sia un paradosso meravigliarsi e sottolineare come in Italia una squadra italiana abbia calciatori solamente italiani?
“Si lo è sicuramente e ci si è sorpresi perché in Serie A, nei primi 3 turni, sono andati in campo circa il 55% di calciatori stranieri e quindi è chiaro che una società che va controcorrente faccia notizia così come il Sassuolo che mediamente presenta 8/11 italiani. Il tutto perché non esiste nessuna regola che impone di avere 3, 4 o 24 stranieri in rosa”.
Il Pisa ha cominciato la stagione nel caos ma, grazie all’entusiasmo, sul campo si sta comportando bene. Secondo lei la preparazione atletica fatta in modo non classico e la rosa al momento corta che garanzie possono dare ai toscani a lungo termine?
“La migliore garanzia del Pisa si chiama Gattuso; quellio che stanno passando calciatori e tifosi dei nerazzurri ha dell’incredibile se pensiamo al campionato cominciato in ritardo, a questa società che non si sa se vuole acquistare o meno. E’ una situazione che avrebbe colpito qualsiasi società in queste condizioni e basti pensare al Parma che fallì a campionato in corso. Penso che in questo momento debba tenere duro e stare vicino a Gattuso che ha confermato, ancora una volta, la grandezza della sua persona”.
Lotito, De Laurentiis e non solo spingono da tempo per una riduzione della Serie A per motivi tecnici ed economici. Secondo lei l’attuale composizione da 20 squadre per la Serie A e 22 per la B è adeguata o cambierebbe qualcosa magari con la A a 18 e la B a 20 squadre?
“Credo che più che la riduzione dei campionati, della quale si parla da circa 4 anni, debbano essere istituiti i campionati riserve come negli altri campionati: questo potrebbe giovare ai ragazzi della Primavera che per motivi anagrafici non riescono a compiere il salto in prima sqaudra e che quindi potrebbero giocarsi le proprie chance nel campionato riserve e, soprattutto, per giocare ad alto livello. Aspettiamo il 2017/2018, come promesso, sperando che possa essere la stagione giusta”.