6 Novembre 2016

ESCLUSIVA PSB – Kukoč: “Serie B di livello, ma chi non ha soldi…”

Storicamente Tonći Kukoč non è mai stato uno che si è fatto pregare per parlare, questo si sa. Persona senza peli sulla lingua, il terzino/esterno croato classe ’90 anche questa volta, in esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB.it, non si è risparmiato. Diversi i temi trattati, a cominciare dalla difficile passata stagione, divisa tra Livorno e Como: “Le […]

Storicamente Tonći Kukoč non è mai stato uno che si è fatto pregare per parlare, questo si sa. Persona senza peli sulla lingua, il terzino/esterno croato classe ’90 anche questa volta, in esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB.it, non si è risparmiato. Diversi i temi trattati, a cominciare dalla difficile passata stagione, divisa tra Livorno e Como: “Le difficoltà avute a Livorno le posso capire, sono arrivato a settembre senza aver fatto la preparazione con la squadra, ma la situazione vissuta a Como non l’ho capita: mi sono sempre allenato al 200% e, quando sono entrato contro il Vicenza, ho fatto l’assist dell’1-1. Dopo non ho più giocato per sette partite. Alla seconda possibilità che mi è stata data, sono dato solo 10′ ma il giorno dopo ho visto voti alti nelle pagelle dei quotidiani. Vuoi sapere il motivo di tutto ciò? Festa. Non capisce nulla di calcio, è scarso, tutto ciò accade sempre con me. Oltre a limiti dell’allenatore, a Como vi sono pecche anche della società: non ho mai visto il presidente, i suoi soci, nessuno. Tutto ciò dispiace, perché i tifosi sono fantastici, non meritano la Lega Pro anche se la loro squadra del cuore ha, a mio parere, un’organizzazione da categoria addirittura inferiore”. Dopo questa sfuriata cerchiamo di mantenerci più sul generale, parlando di Serie B, un campionato che il ragazzo oramai conosce bene: “Vi posso assicurare che vi sono tanti giocatori forti, il livello del campionato potrebbe essere molto alto se non vi fossero quelle squadre senza soldi che prendono i ragazzi, spesso di poca qualità, in prestito in modo tale da essere pagate dalle società proprietarie dei cartellini in base al rendimento oppure grazie ai premi di formazione. Questo succedeva a Como, ed è uno dei motivi a causa dei quali alla fine siamo retrocessi”. Tante persone incontrate nel corso delle diverse esperienze italiane, alcune hanno lasciate un buon ricordo, altre sicuramente di meno: “Con Giampaolo e Bergodi mi sono trovato bene, stessa cosa con i direttori Laconi e Signorelli. Permettimi di citare anche Corioni, il miglior presidente che abbia mai avuto, per me è stato come un padre. Invece ho solo parole al veleno per gli allenatori Festa e Cuoghi, pensano di essere Mourinho e Guardiola, ma di calcio non capiscono un emerito c…o, non possono nemmeno vendere patete”. Chiudiamo con un pensiero al futuro, visto che il ragazzo ora è senza squadra. Nuova avventura in cadetteria?: “No, aspetto una squadra straniera. Tanta gente lì non dice la verità, credono di essere furbi, questo a me non piace. Ti svelo quest’aneddoto: recentemente un signore mi ha avvicinato, dicendomi che in Italia non si è legati, non si può far notare lo stato delle cose, altrimenti si è rovinati. Non accetto tutto ciò“.

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