ESCLUSIVA PSB – Luca Tutone (TRM, Mediaset): “La dirigenza del Palermo ha gestito male il momento negativo, contro il Parma è uno scontro diretto da vincere”
La Redazione di Pianetaserieb.it ha intervistato Luca Tutone, giornalista che attualmente lavora per TRM (Tele Radio del Mediterraneo), dove può vantare anche diverse conduzioni di trasmissioni a tema calcistico. Da sempre attento alle vicende legate al mondo del Palermo, l’esperienza maturata sul campo lo ha portato ad essere nominato Corrispondente Mediaset sul territorio siciliano, carica […]
La Redazione di Pianetaserieb.it ha intervistato Luca Tutone, giornalista che attualmente lavora per TRM (Tele Radio del Mediterraneo), dove può vantare anche diverse conduzioni di trasmissioni a tema calcistico. Da sempre attento alle vicende legate al mondo del Palermo, l’esperienza maturata sul campo lo ha portato ad essere nominato Corrispondente Mediaset sul territorio siciliano, carica che ricopre da circa dieci anni. Ai microfoni del nostro portale ha analizzato il momento della squadra rosanero dal punto di vista tecnico e dirigenziale, evidenziando le cause del momento di flessione del club di Viale del Fante.
Ciao Luca, parliamo del momento del Palermo: i siciliani hanno mostrato due volti nella partita contro l’Ascoli, nel primo tempo hanno fornito una prestazione opaca e poco concreta, mentre nella seconda frazione l’atteggiamento è cambiato, arrivando così ad una vittoria straripante. Adesso voglio chiederti, qual è il vero Palermo? In particolare, pensi che la reazione del secondo tempo sia stata solo una prova di orgoglio momentanea?
“La migliore cura per risolvere i problemi di una squadra è sempre nella testa di un allenatore. Un allenatore che abbia, però, l’autonomia e la serenità per prendere le decisioni pensando anche di poter sbagliare, ma con la forza delle proprie idee. La gestione della sconfitta a Empoli da parte di Zamparini è stata destabilizzante. I campionati si vincono con le squadre cosiddette “piccole”, negli scontri diretti devi mettere in preventivo anche una sconfitta. E, nonostante sia stata pesante nel risultato, non era il caso di mettere sulla graticola Tedino dopo la stagione condotta sino a quel momento. I calciatori hanno solo dimostrato qual è il grado di stima nei confronti dell’attuale tecnico”.
Nelle ore precedenti alla partita infrasettimanale, alcuni giornali avevano lanciato l’indiscrezione di un Tedino indifeso dopo l’addio di Lupo, facendo riferimento all’ombra di Stellone che aleggiava sulla panchina rosanero. Pensi che questa ipotesi abbia fondamento? Rispetto alle ultime uscite, pensi che Tedino sia più vulnerabile?
“Tedino ha perso uno scudo importante con l’addio di Fabio Lupo. Adesso bisognerà ricostruire con il nuovo direttore sportivo un rapporto di stima e di fiducia, per far fronte comune nei confronti delle critiche, sia interne che esterne, che arriveranno alle prime difficoltà. Valoti ha sicuramente un legame più forte con Zamparini, che lo ha scelto, piuttosto che con Tedino. Saranno come sempre i risultati a determinare il destino dell’allenatore”.
Hai menzionato il nome di Valoti, il nuovo Direttore Sportivo del Palermo. Considerando che il presidente Zamparini ha spesso rivolto delle parole di elogio nei confronti di Lupo, abile nella conduzione di diverse operazioni di calciomercato malgrado le difficoltà societarie, riesci a spiegarci il senso di questa new entry dirigenziale? Inoltre, illustraci l’influenza che hanno i famosi “consulenti slavi” all’interno della società.
“Lupo ha spiegato molto bene i motivi del divorzio. Non è mai scattata da parte di Zamparini l’empatia necessaria per andare avanti oltre le difficoltà. La sintonia c’era e nessuno ha messo in dubbio il lavoro dell’ex direttore sportivo. Sui consulenti slavi c’è poco da dire: hanno evidentemente un’influenza importante. Ma come ha spiegato Valoti il suo arrivo al Palermo è stato sponsorizzato da Gianni Di Marzio, che slavo non è. Come per i calciatori non è la nazionalità che conta ma la qualità delle idee”.
Quali sono le cause del Febbraio da horror della squadra rosanero? Spiegaci se è necessario parlare di condizione atletica/mentale oppure se si può spaziare arrivando ad un’eventuale spaccatura tra Tedino e i propri calciatori. In molti hanno rilevato che durante le esultanze, pur avvicinandosi alla panchina, nessun calciatore ha deciso di raggiungere l’allenatore per festeggiarlo.
“L’esultanza è un momento personale in cui ci si mette dentro tanto, dipende dallo stato d’animo e dai significati che si portano in campo dentro le scarpe. Il Febbraio da incubo nasce dallo stato di tensione generato dal calciomercato in cui direttore sportivo, allenatore e proprietà non hanno trovato armonia e dalla gestione poco equilibrata di un fisiologico nervosismo dopo una sconfitta su un campo importante. Bastava solo restare in silenzio e lavorare come si è sempre fatto. Se una squadra ha delle lacune in organico, la colpa non è certo del direttore sportivo ma della società che non ha le risorse o la volontà di colmarle”.
La prossima giornata vedrà il Palermo impegnato nell’ostica trasferta di Parma. Si affrontano due squadre non molto distanti per idee di gioco, illustraci le tue sensazioni relative al match. Appurato che il Palermo affronterà il Frosinone nello scontro diretto casalingo della giornata successiva, pensi che questa partita possa essere caricata di maggiore importanza rispetto ad altre partite?
“Pensare al Frosinone mentre si gioca a Parma è l’unico modo che il Palermo ha per perdere la partita prima di giocarla. Anche questo equivale ad uno scontro diretto per la promozione, per le ambizioni della squadra di D’Aversa. Il Palermo la vince, se va a fare la partita da squadra che vuole fortemente la promozione senza la presunzione che sia già garantita solo per il nome e per il blasone. In Serie B non ti regala niente nessuno. Il Parma si è rinforzato ed è ambizioso. Il Palermo ha dimostrato che con il giusto atteggiamento è una spanna sopra qualsiasi avversario”.
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