ESCLUSIVA PSB – Malena (Il Calcio Calabrese): “Ad oggi la salvezza è l’obiettivo principale del Crotone. Cosenza-Reggina? Vedo favoriti gli amaranto”
ESCLUSIVA PSB MALENA – Attilio Malena, giornalista ed esperto di calciomercato, direttore de “Il Calcio Calabrese” e conduttore della trasmissione “Turnover” su EsperiaTV, è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione. Insieme abbiamo analizzato il delicato momento del Crotone, il cambio allenatore e l’imminente derby tra Cosenza-Reggina. Queste sono le sue parole: Essendo lei un […]
ESCLUSIVA PSB MALENA – Attilio Malena, giornalista ed esperto di calciomercato, direttore de “Il Calcio Calabrese” e conduttore della trasmissione “Turnover” su EsperiaTV, è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione. Insieme abbiamo analizzato il delicato momento del Crotone, il cambio allenatore e l’imminente derby tra Cosenza-Reggina. Queste sono le sue parole:
Essendo lei un esperto di calciomercato, come valuta l’operato del Crotone dopo la retrocessione dalla Serie A? E ad oggi, quale pensa possa essere il loro reale obiettivo?
“Quando rivoluzioni così tanto, non è mai così semplice ripartire. Il calciomercato del Crotone, dal mio punto di vista, è stato fortemente condizionato dalle vicende legate a Simy e Messias, che si sono trascinate troppo a lungo. La società ha provato a soddisfare le richieste di Modesto in tutto e per tutto, seguendo un progetto tattico ben preciso. La squadra è composta da giocatori che conoscono la categoria, gente in grado di risolvere le partite, su tutti penso a Benali ed Estevez. Forse qualcosa, numericamente, manca davanti. Mulattieri e Maric non hanno ricambi all’altezza. Ripeto, le vicende Simy e Messias hanno condizionato un mercato che poteva essere da 7/8 ma che, a mio avviso, è da 6 e mezzo, grazie soprattutto l’esplosione di Mulattieri e di Canestrelli. Ad oggi penso che l’unico loro obiettivo sia la salvezza. Penso che vogliano raggiungere la salvezza quanto prima e poi divertirsi. In B bastano un paio di risultati utili consecutivi per agganciare le zone che contano, ma attualmente non credo sia un’ipotesi concreta.”
Francesco Modesto, alla prima esperienza in Serie B, ha raccolto 7 punti in 10 gare, giungendo poi all’esonero. Cosa pensa non abbia funzionato sotto la sua gestione? Classifica deludente a parte, sono mancate anche le prestazioni.
“Quando le cose non funzionano, le colpe vanno suddivise. Le sue colpe sono sotto gli occhi di tutti, la sua squadra in 10 giornate ha mostrato ben poco del calcio che poteva e doveva esprimere. Chi ha seguito il tecnico a Rende, a Cesena, a Vercelli, sa che il suo è un calcio offensivo, fatto di aggressività e dinamismo. Mentre a Crotone, o per la necessità di vincere o per via degli uomini a disposizione, si è snaturato. E’ mancato un pizzico di mentalità, di lettura dei momenti, la squadra non sempre era in grado di capire quando un punto poteva essere buono e quando no. La fortuna non ha sicuramente giocato dalla sua parte, i punti in classifica potevano essere di più. Penso che Modesto sia un ottimo allenatore, lo pensavo prima di Crotone e lo penso adesso, dopo l’esonero. All’ambiente, però, serviva una scossa.”
Il posto di Modesto, come ben sappiamo, è stato preso da Pasquale Marino. Tecnico esperto e navigato che conosce la Serie B e le dinamiche della Serie B. Quale pensa debba essere la prima componente che il tecnico dovrà inculcare nella mente dei giocatori? E sotto l’aspetto tattico, viste le differenze di proposta tra i due tecnici, cosa si aspetta?
“In tanti pensano che il cambio sarebbe dovuto avvenire prima, invece la società ha dato a Modesto tutte le chance di provare a migliorare il rendimento. Pasquale Marino si presenta da solo. E’ reduce da qualche avventura a vuoto, ma, già nei primi giorni in Calabria, ha dimostrato di non aver perso lo smalto. Lo spirito diverso penso si sia già visto a Frosinone. Nonostante il risultato, la squadra è scesa in campo con un piglio differente. L’atteggiamento mi è piaciuto, la squadra si è mantenuta corta, compatta, ha provato ad offendere nei momenti giusti. Ritrovando gli infortunati Benali ed Estevez, o gli stessi Mogos e Sala, questa squadra ha tutte le possibilità per invertire la rotta. Chiaramente, ciò che più serve a questa squadra al momento, è l’esperienza del suo nuovo tecnico. La riflessione sulla questione tattica ci sta. Marino ha da sempre optato la difesa a 4, mentre la società ha costruito un reparto con l’idea dello schieramento a 3. Vedremo.”
In ottica classifica, per quanto la strada sia ancora lunga, l’imperativo è: non sprecare ulteriore tempo. Domenica allo Scida arriva il Monza. Altra squadra in difficoltà, ma dall’enorme potenziale. Che partita si aspetta?
“Contro il Monza mi aspetto una partita molto tattica. Per quanto investito in questi due anni in Serie B, per la qualità dei calciatori in rosa e per la profondità della stessa, dai brianzoli ci si aspettava sicuramente di più in questo avvio di campionato. A prescindere dalla classifica, anche sotto l’aspetto delle prestazioni, a mio avviso, non hanno mai convinto del tutto. Sarà sicuramente la partita di Stroppa, l’ex di giornata. Il Crotone ha le armi per metterli in difficoltà, su tutti penso a Maric, che sicuramente vorrà mettere il bastone tra le ruote alla società che lo ha lasciato partire a cuor leggero. Entrambe le squadre proveranno a non perdere, più che a vincere. Un punto potrebbe essere la giusta ricompensa per entrambe.”
A differenza del Crotone, Cosenza e Reggina vantano di certo un avvio migliore. Nonostante entrambe abbiano cambiato tecnico in estate. Come valuta il loro percorso e che impressione ha avuto dei due tecnici e delle diverse proposte di calcio?
“Parto dal Cosenza: ad oggi i risultati parlano di una squadra a due versioni, quella casalinga e quella da trasferta. Fuori casa il rendimento è ampiamente migliorabile, mentre in casa è già molto buono. La squadra in casa diverte, è trascinante, ha un’idea di gioco e una fisionomia ben precisa. In così poco tempo, senza il ritiro pre-stagione, inculcare ai ragazzi concetti di gioco così chiari era tutt’altro che semplice. Quindi grande merito a mister Zaffaroni, che potrebbe utilizzare quest’esperienza come rampa di lancio. Ma altrettanti meriti bisogna dare al ds Goretti che, in pochissimo tempo e senza budget ha costruito una squadra davvero interessante. L’obiettivo del Cosenza è sicuramente la salvezza ma, un approccio più aggressivo e con più autostima fuori casa, potrebbe consentir loro di avvicinare zone ben più prestigiose. Per quanto riguarda la Reggina, il discorso è differente. Gli amaranto hanno un sogno, più o meno nascosto. Premettendo che alla guida della società c’è un ambizioso per antonomasia come il presidente Gallo. La squadra è partita con i piedi per terra ma, fin quando sarà lassù, se la giocherà. E’ dinamica, quadrata, solida, ha gli uomini giusti per la categoria, per giocarsela a viso aperto su qualunque campo. Deve però dimostrare di riuscire a fare il salto di qualità, gare come quella contro il Cittadella non bisogna perderle. Aglietti a Reggio si gioca tutto. E’ arrivato nel momento della consapevolezza, dopo aver inanellato buone annate, ma anche una serie di esperienze poco positive. Reggio lo ama, lo ha sempre amato. Può fare bene.”
Domani sera andrà di scena l’attesissimo derby tra Cosenza-Reggina, dove la posta in palio sarà altissima. Tra assenti d’eccezione e ballottaggi dell’ultimo minuto, che partita si aspetta?
“E’ una partita difficile da leggere. Il Cosenza in casa è una squadra importante per la categoria e la Reggina ha i mezzi per poterla mettere in difficoltà. Gestire l’emergenza difesa sarà una grande sfida per Zaffaroni. Io, nonostante i dati, vedo leggermente favorita la Reggina. Dico ciò sia per l’alto tasso tecnico su cui può contare Aglietti, sia per la già citata emergenza difensiva del Cosenza. I rossoblù domani devono dimostrare di sapersi snaturare, perché la Reggina è una squadra che gestisce il pallino del gioco e difensivamente regge l’urto. Il Cosenza dovrà essere cinico e in grado di gestire la profondità, per approfittare dei momenti di difficoltà dei rivali.”