ESCLUSIVA PSB – Mister Agostinelli: “Mignani infonde serenità alla squadra e nelle difficoltà questa può essere un’arma vincente”
Le parole del Mister ai nostri microfoni
Mister Andrea Agostinelli è intervenuto ai nostri microfoni per parlare del campionato cadetto che entra nel rush finale, in particolare di Mignani, neoallenatore del Palermo, nonché suo ex giocatore. Di seguito l’intervista completa.
Pochi giorni fa il Palermo ha cambiato guida tecnica passando da Corini a Mignani, ex Bari con cui ha sfiorato la A per una manciata di secondi. Lei lo ha allenato a Trieste: che giocatore è stato e che persona è? Com’era il vostro rapporto? E cosa può dare ai rosanero?
«Michele è un ottimo allenatore, ma lo dimostrava già quando giocava, era un leader in campo. Capivo già allora che poteva fare questo mestiere in futuro. Detto ciò, ha una serenità che di solito infonde alla squadra, è sempre equilibrato e nei momenti difficili questa può essere un’arma vincente».
Oggi va in scena Palermo-Sampdoria: che gara si aspetta?
«I blucerchiati, nonostante le tante critiche ricevute, potrebbero essere la sopresa della fine del campionato e dei play-off. Mi aspetto un Palermo che reagisca perché la piazza sta soffrendo troppo e ha perso tanti punti per strada. Io pensavo che potesse essere un po’ più su, però il calcio è questo. Quindi secondo me sarà una partita abbastanza nervosa, ma la Samp dà maggiori sensazioni di pericolo perché ci crede di più».
Quando si parla di allenatore in linea di massima c’è poco equilibrio: ci sono società che tendono ad appoggiare il proprio tecnico fino alla fine (es. Cittadella e Sampdoria), società che cambiano con frequenza (es. Lecco e Bari) e vie di mezzo come il Palermo. A suo avviso qual è la strada giusta da seguire in tal senso, se c’è?
«Non c’è una strada giusta: c’è il momento in cui tu società capisci che l’allenatore deve andar via e altre no. Ovviamente, facendo questo mestiere, vorrei che le società riuscissero sempre a proteggere il proprio tecnico. A volte, relativamente all’esonero, giudicherei in maniera diversa: se fossi un presidente non guarderei solo il risultato ma soprattutto il rapporto tra squadra e allenatore. Posso anche vincere una partita ma se poi vedo che i rapporti sono deteriorati, non c’è più comunicazione e per me quello vale più di tre sconfitte consecutive».
Per il secondo posto la bagarre è elevata: Como, Venezia, Cremonese e anche Catanzaro si stanno dando battaglia. Secondo lei chi è più attrezzata per fare il salto di categoria?
«In Serie B non c’è una squadra più attrezzata: il livello è talmente equilibrato che uno o due punti possono far la differenza. Può veramente succedere di tutto e non mi meraviglierei di eventuali sorprese, perché anche il Catanzaro, l’ultima del gruppone lì in alto, potrebbe fare il colpaccio. Non vedo davvero una grande favorita, dopo il Parma che, come avevo detto a inizio anno, ha fatto storia a sè».