ESCLUSIVA PSB – Mister Lerda: “In caso di conferma in B, il Brescia potrebbe riscattare la scorsa stagione. Sulle favorite per la A…”
Le parole di Mister Lerda ai nostri microfoni
In vista dell’inizio di stagione del campionato cadetto, abbiamo raggiunto in esclusiva Mister Lerda, ex allenatore tra le altre del Brescia, tra le squadre immischiate nella lotta dei ricorsi riguardanti l’iscrizione al campionato. Di seguito l’intervista completa.
Salve Mister, avendo allenato in passato il Brescia, la domanda è d’obbligo: che idea si è fatto della situazione che coinvolge direttamente le Rondinelle e altri club di B? Possiamo dire mai un’estate tranquilla per la cadetteria.
«Certamente negli ultimi anni purtroppo il calcio si è abituato a queste situazioni. Quello che sta succedendo non ha smentito questa tesi. Quindi siamo ancora lì ad aspettare l’ultimo grado di giudizio, anche se pare che le decisioni siano state prese. Il Brescia, dopo un’annata storta, se venissero confermati questi esiti, avrebbe modo di riscattare la stagione scorsa che è stata negativa».
Come ha detto lei, sulla base degli ultimi eventi, il Lecco e il Brescia dovrebbero far parte del prossimo campionato, con la Reggina esclusa e nessuna possibilità di ripescaggio per il Perugia. A suo avviso, restando in tema Brescia, quali sono gli errori che bisogna evitare di ripetere sul campo e non solo?
«Il Brescia ha una grande tradizione, è una piazza importantissima dove io ho militato più anni, vincendo anche un campionato, quindi merita tantissimo. Cellino non è l’ultimo arrivato. La stagione scorsa è stata un’annata particolare culminata con una retrocessione e quest’anno hanno la possibilità di rifarsi. Di errori ce n’è sempre più di uno, non si può parlare di un solo errore. Chiaramente la B è un campionato molto complesso e livellato, quindi può riservare sempre cattive sorprese. Le motivazioni faranno la differenza».
Secondo lei quali sono le squadre maggiormente attrezzate per salire in Serie A?
«Le tre retrocesse per diritto e blasone: la Cremonese, la Sampdoria e lo stesso Spezia che, aperta parentesi, sta facendo un precampionato di ottimo livello, in quanto ha incontrato squadre italiane e straniere di prima fascia e ha avuto sempre la meglio. Queste le metto in pole, assieme a Palermo, Parma e lo stesso Venezia che ha finito molto bene lo scorso campionato e rientra nel novero di 6/7 squadre che ambiscono a salire. Poi c’è una seconda griglia che comprende sempre qualche sorpresa, tra cui qualche neopromossa tipo Catanzaro o Feralpisalò. Ci metto anche il Como che ha finito bene e mi sembra che abbia alzato l’asticella. Quindi son queste le squadre, top e outsiders».
Sono tanti i giocatori attualmente in B da lei allenati nel corso della sua carriera. Le cito 3 nomi in particolare: Di Cesare del Bari, Ciofani della Cremonese e Vita del Cittadella. A quel tempo intravedeva in loro del potenziale e com’era il vostro rapporto?
«Di Cesare non era più una scoperta ma era un giocatore affermato, veniva dal Vicenza, era un professionista fatto e finito; lo presi a Torino perché sapevo delle qualità tecniche già espresse, quindi un giocatore forte. Poi si è rivelato anche un uomo speciale, tutto d’un pezzo, da spogliatoio, un ragazzo molto serio e perbene: quindi di lui ho un ottimo ricordo. Ciofani era un ragazzino giovane, ma si intravedevano subito le sue capacità tecniche e atletiche perché nonostante un’imponenza fisica importante abbinava una tecnica e un’abilità già spiccate. Anche lui un ragazzo molto serio, molto meticoloso, arrivava un’ora prima al campo e andava via un’ora dopo. La carriera che ha fatto testimonia tutto questo. Vita l’ho avuto al Vicenza, anche lui era molto giovane ma posso solo che parlarne bene. Conservo di lui un buonissimo ricordo: un jolly a centrocampo e un ragazzo perbene».