ESCLUSIVA PSB – Modena, Gerli: “Bianco attento ai dettagli. La strada è quella giusta”
Il centrocampista in esclusiva a PSB
L’infatuazione per la qualità porta ad accarezzare costantemente l’idea che gli interpreti del calcio dal tocco vellutato vadano preservati in un cassetto chiuso con una chiave di cui non sono distribuibili copie. Troppo preziosi, troppo esigui, troppo rari nell’epoca dello straripamento dell’atleticità. Quanto auspicato non può purtroppo avvenire, e sono proprio questi profili pieni di virtù a voler guerreggiare per innalzare costantemente il livello delle prestazioni. Uno come Fabio Gerli, dunque, non può essere ovattato, ma va messo nel suo feudo, il centrocampo, così da permettergli di far girare il Modena e consentire, a noi che ne analizziamo il talento, di passare momenti inebrianti. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, il classe ’96 dei Canarini ha toccato diversi temi.
Fabio, in questa stagione avete rapidamente dimostrato ciò che aspirate a essere nell’arco dell’intera annata: una squadra propositiva, dinamica e consapevole. Come siete riusciti in così poco tempo a fare propri determinati principi?
“Stiamo lavorando per cercare di immagazzinare le idee del mister, in un processo partito sin dal ritiro. A mio avviso, per assurdo, nelle partite che abbiamo vinto ciò è emerso in misura minore, mentre in quelle dove abbiamo raccolto meno il gioco è stato migliore. Dobbiamo continuare su questa strada e continuare ad applicare il nostro credo”.
Che allenatore è – con riferimento al lavoro settimanale – mister Bianco? In termini di preparazione tattica e attenzione al rapporto con i calciatori.
“Lavora molto sul singolo e i dettagli, cerca di migliorare il calciatore e di preparare al meglio la squadra sotto tutti i punti di vista, così che si arrivi pronti alla partita. È un allenatore molto attento ai particolari”.
Analizzando la tua heatmap, ciò che emerge è quella di un centrocampista totale in termini di posizionamento, dato che non sei assolutamente un riferimento statico ma distribuisci giocate in tantissime porzioni di campo. A che punto del tuo percorso di crescita tecnico-tattica pensi di essere?
“Cerco di muovermi e di essere dinamico, tante squadre hanno l’uomo nella mia zona e può capitare in alcune partite di ricevere meno palloni, quindi sono in costante movimento. Sono contento di quello che sto facendo, è chiaro che posso crescere ulteriormente, ho ancora margini di miglioramento”.
Cosa significa, per te, indossare la fascia di capitano, situazione che ti è piacevolmente capitata quando è mancato Pergreffi?
“È un motivo di soddisfazione, il nostro capitano è Antonio, quando mi capita cerco di onorarla e di dare il meglio, ma quello che conta è la squadra”.
La vostra squadra una cifra tecnica importante e principi – come dicevamo – propositivi. Nelle ultime uscite la prestazione non è stata accompagnata dal gol: è nella capitalizzazione, ad oggi, il margine di miglioramento più importante?
“Dobbiamo forse cercare di riempire maggiormente l’area di rigore avversaria, così da aiutare i nostri attaccanti in zona gol, ma analizziamo le cose positive: stiamo arrivando nell’ultima porzione di campo in maniera pulita, sono convinto che miglioreremo dal punto di vista dei gol”.
I due cervelli tecnico-tattici dello scacchiere gialloblu siete probabilmente tu e Tremolada, con il quale hai condiviso anche la partita del tuo esordio in B, quando entrambi difendevate i colori della Virtus Entella. Che effetto ti fa ritrovarlo nella fase della maturità per entrambi e – in aggiunta – che rapporto avete?
“Abbiamo un ottimo rapporto, sa che lo punzecchio ma gli voglio molto bene. È un giocatore importante, spesso con le sue giocate ci risolve le partite, dobbiamo continuare con questo feeling, così da puntare a fare sempre il massimo per il Modena”.
La più classica delle conclusioni: dove può e vuole arrivare questo Modena?
“Non sappiamo dove arriveremo, ma siamo consapevoli della bontà del lavoro che stiamo facendo e che ci porta a voler proseguire così. Non ci siamo preposti degli obiettivi, vogliamo unicamente lavorare così da arrivare a fine stagione nella miglior posizione possibile. Sono frasi fatte, ma è la realtà”.