17 Ottobre 2024

ESCLUSIVA PSB – Gennarelli: “Spezia? Si respira un nuovo entusiasmo. Frosinone? Bisogna fidarsi di Angelozzi”

La nostra intervista al giornalista di Radio Sportiva e Corriere dello Sport

Il campionato di Serie B si appresta a ripartire dopo la pausa nazionali. Tra conferme e voglia di ripartire, tanti i temi caldi in vista della nona giornata. Abbiamo intercettato, in esclusiva ai nostri microfoni, Federico Gennarelli, giornalista di Radio Sportiva e corrispondente da La Spezia per il Corriere dello Sport, per fare il punto della situazione sul campionato cadetto. Di seguito l’intervista completa.

Partiamo da una considerazione generale sull’unica squadra imbattuta del campionato. Cos’è cambiato nello Spezia rispetto alla scorsa stagione?

Aver mantenuto un’ossatura identica a quella dello scorso anno secondo me ha fatto un po’ la differenza. Questo è il primo grande segreto, come successo magari al Brescia. Confermare i calciatori principali e poi mettergli intorno quei 3/4 acquisti giusti può essere essere stata la scelta giusta. Parlando con i calciatori si capisce che l’aria è più leggera, la squadra si è calata nella realtà della Serie B. È cambiata la mentalità, grazie soprattutto al lavoro di D’Angelo”.

C’è un calciatore che consideri il vero simbolo di questa rinascita?

Sicuramente Salvatore Esposito è il valore aggiunto di questo Spezia, il fatto di aver messo a segno undici goal su dodici da calcio piazzato la dice lunga sulla sua importanza all’interno di questo progetto. Mi viene in mente anche Mateju, a Palermo esultavano quando è andato via e invece a Spezia ha ritrovato brillantezza. Poi sicuramente Pio Esposito, si è presentato con una consapevolezza incredibile e in mezzo girone d’andata ha stravolto i risultati della scorsa stagione. Senza dimenticare Bertola, che ha tutte le caratteristiche per giocare in categorie superiori”.

A proposito di Pio Esposito, la sua crescita esponenziale non può non portare a pensare a quel Lorenzo Lucca, protagonista proprio nel Pisa di Luca D’Angelo durante la stagione 2021/2022. Noti qualche similitudine tra quella squadra e lo Spezia attuale?

“Nessuno in quella stagione avrebbe pronosticato un Pisa primo per tante partite, ma in generale è difficile parlare di similitudini in campionato complesso come la Serie B. Sappiamo bene che la sconfitta prima o poi arriva e che, allo stesso tempo, ci saranno anche momenti difficili, è fisiologico. Ad oggi io vedo una squadra in grado di competere per i playoff, sicuramente D’Angelo è un allenatore che ha dimostrato di saper dare un’impronta importante ai suoi calciatori. Ma in generale, come dice anche la società, è meglio mantenere i piedi ben saldi a terra”.

Ma c’è stato un momento in cui si è capito che sarebbe stata una stagione diversa?

“Forse la partita emblematica è stata quella con il Cesena, il goal arrivato al 100′ su calcio d’angolo – in dieci e senza portiere- dimostra che questa squadra le occasioni se le va a cercare. C’è una maturità diversa rispetto allo scorso anno, dove magari avrebbe perso partite di questo tipo. In città si respira nuovo entusiasmo e la squadra lo sta percependo, lo scorso anno c’era un clima teso“.

Intanto la prossima sfida sarà contro un grande ex: la Salernitana di Daniele Verde.

Oltre a lui cito anche Maggiore, spezzino ed ex capitano dello Spezia, che vive un rapporto di odio e amore con la tifoseria. Su Verde posso dire che è un ragazzo passionale, aveva un grande amore per la maglia. Poi qualche situazione non semplice, insieme a qualche problema fisico, ha condizionato un po’ la sua parte finale in maglia bianconera. Sicuramente sarà una partita speciale per lui, tra l’altro va anche a segno spesso nelle partite difficili (ride, ndr). In generale penso che non sarà una partita facile, l’Arechi è uno stadio passionale che può fare la differenza. La Salernitana è una squadra in crescita con tanti giovani interessanti, Tongya mi piace tantissimo. Potenzialmente può creare problemi allo Spezia, sarà sicuramente un match equilibrato“.

A proposito di retrocesse dalla Serie A, come giudichi il percorso di Frosinone e Sassuolo? Ti saresti aspettato così tante difficoltà da parte della squadra di Vivarini?

“Il Frosinone è ripartito comunque da un’ossatura diversa rispetto alla Serie A, poi essere retrocessi all’ultima giornata ha sicuramente lasciato qualche strascico dal punto di vista mentale. Poi, come successo anche allo Spezia durante la scorsa stagione, c’erano anche tanti calciatori che volevano andare via e che magari non si sono ancora calati nella realtà della Serie B. Vivarini? Angelozzi riflette sempre bene sugli allenatori, è un dirigente che dà grande fiducia. Il Sassuolo invece penso che sia la prima candidata a vincere il campionato, è la squadra più attrezzata”.