ESCLUSIVA PSB – Il DS Di Giuseppe: “Giorgini può arrivare in A. Carissoni? Pochi in cadetteria come lui. Ecco cosa manca a Tessiore”
Apprezzato direttore sportivo, che in quel di Latina ha acceso carriere all’apparenza anonimo oppure ha reso i sogni di diversi giocatori una piacevole realtà, Marcello Di Giuseppe è – oggi – DS del Pineto, compagine militante nel Girone B di Serie C. Un percorso, il suo, in cui ha incrociato diversi calciatori ora in cadetteria, […]
Apprezzato direttore sportivo, che in quel di Latina ha acceso carriere all’apparenza anonimo oppure ha reso i sogni di diversi giocatori una piacevole realtà, Marcello Di Giuseppe è – oggi – DS del Pineto, compagine militante nel Girone B di Serie C. Un percorso, il suo, in cui ha incrociato diversi calciatori ora in cadetteria, tra cui – come discusso in esclusiva ai nostri microfoni – Andrea Giorgini del Südtirol e due talenti del Cittadella come Lorenzo Carissoni e Andrea Tessiore.
Direttore, uno dei suoi ex giocatori in quel di Latina – il giovane classe 2002 Andrea Giorgini – ha trovato continuità di rendimento in Serie B con il Südtirol.
“Andrea veniva da una stagione con il Fano dove aveva giocato pochissimo dopo aver fatto l’esordio. Lo conoscevo, sapevo fosse un buon prospetto, ma aveva tra l’altro avuto problemi con la Primavera dell’Ascoli, dov’era approdato nella seconda parte dell’annata 19/20. A Fano, una volta tornato, era ai margini, dunque l’ho preso in Serie D a Latina, dove ha fatto molto bene. Sono riuscito a riscattarlo, poi è stato bravo lui a giocare su ottimi livelli per un anno e mezzo in Serie C, dimostrando le qualità importanti che ora sta confermando in cadetteria. Io l’ho accolto giovanissimo, ma è chiaro che in determinate situazioni serve fiducia, pazienza e un progetto tecnico: con questi fattori, il giocatore viene fuori otto volte su dieci. Sono contento per lui, può fare ancora di più della Serie B”.
Lei ha visto Giorgini giocare nel suo Latina sia come braccetto che come centrale di una retroguardia a tre, mentre ora a Bolzano lo si sta vedendo in una difesa a quattro, sia sul centro-destra che come terzino. Dove, secondo lei, rende meglio?
“Non è un terzino, può farlo però la dinamica non è quella più congeniale alle sue caratteristiche, posto che chiaramente anche partendo da terzino può essere uno di quegli elementi bloccati per favorire l’eventuale altro laterale con caratteristiche maggiormente di spinta, così da comporre la finta difesa a tre che oramai è molto diffusa. Andrea può giocare benissimo in una difesa a tre, sia come centrale che come braccetto, ma anche come centrale in una linea a quattro”.
In quel di Latina ha valorizzato anche Lorenzo Carissoni, che prelevò a suo tempo dalla Vis Pesaro e che ora si sta facendo decisamente apprezzare in quel di Cittadella. A detta del sottoscritto, il livello di questo calciatore, per atleticità, presenza nella partita, propensione a partecipare alla manovra, sono tali da non capire perché sia arrivato in B solo ora.
“Dei calciatori ora al Cittadella ho avuto, in quel di Latina, sia Carissoni che Tessiore. Li conoscevo sin dai tempi dei rispettivi settori giovanili, dove Andrea (Torino, ndr) spiccava maggiormente rispetto a Lorenzo (Sampdoria, ndr). Mister Di Donato aveva avuti entrambi a Pesaro, vennero fuori da una stagione non buona, ma loro qualità non ci fecero per nulla dubitare. Parto da Carissoni, un giocatore che non aveva espresso a pieno le sue qualità a mio avviso anche per mancanze da parte sua. Dopo aver lasciato la Primavera ha cominciato questi giri tra prime squadre, facendo benino, ma secondo me lui non è elemento che ruba l’occhio per qualità tecniche. Ha un fisico particolare, è un animale ma non è, ad esempio, uno da 190 cm con una struttura di un certo tipo: è potente, raccolto, con un’ottima capacità aerobica. Non è rapido o veloce, ma ha una discreta frequenza di passo. Si è dato una svegliata, come certificato dal suo rendimento a Latina, e così facendo è meritatamente emerso: non so quanti in B abbiano questo modo di interpretare il ruolo. Può giocare a destra e sinistra, ma sulla corsia mancina, nonostante sia destro di piede, forse rende ancora meglio, un po’ come Spinazzola per capirci. Avevo visto qualcosa in lui, così come l’allenatore, ma gli do grande merito, perché è riuscito a far scattare la scintilla dentro di sé”.
Ha menzionato Tessiore, un giocatore tatticamente molto valido, che sa legare il gioco tra centrocampo e attacco, ma che probabilmente fattura ancora poco.
“Hai detto bene, gli mancano i numeri. Ha gol e assist nelle corde, è un giocatore con grande qualità, secondo me è una mezzala pura ma può fare un po’ tutto, sia come esterno di centrocampo che in mezzo al campo. Da quello che so e che ho capito, a Cittadella lo inquadrano come trequarti, altrimenti non lo impiegano: ho i miei dubbi, non so se questo possa essere considerato il suo ruolo più calzante, ma può sicuramente farlo, è tra l’altro molto partecipe in fase di non possesso. Il problema, ribadisco, è quello menzionato in apertura di risposta: deve iniziare a essere decisivo in termini di numeri, perché ha tutto per determinare così, ma sta a lui. Faccio un esempio: ho rilanciato Riccardi, un altro calciatore che volerà verso la B, dove ha già avuto qualche esperienza, e che è molto simile a Tessiore, ma dalla sua ha i numeri. Andrea è un ’99, ha grandi possibilità di incidere, deve fare in modo che i numeri inizino a parlare per lui”.