20 Settembre 2024

ESCLUSIVA PSB – Valentini: “Pisa? Inzaghi ti porta ad alzare il livello. Futuro? Aspetto il progetto giusto”

Le parole dell'ex Ds dell'Ascoli ai nostri microfoni

Sito ufficiale Ascoli Calcio

Studio, passione e voglia di riprendere in mano il proprio percorso.

Marco Valentini è un Ds 2.0, come ama definirsi, pieno di idee e in costante aggiornamento. Tra passato, presente e futuro, ricordi e nuovi progetti. Un lungo viaggio che ci ha consentito di percorrere insieme intervenendo ai nostri microfoni.

Direttore, partiamo dal presente. Come sta vivendo questo periodo?

Guardo calcio, studio partite e calciatori. Ho avuto anche modo di approfondire il tema del mental coaching. Nel nostro lavoro è diventata importante la gestione quotidiana, occorre avere tanta competenza e conoscenza. Rispetto al passato sono cambiati gli approcci con i ragazzi, abitudini e difficoltà diverse. Nel caso specifico i calciatori, in base alla mia esperienza, vanno spesso in difficoltà a livello mentale ed è proprio lì che deve esserci una struttura societaria forte”.

L’ultima esperienza è stata quella di Ascoli, con un bilancio complessivo decisamente positivo. C’è un po’ di rammarico per com’è andata a finire dopo tutto quello che era stato costruito?

Io sono stato esonerato a inizio stagione con la squadra a due punti dai playoff, resta sicuramente il rammarico perchè avevamo iniziato un percorso virtuoso sia dal punto di vista economico che sportivo. La mia figura, almeno inizialmente, serviva per risanare i conti e abbiamo ampiamente centrato tutti gli obiettivi. Playoff al primo anno, e li avremmo centrati anche durante la seconda stagione se non fosse stato per i punti di penalizzazione restituiti alla Reggina. È sufficiente guardare le classifiche sotto la mia gestione per farsi una domanda e darsi una risposta. Sono comunque affezionato a tutti, anzi ringrazio ancora patron Pulcinelli a cui sono molto legato”.

E sul direttore sportivo 2.0…

“Ritengo che il Ds debba avere anche un po’ di fantasia ed essere completo rispetto al passato. Un’evoluzione a 360 gradi. Pedro Mendes, ad esempio, è stata una piacevole scommessa, veniva dalla Serie B portoghese. Dopo un primo tempo di ambientamento, ero convinto che sarebbe esploso durante la seconda stagione. Si tratta di un calciatore che cerca sempre di migliorare, un grande professionista. Sono contento che l’Ascoli abbia potuto raccogliere i frutti del mio lavoro”.

Ma dove, e quando, nasce la volontà di iniziare a lavorare come Ds?

“Mio nonno era un arbitro, da piccolo stavo spesso con lui e la domenica mi portava a vedere le partite di calcio. Da lì è nato un lungo rapporto d’amore che ormai da 23 anni mi vede nelle vesti di direttore sportivo. Mi piace definirmi un giovane-vecchio, anche se il calcio di adesso è cambiato. Le proprietà ti chiedono cose differenti, per questo bisogna aggiornarsi. Giovanni Sartori è uno dei miei punti di riferimento, lo stimo sia come persona che come Ds. Durante gli anni trascorsi alla Juventus, dopo la prima esperienza con la Maceratese, ho capito definitivamente di voler fare questo mestiere. All’epoca studiavo giurisprudenza, per me è stato un passaggio fondamentale nel mio percorso di crescita“.

Sul nuovo campionato di Serie B, invece, che idea si è fatto? C’è una squadra in particolare che sta seguendo? In testa c’è il Pisa di Filippo Inzaghi, quei contatti di due anni fa…

“Fino alla seconda sosta è difficile farsi un’idea completa, siamo in una fase di consolidazione e non è semplice fare previsioni. Va sottolineato poi che il Pisa ha confermato gran parte della rosa del campionato precedente, poi vanno fatti sicuramente i complimenti a Inzaghi. È un allenatore che fa automaticamente alzare il livello. Due anni fa ho provato a portarlo ad Ascoli, per noi sarebbe stato un colpo eccezionale perché è un trascinatore e ha grande carisma. Mi piace poi lo Spezia, squadra solida, e il Modena. Nome per il futuro? Dico sicuramente Shpendi, poi Pedro Mendes. Inoltre, Charlys del cosenza potrebbe essere un’altra grande sorpresa“.

Si sarebbe aspettato una partenza così negativa per Sampdoria e Frosinone?

Alla Sampdoria è appena arrivato un allenatore che io stimo tanto e che ha grandi capacità. Secondo me è stato commesso qualche errore in estate, se cambi tecnico dopo poche giornate significa che già in partenza non c’era grande fiducia o convinzione. Sottil ha una preparazione diversa, ma avrà bisogno di tempo per sistemare le cose. Frosinone? Non è mai semplice ripartire dopo una retrocessione, è una sensazione che alla fine contamina tutto l’ambiente. Occorrerà del tempo, la rosa resta comunque positiva. È importante che non subentri la frenesia, il direttore Angelozzi sa come gestire queste situazioni e ha alle spalle una società equilibrata. Ne usciranno fuori”.

Tornando infine al Valentini Ds, c’è già stato qualche contatto? Che tipo di progettare vorrebbe affrontare ?

Sicuramente in estate ho avuto 3/4 situazione interessanti, poi le cose non sempre riescono a trovare gli incastri giusti. Io sono spesso subentrato a stagione in corso, forse è questo il mio destino (ride, ndr). Sceglierò un progetto che metterà al centro la condivisione, questo lo desidero a prescindere dalle categorie. Io ho in mente un calcio sostenibile, a me piace scoprire talenti e portare plusvalenze alla mia società”.

E poi l’esperienza al Messina, dove ha avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con Christian Argurio. Collega ma, soprattutto, amico…

Christian è stato un mio collega durante quelle stagioni, da lì è nata una grande amicizia che ci ha visto legati per più di 20 anni. L’avevo sentito venerdì scorso, in vista della sfida tra Novara e Lecco. Gli avevo promesso che alla prossima gara in casa gli avrei fatto visita. La sua scomparsa lascia in me un vuoto incolmabile, si trattava di una persona preparata e profonda”.