ESCLUSIVA PSB – Ds Martone: “Stimo molto Polito e Gemmi. Angeli, La Vardera e Benedetti faranno strada. Tra le sorprese della B…”
Le parole del ds Martone ai nostri microfoni
La nostra redazione ha sentito in esclusiva Aniello Martone, ex ds tra le altre dell’Imolese dove militavano alcuni giocatori adesso in B. Spazio anche al campo e alla bagarre che coinvolge sia la promozione che la salvezza. Di seguito l’intervista completa.
Buongiorno direttore, partiamo da 3 calciatori che giocavano per l’Imolese: Angeli, La Vardera e Benedetti, attualmente al Cittadella, al Cosenza e alla Sampdoria. Cosa ti ha spinto a portarli in squadra? A tuo avviso che margini di crescita hanno?
«Per quanto riguarda Angeli, quando l’ho avuto io a Imola, si vedeva fosse un giocatore di forte personalità, un difensore classe 2002 tecnicamente molto al di sopra della media, usava sia destro che sinistro indistintamente e aveva la giusta applicazione agli allenamenti e alla partita, già ragionava da veterano. In merito a Benedetti, è un giocatore forte sia a livello tecnico che fisico, abbina tecnica e velocità in modo raro da vedere in un giocatore di C. Su La Vardera, invece, posso dire che per il fisico che si ritrova potrebbe ancora crescere, all’epoca era un po’ indietro ma ha tutto per migliorare.
Per me al di sopra di tutti c’è Benedetti perché ha qualità da Serie A, Angeli può crescere e può tranquillamente toccare la massima serie, La Vardera ha margini di miglioramento, dipende tutto da lui anche se ultimamente qualche infortunio di troppo e la situazione del Cosenza non gli permettono di dare continuità. Ad ogni modo tutti e tre hanno alle spalle 3 direttori che io stimo e che lavorano bene con i giovani come Polito, Gemmi e Marchetti. Quindi hanno buone possibilità di diventare giocatori importanti».
Nella tua esperienza all’Avellino hai avuto modo di conoscere anche Charpentier? Che tipo di attaccante è?
«No, Charpentier non l’ho avuto. Quando sono arrivato il ragazzo è andato via a gennaio, ma da quel poco che ho visto è un buon giocatore. Comunque mi affido molto alle doti umane, quindi non conoscendolo non mi esprimo. Secondo me al di là delle doti tecniche, è il discorso umano, la giusta mentalità, i sacrifici per poter fare quella categoria che ti portano a livelli alti. Avendo conosciuto nell’intimità sia Angeli, La Vardera che Benedetti, posso dirti che sono giocatori che hanno la predisposizione per fare questo mestiere».
Tante squadre racchiuse in pochi punti, a testimonianza di un campionato supercompetitivo. Nell’ultimo turno, tranne Parma e Palermo, hanno perso tutte le prime: secondo te chi la spunterà per la promozione?
«Quest’anno la B è un campionato molto particolare perché molte squadre più che partire per vincere, sono partite per non retrocedere. In merito alla promozione penso che il Parma sia sopra tutti in quanto ha conservato l’ossatura tecnica con Pecchia e ciò ti dà una bella spinta. L’altra squadra che vedo favorita per la A è la Cremonese, sia per la società, sia perché è rimasto il direttore, sia perché hanno un allenatore esperto di promozioni, poi anche per il modo in cui si sono ritrovati dopo un avvio difficile. Dietro queste due, quindi per la lotta play-off, per organizzazione e forza vedo i vari Venezia, Como, Palermo, Cittadella, Modena e Sampdoria.
L’unico che vorrei raggiungesse i play-off perché è una persona che stimo molto e in cui mi rispecchio è Polito col suo Bari. Purtroppo dopo l’ottima stagione dell’anno scorso, forse si erano creati i presupposti per arrivare davanti a tutte; comunque sappiamo che il direttore è uno scopritore di giovani e arrivare ai play-off sarebbe l’ennesimo miracolo di Polito: in tre anni ha fatto una promozione, ha sfiorato la Serie A e riporterebbe di nuovo il Bari ai play-off.
Per quanto riguarda, invece, la bagarre per la salvezza il Cosenza è il club che mi sta sorprendendo di più grazie al grande lavoro svolto da Gemmi che ha saputo rivoluzionare puntando su un allenatore come Caserta, anche se ultimamente i risultati non stanno arrivando. Secondo me c’è un ottimo staff e ha tutto per riprendersi. Tra le delusioni ci sono Ascoli e Pisa. A mio avviso D’Angelo, che ho avuto come allenatore, si tirerà fuori dalla lotta per non retrocedere e avvicinerà i play-off. Parliamo di un tecnico che sa il fatto suo, come ha dimostrato a Pisa, e sta facendo a La Spezia: ha fatto quadrato attorno alla squadra e con una società forte alle spalle può essere la sorpresa per l’aggancio ai play-off».
Tra le neopromosse c’è qualche squadra e qualche talento che ti ha impressionato di più?
«Tra le neopromosse chi mi sta impressionando per come è partito e per come se la sta giocando è il Lecco su cui, sinceramente, non avrei mai puntato un centesimo. Hanno fatto forza tra presidente, squadra e neoallenatore: per me stanno facendo per il momento un miracolo. Mi fa molto piacere per Melgrati, un giocatore dimenticato dal calcio italiano per 4 anni, l’ho ripreso a Imola dalla Serie C spagnola. Riccardo ha vinto un campionato e si sta facendo valere in B: per me tra i portieri è una rivelazione di questa categoria. Tra i giovani talenti anche Buso non mi dispiace, sta disputando un ottimo campionato».