ESCLUSIVA PSB – Cittadella, brilla Pandolfi. L’ex allenatore: “È micidiale, può fare la differenza”
L'ex allenatore di Pandolfi ai nostri microfoni
Due gol consecutivi, la tangibile sensazione di un tappo finalmente saltato, così da permettere a un rimarcabile talento di incidere anche al piano superiore, la Serie B, dopo aver certificato la propria incisività in terza serie. Luca Pandolfi, partita dopo partita, si sta prendendo il Cittadella, che ancora una volta ha iniettato il proprio elisir del rendimento nelle vene e nello spirito dell’ennesimo calciatore che con la casacca granata sta mostrando di poter navigare in cadetteria. La nostra redazione ha contattato in esclusiva Francesco Fabiano, attuale tecnico dell’Afragolese, rinomata compagine campana, che ha allenato l’attaccante classe ’98 alla Turris (nella prima parte della stagione 2020/2021).
Mister, è sbocciato anche in Serie B il talento e la verve realizzativa di Luca Pandolfi, calciatore che lei ha particolarmente valorizzato alla Turris.
“Luca è un ragazzo straordinario, oltre che un grande giocatore. Parliamo di un attaccante moderno, che può giocare in ogni ruolo dell’attacco, come effettivamente è accaduto con il sottoscritto, ma a mio avviso dà il meglio di sé come riferimento centrale, perché è forte fisicamente, attacca bene la profondità ed è forte sia con la testa che con i piedi. Dopo l’esperienza alla Turris c’è stato lo spiacevole infortunio, nelle settimane in cui successe quanto noto con il Brescia, fattispecie che l’ha portato a tornare in C per poi vivere un’esperienza non così proficua in quel di Cosenza. Il calcio è fatto di momenti, ma Luca è un elemento che può fare la differenza, come ho avuto modo di constatare avendolo visionato anche alla Juve Stabia”
Il calciatore si sta facendo apprezzare, ma che ragazzo è Pandolfi, in termini di connessioni con il gruppo?
“Eccezionale, molto generoso e che chiede molto a se stesso. Lavora sempre per migliorare, ed è una sensazione che avevo già prima di valutarne la quotidianità, perché a Castrovillari già mi incantò e tentai di portarlo alla Turris, ma lui fece inizialmente una scelta diversa, per quanto poi i nostri cammini si siano comunque incrociati. Torre del Greco fu un capitolo per lui davvero positivo, fece benissimo. Può stare alla grande in Serie B, ha grosse qualità”
Parliamo di un elemento che per caratteristiche tecniche e fisiche può giocare – come effettivamente lei ha confermato – tanto come riferimento offensivo quanto come ala. Che parere tattico complessivo ha su di lui e su tutte le opzioni che può dare alla squadra?
“Può giocare in un attacco a due, così come ha gli strumenti per incidere da prima punta o da ala, come dicevamo pocanzi. Ad ogni modo, ribadisco: quando gioca centrale, sia come seconda punta che come centravanti, è micidiale, perché sa rispondere a ogni richiesta del calcio moderno”.
Con lei fece 6 gol in metà stagione, prima dell’infortunio al menisco e delle ardenti polemiche in merito al passaggio al Brescia. Compatibilmente a ciò che ritiene opportuno dire, che ricordo ha di quelle settimane?
“A mio avviso fu una situazione che destabilizzò mentalmente Luca. Le sirene del Brescia seguirono quelle del Bari e non solo, perché c’erano diverse società di B che lo cercavano. A mio avviso, se fosse rimasto, sarebbe arrivato in doppia cifra e a trarne beneficio sarebbe stata l’intera squadra, che probabilmente sarebbe arrivata tra le prime 6 del campionato, perché il suo apporto fu importante: segnò su campi prestigiosi e si spese tanto per la causa”.
Su cosa, secondo lei, deve continuare a lavorare per alzare ulteriormente l’asticella? Cittadella, a tal proposito, può essere la piazza giusta?
“Cittadella è assolutamente la piazza giusta, perché è una società con un progetto ben definito, che valorizza e rilancia giocatori alla ricerca del proprio miglior potenziale. Luca lì può trovare la propria dimensione e certificare quanto penso: è un giocatore senza alcun dubbio da Serie B”.