ESCLUSIVA PSB – Marino: “Frosinone come il Napoli, col Palermo regnerà l’equilibrio. Il Parma deve fare di più, attenzione alla Reggina…”
L'allenatore è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per commentare le tematiche del campionato cadetto
In vista della venticinquesima giornata di Serie B, potenzialmente nodale per il prosieguo considerando i tanti scontri diretti riguardanti l’alta e la bassa classifica, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva Pasquale Marino, allenatore che nel corso della sua carriera ha guidato diverse squadre oggi militanti nel campionato cadetto. Il tecnico siciliano si è soffermato sulla sfida fra Palermo e Frosinone, oltre che sui momenti vissuti da Brescia, SPAL, Parma e Genoa. Di seguito le sue dichiarazioni:
Mister Marino, uno dei match più rilevanti della prossima giornata di Serie B è sicuramente quello fra Palermo e Frosinone. Nelle vesti di doppio ex atipico, avendo soltanto sfiorato la panchina rosanero poco prima del fallimento nel 2019, cosa si aspetta da questo incontro sentitissimo dalle due tifoserie?
“E’ una sfida veramente fondamentale. Mi auguro, però, che le formazioni non tendano ad annullarsi speculando sul risultato. Il Frosinone è la squadra più forte, la definirei il Napoli del campionato cadetto. Stanno stupendo con una fisionomia di gioco ben delineata ed un organico di spessore in cui i titolari vengono sostituiti da profili di altrettanta importanza. Inoltre, riescono ad essere temibili anche in trasferta. Il Palermo, invece, proviene da un momento estremamente positivo in cui è riuscito ad inanellare diversi risultati utili consecutivi dopo un avvio difficoltoso. I ragazzi di Corini si sono imposti su avversari ostici avvalendosi di una condizione fisica invidiabile. Mi aspetto davvero un match equilibratissimo fino alla fine“.
Sembrerebbe che le certezze del Palermo non siano state scalfite dal ko col Genoa, a maggior ragione se consideriamo la prestazione positiva e il clima di entusiasmo che sta accompagnando la squadra verso il Frosinone. Dove ritiene che possano arrivare i rosanero?
“E’ una formazione che è riuscita a trovare un equilibrio e ritengo che – qualora dovesse continuare ad esibire questa sicurezza – possa tranquillamente conquistare le prime posizioni. E’ chiaro che dipenda anche dalle concorrenti, ma Corini è riuscito ad imprimere un preciso atteggiamento tattico esaltando contemporaneamente le qualità tecniche dei vari interpreti. La mia sensazione è che il Palermo possa centrare i playoff ed arrivare fino in fondo“.
Il Frosinone, invece, ha intrapreso la marcia trionfale. Lo avrebbe immaginato alla vigilia di questo campionato?
“Che arrivassero nella parte alta della classifica sì, sicuramente meno che avessero un tale distacco dalla seconda e dalla terza. Oltre ai meriti, è evidente che siano stati facilitati dal tracollo di diverse squadre che, seppure fortissime sulla carta, non sono riuscite a rispettare le aspettative: mi riferisco a Cagliari, Parma, Benevento e SPAL. Le ultime due avevano ambizioni diverse, ma oggi si ritrovano invischiate nella zona rossa. Grosso è un allenatore che conosce benissimo la categoria e la società è stata lungimirante a credere nel suo valore nonostante la mancata qualificazione ai playoff nella passata stagione. Il direttore Angelozzi ha costruito un progetto tecnico davvero ragguardevole ingaggiando calciatori di grandissimo talento oltre che di prospettiva. Per come intendo il calcio, esaltando il ruolo degli esterni offensivi, ritengo che sia davvero significativo poter contare su calciatori del calibro di Insigne, Caso, Bidaoui e Báez: sono quegli uomini in grado di creare superiorità numerica negli ultimi metri permettendo alle punte centrali Moro, Mulattieri e Borrelli di concretizzare sottoporta”.
A Brescia la situazione sta assumendo dei contorni allarmanti con cinque sconfitte consecutive, il quartultimo posto in classifica e la serenità dello spogliatoio che potrebbe essere compromessa. Nella sua ottica di allenatore navigato, come si affrontano questi momenti bui?
“Anche io ho trascorso qualche mese a Brescia. Ho un’idea ben precisa in mente, ma preferisco non esprimerla. Dispiace ritrovare una piazza importantissima in queste condizioni, non merita una posizione di classifica così precaria. Inoltre, in quella città bellissima sono approdati campioni e grandi uomini come Baggio e Mazzone. Mi auguro che riescano a venirne fuori al più presto. Credo che la fiammella possa ancora accendersi, ma è necessario che l’intero ambiente si ricompatti. Soltanto con unità di intenti si possono sovrastare le difficoltà“.
Dopo Cannavaro in quel di Benevento, la “Serie B dei Campioni del Mondo” ha perso un altro frammento con l’esonero di Daniele De Rossi. In seguito, la SPAL ha deciso di affidarsi ad un altro protagonista del trionfo di Berlino quale Massimo Oddo. Dal suo punto di vista, cosa non ha funzionato nel rapporto fra il tecnico romano e la società estense?
“Non mettendo in discussione il valore di De Rossi, sono convinto che tutto sia dipeso dai risultati. Quando non arrivano, è giusto che la società faccia delle valutazioni prendendo dei provvedimenti utili a scuotere l’ambiente. Adesso hanno scelto un allenatore che ha voglia di rivalsa dopo le ultime stagioni poco esaltanti, chissà che non possa arrivare la svolta definitiva. Ai tempi della mia esperienza in panchina, la SPAL navigava nella zona playoff ed è necessario che si risollevi tornando a quegli standard“.
Anche Parma e Genoa si sono imbattute in tanti ostacoli pur godendo dei favori del pronostico ad inizio stagione. Qual è il suo giudizio sull’operato di queste due formazioni?
“Per quanto riguarda il Parma, è chiaro che si stia prospettando un’altra stagione al di sotto delle aspettative. I ducali hanno un organico giovane e qualitativo, ma stanno patendo i troppi infortuni che li hanno privati di interpreti in grado di decidere le partite. Sicuramente potrebbero e dovrebbero fare di più: Pecchia è l’allenatore giusto perché ha già dimostrato di saper guidare i club che puntano a vincere, come a Cremona e a Verona. Il Genoa, invece, ha giovato dal cambio di guida tecnica dopo una prima parte non proprio entusiasmante e si sta avviando a recitare un ruolo da protagonista in ottica promozione diretta. In tal senso, la rosa di assoluto livello è un’importante arma per centrare l’obiettivo”.
Ritiene quindi che sia difficile assistere a delle sorprese per ciò che concerne le prime due posizioni?
“Non è ancora detta l’ultima parola. Farei attenzione alla Reggina che nel girone di andata ci ha abituato a dei risultati notevoli. Attualmente sta attraversando un momento negativo, ma credo che il riscatto sia dietro l’angolo. Sono convinto che non molleranno facilmente la presa. C’è anche il Bari che può contare sul suo trascinatore Cheddira e sull’apporto del nuovo acquisto Esposito. Il Cagliari sta risalendo la china con la cura Ranieri e non è escluso che possa recuperare ulteriore terreno nelle prossime giornate”.