ESCLUSIVA PSB – Peduzzi (Monza-News): “Bilancio di Brocchi più che sufficiente, ma senza Serie A anche lui avrà fallito. Balotelli può essere l’uomo della promozione”
PEDUZZI MONZA ESCLUSIVA PSB – Premessa: l’attuale terzo posto ricoperto in classifica ed una promozione diretta assolutamente alla portata distante appena un punto non possono, e non devono, etichettare il torneo fin qui condotto dal Monza come “fallimentare“. Mancano ancora tante giornate al termine del campionato ed i margini per poter giungere all’obiettivo prefissato sono […]
PEDUZZI MONZA ESCLUSIVA PSB – Premessa: l’attuale terzo posto ricoperto in classifica ed una promozione diretta assolutamente alla portata distante appena un punto non possono, e non devono, etichettare il torneo fin qui condotto dal Monza come “fallimentare“. Mancano ancora tante giornate al termine del campionato ed i margini per poter giungere all’obiettivo prefissato sono molto ampi. Certo è, però, che, senza troppi giri di parole, dalla compagine brianzola ci saremmo aspettati molto di più, sotto diversi punti di vista.
Partito con l’obiettivo annunciato della Serie A e con l’etichetta, mai come in questo giustificata, di “ammazza campionato” visto l’organico messo in piedi da Berlusconi, Galliani ed Antonelli, il Monza si è però trovato a fronteggiare le storiche insidie che caratterizzano il campionato di Serie B le quali, per l’appunto, non hanno risparmiato neanche una compagine che sulla carta, per i motivi di cui sopra, potrebbe benissimo giocarsela alla pari con molte delle squadre attualmente figuranti nella fascia destra della massima serie.
Gli spunti di riflessione sul percorso fin qui condotto dai biancorossi sono indubbiamente tanti: dal perchè i brianzoli non siano ancora riusciti ad esprimere il proprio immenso potenziale, alle diverse posizioni riguardo il tanto discusso operato di mister Brocchi, fino a giungere all’impatto di campioni del calibro di Balotelli, Boateng e Diaw. Per farlo, abbiamo avuto il piacere di ospitare in esclusiva ai nostri microfoni Stefano Peduzzi, direttore di Monza-News.it, il quale ci ha aiutato a fare chiarezza sul campionato della squadra di Brocchi.
Ciao Stefano, un Monza che si appresta a riprendere la propria corsa dopo il pari di Frosinone: una gara equilibrata, molto intensa e ben giocata, sotto il profilo tecnico, da entrambe le compagini. Brianzoli che, nonostante le pesanti assenze, hanno dato dimostrazione per buona parte della gara della propria qualità ma che, ancora una volta, sembrerebbero essere mancati negli episodi decisivi. Cosa te n’è parso della prova dei biancorossi?
“Ho letto tanti commenti negativi tra i tifosi, a mio parere a Frosinone il Monza ha fatto una buonissima partita. Dopo il gol preso ha continuato a giocare e ha ribaltato la partita. Si sono viste anche delle buone trame con uno Scozzarella che mi ha ricordato il Verratti di Pescara in Serie B per come ha saputo impostare il gioco in mezzo al campo. Peccato per la disattenzione sul secondo gol subito”.
Un’altra sensazione che ho avuto guardando la partita è che, nonostante quella biancorossa rappresenti la miglior difesa del torneo (21 goal subiti al pari del Chievo) e le evidenti responsabilità di Paletta sulla seconda rete ciociara, Bellusci e compagni continuino a soffrire tremendamente l’attacco alla profondità avversario: la rete di Iemmello, per come è maturata, mi è parsa abbastanza simile ad altre già subite recentemente dal Monza. Penso, in particolare, a quella di Mancuso con l’Empoli ed alla doppietta di Palombi con il Pisa. A cosa sono dovute, secondo te, queste difficoltà e che tipo di aggiustamenti credi occorra effettuare per evitare situazioni del genere?
“Ecco, se proprio devo essere preoccupato per qualcosa, in questo momento, dico che in difesa bisogna sistemare qualche falla di troppo. Sulla carta hai la retroguardia più forte del torneo: l’esperienza di Bellusci, Paletta, Donati, ma ci metto dentro anche Sampirisi, Scaglia e il giovane Carlos Augusto per una retroguardia che è da Serie A. In alcuni momenti c’è una lettura sbagliata da parte della difesa, anche se una squadra che gioca spesso con tre attaccanti più due mezzali offensive, deve mettere in conto di subire qualcosa più del dovuto ogni tanto”.
A dividere l’opinione pubblica è indubbiamente la figura e la conduzione tecnica di mister Brocchi: per parte della prima, l’operato del trainer biancorosso è da considerarsi positivo date le comprensibili difficoltà che qualunque allenatore incontrerebbe nel dover gestire un organico così ricco di campioni e considerato che, comunque, la vetta è, al momento, assolutamente alla portata dei suoi; dall’altra, invece, molti sostengono che, con una rosa così profonda e di tale spessore, non ammazzare il campionato sia ingiustificabile. Per quale posizione, personalmente, propendi?
“Io parto sempre dal presupposto che di squadre che ammazzano i campionati perchè spendono tanto se ne trovano poche. Il calcio è un’altra cosa. Quante Champions League avrebbero dovuto vincere Psg e Manchester City negli ultimi anni? E quante ne hanno vinte? Non mi sembra che Pep Guardiola sia proprio l’ultimo degli scemi. Fatta questa premessa dico che Cristian Brocchi è indubbiamente un allenatore fortunato: tutti avrebbero voluto avere una proprietà così alle spalle. La fortuna, però, te la devi anche meritare: e lui lo scorso anno ha vinto il campionato praticamente a gennaio. Quest’anno gli hanno chiesto di andare in Serie A e, dopo un inizio difficile, ha portato il Monza nelle prime posizioni. I risultati sono ancora dalla sua parte, ma sicuramente manca un ‘pezzettino’ a questo lavoro: il gioco. Gli era stato chiesto di far giocare bene la squadra, ma il bel gioco si è visto soltanto a tratti. Per me, il suo, resta un bilancio più che sufficiente per il lavoro fatto: ovvio che, per gli investimenti realizzati, sarà fondamentale andare in Serie A. Se il Monza non ce la farà, anche lui avrà fallito l’obiettivo. Se invece riuscirà nell’impresa, sarà il primo tecnico della storia ad aver portato il Monza in massima serie e la storia lo ricorderà”.
Sabato alle 18:00 arriva il Pordenone. Una gara particolare per Di Gregorio e, soprattutto, Davide Diaw che però non sarà della partita causa squalifica: ancora nessuna rete per il bomber friulano da quando ha sposato la causa biancorossa ma che, comunque, sembra si stia gradualmente adattando ai meccanismi ed alle esigenze tattiche del gruppo visto il maggior coinvolgimento avuto nella trasferta di Frosinone. Credi che l’ex Cittadella possa, con il passare delle giornate, rappresentare il valore aggiunto del Monza in zona goal, come ha dimostrato di saper fare nelle ultime annate, nonostante la serrata concorrenza in avanti?
“All’andata il Pordenone è stata una delle squadre che hanno messo più in difficoltà il Monza, soprattutto nel primo tempo. Diaw è un buon elemento che ha segnato tanto a Pordenone, ma che in Brianza non si è ancora sbloccato. A Frosinone ha avuto un paio di chances, ma non è stato lucido. Il Monza ha fatto un investimento pesante su di lui, speriamo davvero che possa dare il suo contributo”.
A proposito di concorrenza, per la gara con i Ramarri torneranno a disposizione Balotelli e Boateng coloro che, più di tutti, saranno chiamati a caricarsi sulle spalle il gruppo nella lotta alla Serie A. Come valuti la loro capacità di calarsi nella dimensione cadetta e l’impatto dei due sul campionato del Monza?
“Boateng è uno dei cannonieri della squadra, è un leader nato ed è sicuramente un valore aggiunto di questo Monza. Balotelli non ha giocato molto, ma ha segnato due gol pesantissimi contro Salernitana e ChievoVerona. La condizione non è ancora ottimale, ma per me lui può essere l’uomo della promozione”.
Solamente due vittorie ma anche un’unica sconfitta nelle ultime sette per i ragazzi di Brocchi e, nel complesso, tanti pareggi: ti aspetti una prova da grande squadra nel match dell’U-Power Stadium, quasi come fosse un segnale di forza al campionato?
“Il campionato è lungo, non sono queste le partite decisive, a maggior ragione con il rendimento lento di tutte le prime. E’ chiaro che tutti i tifosi del Monza vorrebbero vedere una squadra in fuga per stare tranquilli. Non è così e, probabilmente, non sarà così. Ogni partita è una guerra: la B è un campionato complicatissimo dove puoi fare due partitoni contro l’Empoli e perdere col Pescara e la Reggiana come capitato ai brianzoli. Resto comunque fiducioso: per me con un organico del genere è impossibile non pensare di andare in Serie A quest’anno”.