ESCLUSIVA PSB – Pellissier: “Reggina e Lecco due casi diversi. Corini? A Palermo dovrà attutire le pressioni”
Le parole di Sergio Pellissier, ex calciatore del Chievo, sulla situazione burocratica che sta vivendo la Serie B e sulla prossima stagione.
In vista del prossimo campionato di Serie B abbiamo intervistato Sergio Pellissier, ex calciatore del Chievo con oltre 100 reti segnate in Serie A. Dopo aver scritto una delle più belle pagine del calcio italiano con la maglia del Chievo, Pellissier ha scelto di fermarsi per due stagioni. Pellissier ha poi disputato un campionato (2021/22) con la neonata Clivense (di cui è presidente), creata dopo il fallimento del Chievo, ritirandosi al termine dell’annata. Durante l’intervista, Pellissier ha commentato le attuali vicende extra-campo connesse alla Serie B e parlato di alcune squadre e figure professionali legate a doppio filo al suo passato.
Questione Lecco-Reggina-Brescia: qual è il suo punto di vista in merito? Reputa corretto condannare il Lecco e la Reggina nonostante i risultati ottenuti “sul campo”?
“Premettendo che non simpatizzo e che non ho preferenze per nessuno, credo che siano due cose completamente diverse. Per quanto riguarda la Reggina, ci sono delle regole da rispettare. Se non si paga entro una certa data non ci si può iscrivere: credo che sia giusto così. Se paghi il giorno dopo vuol dire che sei in errore: allora devi pagarne le conseguenze, come lo è stato per il Chievo. Per quanto riguarda il Lecco non sono assolutamente d’accordo. Io credo che una squadra che ha vinto il campionato con i conti a posto abbia diritto almeno ad una deroga. Non sapevano nemmeno in quale categoria giocare. Non è un problema economico, il Lecco è una società sana: è un problema che hanno risolto il giorno dopo, credo che si debba essere un po’ meno fiscali”.
Lei ha giocato due anni alla SPAL in prestito dal Chievo. La SPAL non vive un buon momento e viene dalla retrocessione in C. Lei crede che Di Carlo possa essere l’uomo giusto per ripartire e costruire il proprio futuro?
“Credo che Di Carlo abbia l’entusiasmo di un bambino, quando allena non pensa a niente se non a ottenere risultati. Lo ha dimostrato facendo molto bene in passato con altri club, ma indubbiamente non è facile allenare la SPAL. La loro ambizione è di vincere a tutti i costi, bisogna che siano bravi a gestire ogni tipo di situazione. Credo che potrebbe essere la persona giusta: darà sicuramente tutto quello che ha dal punto di vista dell’impegno e dell’appartenenza, a lui non gli si può dire niente”.
Vorrei farle una domanda su Corini: l’anno scorso ha sfiorato i playoff con il Palermo, che quest’estate sta facendo una campagna acquisti importante. Lei pensa che i rosanero, con Corini, possano raggiungere la Serie A?
“Palermo è una delle piazze più importanti che ha il calcio italiano. Meriterebbero di giocare in Serie A, ma devono conquistarsela sul campo. In questi anni però il Palermo ha avuto alti e bassi, hanno pagato caro certe situazioni come l’anno scorso. Creare una squadra forte è importante, ma allo stesso tempo Corini dovrà lavorare per rafforzare tutta la squadra. Ha una bella possibilità in un ambiente tanto importante quanto complicato: deve essere bravo ad attutire le pressioni anche quando le cose non andranno bene, ma io penso che possa riuscirci visto che ha allenato molte squadre facendo varie esperienze”.
Due calciatori attualmente in Serie B hanno lavorato con lei al Chievo: Semper e Depaoli. Ha dei ricordi particolari a legati a questi calciatori? Come vede Como e Sampdoria in vista del prossimo campionato?
“Depaoli quando l’ho conosciuto giocavo ancora, si è presentato con gli allievi ed era alle prime armi. A me era piaciuto soprattutto come mezz’ala, più che da esterno. Credo che sia una mezz’ala molto forte. Con noi ha giocato mezz’ala per 8 partite ed è stato il migliore in assoluto per quelle 8 partite, poi è stato spostato di ruolo. Credo che possa fare ancora meglio di come sta facendo. Poi ha anche alti e bassi, ma ci tiene e si impegna sempre. Semper? Ero DS quando l’ho conosciuto, ho spinto perché giocasse malgrado gli errori commessi. Marcolini ne ha pagato le conseguenze, quando è arrivato ha commesso vari errori. Dopo ha capito di essere un altro giocatore e ha fatto molto bene. Adesso ha fatto bene ad andare via, per lui è un’opportunità vera e importante: potrebbe essere davvero un buon acquisto per il Como”.