22 Luglio 2023

ESCLUSIVA PSB – Pochesci: “Chi si è avvicinato alla Ternana è scappato. Bandecchi ha dato un grande budget ai dirigenti sbagliati”

L'allenatore analizza il percorso del presidente in rossoverde

Photo by Emilio Andreoli/Getty Images - Via One Football

Ex allenatore della Ternana, primo dell’era Unicusano che si concluderà a giorni col closing, Sandro Pochesci ha analizzato il percorso in rossoverde dell’ex presidente (e ora sindaco di Terni) Stefano Bandecchi. Attestati sinceri di stima e stilettate dettate da un affetto antico e profondo per un uomo che ha provato a portare la sua visione nel mondo del calcio ottenendo risultati probabilmente inferiori a quelli auspicati, nonostante spese notevoli.

Stefano Bandecchi lascia il calcio per la politica, a causa del conflitto di interessi riscontrato dopo l’elezione a sindaco. Cosa pensa del suo percorso individuale e di quello alla guida della Ternana? Che futuro si aspetta per il club?

“Bandecchi è entrato nel calcio con me, a Fondi e poi a Terni. Non era quello di adesso, delegava ad altri. Si è trasformato dopo la retrocessione in Serie C col monte ingaggi più basso dopo quello del Cittadella, diventando un combattente incapace di arrendersi. Terni ha perso un presidente importante, che è entrato però nel mondo a cui aspirava: lui iniziò col calcio per farsi conoscere e far conoscere la sua università. Oggi il personaggio Bandecchi è diventato una realtà a livello nazionale anche sul piano politico. Ha dimostrato di poter vincere quando non era dato neppure al ballottaggio. Penso che l’uomo sia meglio del personaggio, come imprenditore ha fatto tanto. Le immagini che sto vedendo adesso su di lui fanno male, perché per me la sua amicizia rimane un bel capitolo della vita. Mi dispiace perché credo che negli ultimi 2 anni non sia stato circondato dalle persone giuste. Col budget a disposizione, non aver centrato i playoff è un fallimento. Adesso la nuova proprietà ha scelto di vendere i pezzi pregiati, perché 26 milioni di monte ingaggi sono troppi. Del resto in Serie B non sempre vince chi spende, basta guardare le ultime retrocessioni. Vedremo come il dottor Guida saprà muoversi in questo sport, spero si affidi a persone competenti altrimenti si fanno danni. Ci vogliono i soldi prima di tutto. Sono contento del ritorno di Lucarelli, è giusto ripartire da lui dandogli la chance che forse meritava anche l’anno scorso.”

Domanda secca e diretta: dati i soldi investiti bisognava ottenere di più?

“Chi si è avvicinato alla Ternana è scappato perché ci sono dirigenti con stipendi faraonici, il cui preciso incarico nessuno conosce, e calciatori il cui valore economico è stato sopravvalutato. Chi ha gestito le finanze è stato scellerato e si vede che se per due volte è stato rimandato il closing qualche problema adesso c’è. I direttori che hanno gestito la Ternana hanno sbagliato, non hanno gestito bene. C’erano i fondi per ottenere altri risultati, che tutti si aspettavano e non sono arrivati. Sono stati presi giocatori con ingaggi importanti, infatti si sta facendo fatica a ridurre il monte stipendi. Per me la squadra era buona e infatti chi è partito ha trovato club di vertice, ma la struttura è mancata anche nel supporto alle idee dell’allenatore. Al netto di elementi come Donnarumma che sono stati deludenti soprattutto in relazione all’ingaggio percepito, il vero problema è stato di raccordo tra le varie componenti. Ho visto transitare in questi anni a Terni gente che col calcio c’entra poco.”

Lecco e Reggina esclusi dalla prossima Serie B, ricorsi alle porte, più notizie dai tribunali che dai campi. Passano gli anni, ma la storia non cambia. Perché?

“Se il calcio è in mano alla stessa gente che per due volte ha mancato il Mondiale e a tutti sta bene, è giusto così. Da 20 anni vengono proposti gli stessi nomi, serve un ringiovanimento. La gente che sta al vertice ha poca passione e solo interesse. Quello che si sta facendo al Lecco è vergognoso, tutti sanno la questione dello stadio di Padova e quanto la società sia esente da colpe. Il merito sportivo va premiato. Tutti sanno che nel 2018 Cellino e Santopadre bloccarono le riammissioni e adesso sono proprio Brescia e Perugia a usufruirne: quella Ternana meritava il ripescaggio, ma loro dicevano che le categorie vanno conquistate sul campo e oggi si sono rimangiati tutto. Balata sta facendo due pesi e due misure in dinamiche simili. Il Lecco ha dimostrato vincendo contro pronostico in grande stile, non fargli giocare la cadetteria sarebbe l’ennesimo segnale sbagliato. A Carpi con me è stata persa la Serie C per 11.000 euro dopo che avevamo ottenuto la salvezza con la squadra più giovane del campionato, da persona innamorata di questo sport sembra che la legge sia su misura dei più forti.”

Almeno in chiusura, parliamo di calcio giocato. L’Ascoli ha sostituito un portiere monumento come Leali col classe 2000 Barosi. Lei che l’ha allenato alla Juve Stabia ritiene sia pronto a raccoglierne l’eredità?

“Barosi ha fatto un grandissimo campionato a Castellammare, è un giovane che ha fatto la gavetta partendo dalla Serie D a Grosseto. L’Ascoli ha dimostrato di avere coraggio, puntando su un 2000 in un ruolo fondamentale. Io che la squadra l’ho seguita quasi sempre dico però che Leali è stato uno dei portieri più forti degli ultimi anni e che anche al Genoa potrebbe giocare titolare. Barosi sa il fatto suo, è molto freddo. Dobbiamo smettere però di pensare che un ventitreenne sia giovane: non ha 17 anni, è già maturo. Tutti dovranno essere bravi a proteggerlo, quando fai un salto di categoria in un ruolo così delicato serve il supporto del reparto, della squadra e del mister. Faccio i complimenti al patron Pulcinelli per l’intuizione, perché è una scelta a cui si assiste di rado.”