ESCLUSIVA PSB – Pohjanpalo: “Vanoli ha portato grandi miglioramenti, la strada è quella giusta”
Il centravanti in esclusiva ai nostri microfoni
Osservarlo – e studiarlo – in Serie B conferma, minuto dopo minuto, la percezione che il pianerottolo da assegnargli sia decisamente superiore. In effetti quest’asserzione potrebbe essere semplicemente sottolineata mostrando il suo percorso, che parla di tanti gol in Bundesliga, con un club iconico come il Bayer Leverkusen, reti e presenze in Champions League, indiscutibile continuità con la Nazionale finlandese. Joel Pohjanpalo in carriera ha dunque vissuto gioie ma, al contempo, affrontato dolori causati dai problemi fisici e risalite guidate dalla resilienza, dote che ora l’ha reso faro e trascinatore nella risalita del Venezia dalla zona barcollante di classifica. Il centravanti classe ’94 è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, così da permetterci di comprendere lo stato d’animo suo e dei lagunari.
Il Venezia sta vivendo una stagione contraddistinta da molti alti e bassi, ma negli ultimi due mesi è percepibile un netto miglioramento in termini di spirito, atteggiamento e organizzazione tattica. Hai la sensazione che le cose stiano migliorando?
“Assolutamente sì. Ritengo che dall’arrivo di Vanoli abbia portato tanti cambiamenti in termini di metodologia di lavoro, ora siamo su livelli davvero alti. Ho avuto modo di vivere realtà come il Bayer Leverkusen e ne ho conosciuto la quotidianità operativa, dunque i miei apprezzamenti a come ora lavoriamo sono anche riconducibili all’esperienza che ho. Ovviamente abbiamo avuto bisogno di tempo per assimilare le sue idee, ora stiamo raccogliendo i frutti e, a mio avviso, in alcune partite avremmo meritato di più. Ad ogno modo, ribadisco, vedo enormi miglioramenti rispetto all’inizio della stagione. Abbiamo ottenuto una vittoria importantissima contro il Benevento e ora ci attende un altro match dove non possiamo sbagliare, data la posizione in classifica nostra e della SPAL. A inizio stagione desideravamo lottare per la promozione, ma al momento dobbiamo essere consapevoli del cambiamento di obiettivo. Bisogna raccogliere quanti più punti possibili”.
Sei arrivato in quel di Venezia in un periodo di grandi cambiamenti, tanto dentro quanto fuori dal campo, ma hai immediatamente acquisito notevole centralità, diventando un leader dello spogliatoio e il principale artefice dei successi del club, dato che sei capocannoniere della squadra e miglior assist-man. Avverti questo status e una sorta di responsabilità a esso collegabile?
“Quando ho realizzato che avrei lasciato il Bayer Leverkusen, l’intenzione era ovviamente quella di cercare la miglior opzione possibile in Europa, e il progetto Venezia è stato quello che ho ritenuto essere il più calzante per il mio futuro, ed è anche per questo che ho scelto di firmare un contratto a lunga durata. Il mio impegno ovviamente contiene anche la responsabilità che sento e il desiderio di far bene. Le prime partite sono state complicate per la disorganizzazione del modo in cui giocavamo, ma da quando è arrivato Vanoli abbiamo trovato una quadratura e per me è stato più agevole esprimermi, ergo le mie statistiche sono migliorate. Comprendo quante aspettative ci fossero su di me, dato che il mio ultimo club è stato di alto profilo, ma bisogna sempre giocare con impegno e convinzione. Le cose ora vanno bene, sto beneficiando di un incredibile supporto da parte della squadra, e mi auguro di poter continuare così fino al termine della stagione”.
La tua carriera parla per te, dato quanto hai realizzato finora nel calcio. Dove metti il Venezia in questo viaggio, in termini sia sportivi che umani?
“Chiarmente molto in alto. In passato ho patito alcuni problemi fisici, ma mi sono rialzato e sono tornato ad alti livelli. Come dicevo poc’anzi, la decisione di venire qui a Venezia è stata guidata dalla volontò di trovare un progetto affascinante, com’è poi avvenuto, per questo ho firmato un accordo pluriennale. Dobbiamo continuare così, ora credo che la strada intrapresa sia quella giusta, non a caso credo che tutti, dai calciatori ai tifosi, possano notare la maniera diversa con cui interpretetiamo le partite rispetto alle prime uscite stagionali. Il calcio insegna a guardare sempre avanti, inutile rimuginare sul passato, anche quando il raccolto non segue il meritato, come ad esempio nel match contro il Genoa, dove probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio. Credo che il Venezia abbia beneficiato di appena un rigore a favore, mentre innumerevoli contro: ciò è molto atipico, non so per quale ragione la situazione sia questa ma le cose stanno così. Tante dinamiche sono risultate a noi avverse, ma pensiamo al tanto lavoro che dobbiamo fare perché vogliamo uscire da questa situazione di classifica”.
La classifica mostra il pericolo con cui state convivendo, ma la salvezza dista appena due punti. Ti va, dunque, di dire qualcosa ai tifosi in merito alle vostre intenzioni?
“Ci tengo a ringraziare il supporto che percepiamo allo stadio. Siamo consapevoli che abbiamo impiegato tanto a raccogliere la prima vittoria tra le mura amiche, ma da quando ciò è accaduto ritengo che le partite casalinghe siano state davvero buone: sentiamo un’energia diversa quando giochiamo al Penzo. Quando giro per Venezia mi capita di avere a che fare con i tifosi, che non smettono mai di sostenerci e immettono in noi energia positiva, soprattutto quando riusciamo a offrire buone prestazioni come stiamo facendo. Gli chiedo di restarci vicino, come stanno facendo, perché daremo il massimo per portare il Venezia in mari meno agitati”.