Venturato a PSB: “Quanto fatto a Cittadella rimarrà nella storia. SPAL? Esonero immeritato”
Le parole dell'ex tecnico del Cittadella ai nostri microfoni
Mister Roberto Venturato, ex tecnico tra le altre del Cittadella, è intervenuto a “La Fiera del Calcio”, in onda tutti i lunedì alle 17 su Twitch, dove ha parlato ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.
Ha la sensazione di aver fatto la storia del Cittadella?
“La Serie C è stato il punto di partenza di 6 anni straordinari, lì abbiamo costruito una base importante di squadra che ha vinto il campionato con 11 punti sulla seconda con varie giornate d’anticipo. Tutto parte da quel momento. Per i numeri scritti, per i giocatori valorizzati, per il gioco espresso – grazie anche al lavoro condiviso con staff e dirigenza – quanto fatto rimarrà nella storia del calcio italiano”.
Per tutto quello che di buono ha fatto, si sente in credito col calcio?
“Ci tengo a sottolineare che una pagina di storia è stata scritta sia col Pizzighettone, dove sono passati tanti giocatori importanti tra cui Pascali che ho voluto fortemente a Cittadella, che con la Cremonese. In merito al periodo granata è mancata la ciliegina della Serie A e questa è una cosa che mi dispiace molto. Credo che la piazza meritasse una soddisfazione così grande.
La SPAL è stata una scelta ponderata perché parliamo di una realtà innamorata della propria squadra e mi dispiace per non aver ottenuto i risultati che avevo in testa. Nella prima parte della mia esperienza abbiamo fatto qualcosa di straordinario salvando la squadra con 2 giornate d’anticipo. L’anno successivo sono stato esonerato con molto demerito, visto che eravamo a -1 dai play-off e in linea con gli obiettivi stagionali. Mi dispiace di non aver trovato squadra in questo campionato, perché c’era tanta voglia e determinazione da parte mia. Spero di farlo nella prossima stagione”.
In Gorini quanto vede del suo calcio e quanto, invece, se n’è distaccato?
“Bisogna dare grande merito all’atteggiamento e al metodo Cittadella, in particolare del direttore, che riesce a darti certezze, valorizzando il lavoro quotidiano. Gorini ha vissuto 6 anni col sottoscritto, quindi qualcosa delle mie idee gli è rimasto, e più di qualcosa ha aggiunto di suo. Come è giusto che sia, ha dato la sua impronta alla squadra”.
Qual è stato il giocatore allenato che maggiormente l’ha emozionata?
“Mi è dispiaciuto molto che un giocatore del talento di Varnier non giochi oggi in Serie A, per via di infortuni molto gravi. A 17-18 anni mi ha veramente stupito ed erano anni che non vedevo capacità del genere. Tra gli altri posso citare anche Kouamé, ora alla Fiorentina e Iori, che meritava più anni di massima serie. Le emozioni nei 6 anni granata sono state tante, ma questi tre li metto in cima ai ricordi”.
Cassano è pronto per il salto in A?
“È un giocatore che ha talento e qualità, personalmente non lo conosco. La differenza la fa sempre l’uomo, ma essendo il suo primo campionato ha dimostrato talento. Spetta solo a lui confermare tutto ciò, perché nello sport fanno la differenza la fame e la capacità di guardare avanti, non fermarsi a quanto ottenuto, pensando di fare sempre meglio”.
Interesse del Palermo per lei: verità o invenzione?
“Non ho avuto nessun contatto diretto con loro, ma il fatto che una realtà del genere possa aver pensato a me mi fa enormemente piacere. È stata fatta una scelta diversa, prendendo un tecnico che ha fatto molto bene l’anno scorso a Bari. In questo momento devo essere bravo ad attendere l’occasione giusta”.