ESCLUSIVA PSB – Volta: “Legatissimo al Benevento. Inzaghi fa la differenza. Su Coda…”
Massimo Volta si racconta a 360 gradi
Un filo di romanticismo nella storia di un grande calciatore. Partito da Carpenedolo, un piccolo comune bresciano, dopo un lungo girovagare, Massimo Volta è tornato lì, in campo, proprio nella stessa società che lo ha lanciato fin da piccolo, per continuare a coltivare la sua passione. Si torna sempre dove si è stati bene, e così ha fatto Massimo Volta, dopo una carriera intensa e vissuta attraverso diverse tappe di un percorso unico culminato con i preliminari di Champions League. Sampdoria, Benevento e Perugia sono state solo alcune delle tappe della sua vita calcistica, una vita ancora scintillante, visto che Volta gioca ancora in Eccellenza.
Ci racconti brevemente come è sbocciata la tua carriera e come sei tornato nella stessa società che ti aveva lanciato?
“A Carpenedolo avevo fatto due anni di giovanili, fino a passare in prima squadra in C2. Da lì diciamo che mi hanno lanciato nel mondo dei grandi ed è cominciata la mia carriera. Una carriera molto movimentata sicuramente, ma molto bella. Ho fatto tantissime esperienze e posso ritenermi soddisfatto. Gioco ancora a Carpenedolo, in Eccellenza, perchè la mia passione per questo sport non si è ancora esaurita, anzi, tutt’altro”.
Viste tutte le tue esperienze, segui ancora la Serie B?
“Assolutamente sì, e posso dirlo, seguo il Benevento su tutte. Sono stato lì per due anni e mezzo ed è stato bellissimo. Ogni anno la Serie B è sempre più difficile, la prima può fare fatica anche con l’ultima. Sicuramente dal Benevento mi aspettavo di più, però va detto che ci sono stati tanti infortuni, in più il cambio di allenatore. Tanti fattori che non hanno aiutato, ma sono sicurò che presto il Benevento si rialzerà”.
Proprio a Benevento sei stato allenato da Inzaghi e hai condiviso con lui un’esperienza unica. Che cosa aveva di diverso dagli altri allenatori? E’ davvero un valore aggiunto per qualsiasi squadra?
“Certamente, Inzaghi in Serie B è un valore aggiunto. Oltre alla sua esperienza di campo è un ottimo allenatore perchè riesce a plasmare un gruppo forte anche in poco tempo, quest’anno ce ne ha dato la prova definitiva. Quello che posso dire della mia esperienza con lui è che già dal ritiro ci inculcò la mentalità vincente. Ogni allenamento ci ripeteva che voleva avere 10 punti sulla seconda entro Natale, e noi diciamo che un po’ lo guardavamo con gli occhi sbarrati. Poi a dicembre siamo arrivati con 12 punti di vantaggio sulla seconda, lui lo sapeva, questa è la sua forza”.
Rimanendo in ottica Benevento, come vedresti un possibile ritorno di Coda? Lui che è stato tuo compagno e che è senza dubbio uno dei migliori in circolazione?
“Massimo penso sia senza problemi uno dei più forti della Serie B in generale. Ha una tecnica, una qualità e dei movimenti fuori dal comune. É normale che come tutti si deve sentire al centro del gioco. Adesso al Genoa si ritrova in una squadra blasonata e con tanti giocatori in grado di fare la differenza, magari per questo sta facendo un po’ più fatica. Che poi a dirla tutta non sta nemmeno facendo male, però da uno come Coda ci si aspetta sempre tantissimo. Non so se sia sua intenzione ritornare o se lo farà, quello che posso dire è che dovunque si trovi lui dà sempre il massimo”.
Tra le tue esperienze c’è stato anche il Perugia, come valuti il Grifo fino ad ora?
“A Perugia ebbi un inizio molto difficile. Non ho più avuto tanti contatti con l’ambiente, ma per quella che è la mia esperienza so che è una piazza esigente. Con Castori sono riemersi e spero si possano salvare. Io ricordo con affetto tutte le piazze in cui ho giocato”.
Riguardando indietro, hai qualche rimpianto nella tua carriera?
“Sono sicuramente molto soddisfatto. Se devo trovare un piccolo rimpianto forse la retrocessione con la Sampdoria dopo aver giocato in Europa League. Una stagione difficile, e alla fine della quale sono andato a Levante in Spagna. Sono stati 6 mesi difficili, ma un’esperienza unica. Purtroppo però quando sono tornato sono dovuto ripartire dalla B, ma diciamo che non è andata male dai”.
Massimo Volta prima di essere calciatore è stato anche tifoso? Ce lo puoi raccontare?
Sono nato a Brescia e amo Brescia, ho dei ricordi bellissimi con Guardiola e tanti altri giocatori che sono passati dalle nostre parti. Quando ero più piccolo andavo spesso allo stadio. Anche adesso che sono tornato nel bresciano seguo da vicino. Va detto che quando si diventa calciatori quella passione da tifoso un po’ scompare, però sicuramente il Brescia è stata la mia prima squadra. Forse anche questo è stato un piccolo rimpianto, mi sarebbe piaciuto giocarci, ma non si è mai avverato”.