14 Dicembre 2018

ESCLUSIVA PSB – Di Bari: “Dispiace non aver concluso il lavoro a Foggia. Stroppa-Crotone? Vi dico la mia…”

DI BARI FOGGIA – Un anno e un mese dopo il suo esonero dal Foggia, Beppe Di Bari ha parlato in esclusiva a PianetaSerieB.it. Oltre ad analizzare il mercato estivo e e immaginare le possibili mosse di gennaio delle squadre di B, il direttore sportivo è tornato sulla separazione dalla società pugliese. Buonasera direttore, ora che di acqua sotto i ponti […]

DI BARI FOGGIA – Un anno e un mese dopo il suo esonero dal FoggiaBeppe Di Bari ha parlato in esclusiva a PianetaSerieB.itOltre ad analizzare il mercato estivo e e immaginare le possibili mosse di gennaio delle squadre di B, il direttore sportivo è tornato sulla separazione dalla società pugliese.

Buonasera direttore, ora che di acqua sotto i ponti ne è passata abbastanza come valuta la sua esperienza pugliese?

“Sicuramente quando arrivano degli esoneri c’è sempre rammarico, ma poi ci si ferma a riflettere e si riesce a ricaricare le batterie. Dispiace non aver portato a termine un lavoro durato 5 anni e mezzo, ma non posso contestare la decisione della proprietà. Guardo avanti, andando sulla mia strada.”

Ha certamente avuto modo di informarsi circa il periodo non semplice del Foggia. Senza addentrarci in discorsi troppo specifici, qual è il pensiero che rivolge a Grassadonia?

“Conosco Gianluca come sia come ex compagno di squadra che come tecnico, è un peccato che sia andata così. Ho girato tanto e non ho seguito tantissimo la squadra rossonera, però ho un bel rapporto con lui e sul piano umano mi dispiace. Spesso ci sono delle dinamiche difficili da capire o spiegare: bisognerebbe chiedere lumi a chi ha preso la scelta per comprenderla meglio.”

Un dato che spicca quest’anno è quello del record di esoneri. Quale potrebbe essere la causa del fenomeno?

“Sicuramente la a 19 incide, perché la classifica è più corta e molti club si allarmano se quando si trovano nei bassifondi. Spesso, per di più, si sceglie un tecnico immaginando un preciso progetto e quando questo nell’immediato non si realizza è comune che si pensi di sollevare quest’ultimo dall’incarico.”

Voglio ora porgerle una domanda prettamente da DS. Quali società secondo lei hanno operato meglio in estate e quali, invece, hanno compiuto degli errori?

“Credo che le retrocesse abbiano costruito tre buoni organici, forse i migliori dopo quello del Palermo che è la squadra da battere. Benevento Verona stanno funzionando a sprazzi, il Crotone è la grande delusione. Forse stanno pagando le grandi aspettative, ma sono chiamate certamente a far meglio. La più grande sorpresa è il Lecce, che si è mosso benissimo e sta raccogliendo i frutti sul campo. Anche il Perugia, dopo un inizio negativo, sta dimostrando la bontà della sua rosa. Il Brescia alla lunga sta dimostrando di valere e il Pescara, da cui forse ci si aspettava poco, si sta facendo rispettare. Menzione a parte per il Cittadella, che ormai è una costante.”

Concentriamoci ora proprio su Crotone e Cittadella. Cosa non ha funzionato tra Stroppa, la piazza e la dirigenza? Riguardo il club veneto le cito un dato clamoroso: ha il monte ingaggi più basso della B…

“Non si può certo sostenere che il Crotone non sia un’ottima squadra e nelle occasioni in cui ho avuto modo di seguirlo durante il periodo con Stroppa in panchina non ha giocato neppure male. Però, se alla lunga i risultati sono stati negativi, significa che qualcosa mancava. Forse i calciatori presi, per quanto bravi, non erano i più adatti agli schemi del mister e lui non è riuscito a farli rendere al meglio delle loro possibilità. La statistica riguardo il Cittadella, invece, non mi stupisce e anzi colgo l’occasione per complimentarmi col direttore Marchetti. Sono anni che porta avanti un modello che è da esempio per tutti, senza mai fallire un obiettivo o sbagliare un acquisto.”

In chiusura mi incuriosisce la sua opinione circa il mercato di gennaio. Come potrebbe incidere la chiusura anticipata il 17 e quali squadre ritiene ne abbiano più bisogno?

“Chi sta sotto in classifica è chiamato a fare qualcosa di importante per risollevare l’annata, ma a gennaio non è mai facile. Bisogna operare in maniera chirurgica, muovendo poche pedine ma in maniera funzionale alle esigenze della rosa. La chiusura anticipata non è detto che cambi di molto le cose: potrebbe semplicemente condensare in un tempo più ristretto le canoniche operazioni. Questo probabilmente comporterà tantissimo fermento già a partire dai primi giorni.”

RIPRODUZIONE CONSENTITA SOLO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE